A poche settimane dal suo insediamento a palazzo San Giacomo
De Magistris mostra di essere il fedele cane da guardia delle istituzioni borghesi in camicia nera
Manganellate e arresti per i precari Bros che chiedevano di parlare col sindaco
Tempestivo comunicato stampa del PMLI di denuncia e di solidarietà ai precari

Dal nostro corrispondente della Campania
Tante le promesse lanciate in campagna elettorale poi il classico metodo del "bastone e la carota" per chi gli chiede di intervenire sul dramma occupazionale. Per quanto si sforzi di coltivare la sua immagine di sindaco al "servizio" del popolo napoletano il nuovo "sceriffo" De Magistris non riesce più a dissimulare la sua stizza e insofferenza per le continue lotte e proteste sempre più incontenibili e incisive dei disoccupati e dei precari Bros sotto palazzo San Giacomo e rivela il suo vero volto di borghese e di cane da guardia delle istituzioni borghesi in camicia nera.
In un clima di militarizzazione, con i camion colmi di spazzatura verso le discariche scortati dalle "forze dell'ordine" e i vigili urbani intenti a "sfornare" multe con posti di blocco nel centro cittadino per far fronte al buco di 3 milioni di euro lasciato dalla giunta antipopolare della ex DC Iervolino, l'arancione e populista De Magistris non ha tardato tanto a mettere in pratica il suo reale "impegno" verso il dramma lavoro che affligge le masse popolari partenopee.
Giovedì 14 luglio ha mostrato apertamente i muscoli contro chi da anni rivendica il diritto al lavoro stabile e l'avvio della raccolta differenziata in città, col risultato di due arrestati e 48 denunciati tra i precari organizzati dell'ormai ex "Progetto Bros" che avevano occupato per protesta l'aula del consiglio comunale di via Verdi. I senza lavoro partenopei chiedevano solo un incontro con l'ex pm in merito al coinvolgimento nel programma di raccolta differenziata per il quale sono stati formati i Bros. La risposta di De Magistris è stata tempestiva, ma non nel senso auspicato dai disoccupati: una vera e propria repressione di stampo neofascista con l'intervento diretto della polizia municipale, agli ordini del comandante Sementa, e di quella del fascioleghista Maroni, si è scatenata contro gli occupanti con uno sgombero forzato del consiglio comunale, cariche indiscriminate e caccia all'uomo nei pressi di piazza Municipio. Un fatto gravissimo tempestivamente denunciato dal comunicato del Responsabile del PMLI per la Campania (pubblicato a parte).
Il fatto più grave e inquietante è stato l'operatività della polizia municipale nel caricare i manifestanti all'interno del municipio; particolarmente duro il comportamento del capo dei vigili urbani Luigi Sementa che ha brandito il manganello e ordinato alla polizia municipale di operare gli arresti dei precari Bros, insieme a polizia e carabinieri. Un fatto che ha pochi precedenti nella storia di Napoli dal dopoguerra ad oggi. De Magistris, come Bassolino e la Iervolino, dunque, se ne frega della piazza e tira diritto per la sua strada, calzando l'elmetto e vestendo l'uniforme di "sceriffo" infischiandosene delle giuste proteste dei disoccupati: "la legalità è il tratto distintivo di questa amministrazione - ha affermato l'ex pm -, io parlo con tutti i cittadini ma non tollero forme di prevaricazione" (sic!).
Questo, dunque, il vero volto della giunta De Magistris? Mentre a parole, durante la campagna elettorale, il nuovo "sceriffo" sosteneva le rivendicazioni dei precari Bros, oggi ne attacca i metodi di lotta rientrando nel coro di tutti i reazionari (come PDL e PD), coprendo il suo fervore antiproletario e antipopolare e mascherandosi ipocritamente dietro l'alibi della pratica di lotta violenta utilizzata durante le manifestazioni di massa.
Noi marxisti-leninisti non daremo tregua alla giunta repressiva e antipopolare del neopodestà De Magistris, appoggeremo e sosteremo in prima linea le giuste e sacrosante rivendicazioni dei disoccupati e dei precari napoletani, come nel passato, così per il presente e per il futuro. Il nostro ruolo non è certo quello di frenare la lotta di piazza, ma al contrario quello di fomentarla ed espanderla tra le masse affinché le scintille accendano tutta la prateria. Solo con la lotta di classe le masse popolari napoletane potranno conquistare i loro diritti, il benessere e il socialismo: di sicuro non con un borghese del calibro di De Magistris e con i falsi "comunisti" che lo sostengono.

20 luglio 2011