Studiamo e applichiamo le preziose indicazioni congressuali di Scuderi

di Denis Branzanti*
Col Rapporto al 5° Congresso nazionale, il Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi compie e ci offre delle analisi fondamentali per comprendere e agire nell'attuale situazione nazionale e internazionale, ci indica la strada da percorrere verso il socialismo autentico, quello elaborato da Marx ed Engels, e realizzato e sviluppato da Lenin, Stalin e Mao, e nel capitolo sul Partito ci fornisce tantissimi spunti di riflessione e preziose indicazioni che devono guidarci costantemente nella costruzione e nel radicamento del PMLI.
In quest'ultimo capitolo il Segretario generale parte da un presupposto fondamentale: "Nel fuoco della lotta di classe il PMLI è divenuto un Gigante Rosso... Ma non ci montiamo la testa, perché abbiamo ancora tanto da imparare, da fare e da migliorare... Se la testa del Partito è quella di un Gigante Rosso, il corpo è ancora quello di un nano, considerando il numero di militanti, di Cellule e di Organizzazioni che disponiamo".
Questo è il primo passo da fare per poter delineare chiaramente un conseguente piano di lavoro per adeguare il corpo alla testa del Partito.
Per far crescere bene il corpo occorre che la testa sia sana, e quindi rossa, ora lo è e dobbiamo far sì che rimanga tale.
Questo vuol dire che i dirigenti del Partito devono continuare con decisione nella trasformazione della propria concezione del mondo e di se stessi per divenire dei dirigenti di acciaio a prova di "bomba", delle guide sicure e degli esempi per il Partito e per la masse.
Vuol dire anche che i giovani militanti devono prepararsi, immergendosi nello studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea del Partito e nella lotta di classe, per affiancare i dirigenti storici alla guida del Partito.
A tal fine il 5° Congresso ha preso delle misure importanti e strategiche nominando nuove cariche a partire dal Responsabile nazionale del lavoro giovanile.
Il Partito, ha detto Scuderi, paga ancora lo "scotto" di non riuscire, per mancanza di forze e di conoscenze specifiche, a colmare i vuoti e a rimediare alle insufficienze di linea, in particolare per quanto riguarda il Mezzogiorno, l'agricoltura e i giovani.
È quindi richiesto ai militanti e ai dirigenti che più sono a contatto con queste tematiche uno sforzo ulteriore di studio e di analisi.
Il Partito è impegnato nel far crescere e formare nuovi quadri che possano colmare tali lacune, come ad esempio con la già citata nomina per quanto riguarda il lavoro giovanile.
Applicare i 3 elementi chiave e le 4 indicazioni per radicare il PMLI non deve essere solo una formula da imparare e saper ripetere, tutti i militanti devono essere pienamente consapevoli della loro importanza, e che senza di essi non è possibile ottenere nessun successo concreto e duraturo nel nostro lavoro politico.
Scuderi ci ricorda i 3 elementi chiave: la concezione proletaria del mondo, la corretta concezione del Partito e la conoscenza della linea generale e della linea di massa del Partito, e le 4 indicazioni: diventare dei leader nei propri ambienti di lavoro, di studio e di vita, conoscere a fondo e occuparsi dei problemi concreti dei suddetti ambienti, lavorare per unire, guidare e mobilitare le masse partecipando alle organizzazioni e ai movimenti di massa da noi o da altri promossi.
Dobbiamo essere parimenti consapevoli che se queste sono le indicazioni di lavoro, alla testa di tutto ci deve essere la trasformazione della propria concezione del mondo e di se stessi, senza la quale è persino inutile fare il resto, sarebbe un po' come andare con l'auto in una strada senza segnalazioni verticali e orizzontali, senza cartelli, semafori e via dicendo.
Per trasformare la nostra concezione del mondo e di noi stessi dobbiamo studiare, studiare e ancora studiare la linea del Partito e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Senza questo studio è impossibile abbandonare la concezione borghese, che rimarrebbe l'unica ad esercitare la propria influenza su di noi, ed assumere quella proletaria, che non possiamo certo assimilare sui libri della borghesia, ma su quelli del proletariato, cioè i testi del Partito e le opere dei cinque Maestri.
Con tale studio noi potremo vedere le "segnalazioni stradali" anche dove la borghesia le ha volutamente cancellate e rimosse, evitando di fare incidenti, cioè di commettere degli errori, almeno quelli più grandi, e di ridurne il numero.
Sappiamo bene tutti come gli errori si moltiplicano appena chiudiamo gli occhi, oppure li distogliamo dalla linea del Partito e dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Queste sono le indicazioni per fare del PMLI un Gigante Rosso anche nel corpo, cioè nella sostanza di dare al Partito una base di massa. Ovviamente noi marxisti-leninisti non intendiamo "base di massa" come la intendono i partiti revisionisti e falsi comunisti, che mirano ad avere un alto numero di iscritti indipendentemente dal loro livello di coscienza e dalla partecipazione all'attività politica. Il PMLI invece è l'avanguardia cosciente e organizzata del proletariato italiano, questo vuol dire che il PMLI avrà sempre un numero di militanti ridotto rispetto all'intera massa, anche se questo non vuol dire che debba essere ridotto all'osso, ma ciò che più conta è il legame che i militanti devono instaurare con le masse, le quali devono riconoscere il PMLI quale loro rappresentante e seguirne le indicazioni, pur non facendone parte. Ciò dipende soprattutto dai militanti, infatti se come abbiamo visto la testa del Partito è sana, spetta poi ai militanti dargli le "gambe" e trasmetterne correttamente la linea agli studenti, ai lavoratori, ai disoccupati e ai pensionati poveri e alle masse in lotta, stando sempre al loro fianco, imparando dalla loro esperienza, elaborando una tattica e una strategia giusta e adeguata per risolvere i loro problemi e conquistandone in questo modo la fiducia.
La salute del Partito, come di ogni organismo, è fattore primario affinché questo possa muoversi agevolmente e correttamente.
Per tutelare l'attuale buono stato di salute del Partito occorre innanzitutto, come abbiamo già visto, far sì che la testa rimanga rossa, e nel contempo difenderne a spada tratta la linea politica e organizzativa, a partire dal centralismo democratico che ne costituisce il principio organizzativo, ciò significa che dobbiamo seguire precise regole di disciplina stabilite dalla Statuto, mettendo da parte il nostro individualismo nell'interesse collettivo del Partito e del socialismo.
Una corretta disciplina marxista-leninista richiede a sua volta il ricorso sincero e costante della critica e dell'autocritica, armi indispensabili per correggere i propri errori, dei compagni e delle istanze ed espellere senza indugio ogni concezione e modo di fare della borghesia dalle file del Partito del proletariato.
Gli attuali militanti del PMLI, e tutti coloro che ne vogliono far parte devono avere una corretta e coerente militanza marxista-leninista, questo vuol dire che oltre a seguire ed applicare la linea generale del Partito alla propria situazione specifica, e oltre a rispettarne la struttura organizzativa, devono rivoluzionarizzare costantemente la propria vita e conformarla alla propria scelta politica mettendo il Partito al primo posto, senza risparmiarsi nel lavoro politico, consapevoli che la strada è ancora in salita e bisogna stringere i denti per arrivare alla vetta il prima possibile e nelle migliori condizioni.
Ovviamente non possiamo scalare la montagna del capitalismo da soli, per farlo abbiamo bisogno di molti militanti, moltissimi simpatizzanti e ancor di più amici, per acquisire queste forze dobbiamo indirizzare il lavoro di proselitismo principalmente verso il proletariato e le masse studentesche, il primo per le qualità, capacità e caratteristiche politiche e organizzative superiori a tutte le altre classi, oltre per il fatto di essere la classe per la quale il PMLI rivendica la centralità, nel capitalismo come nel socialismo, e le seconde per il loro spirito combattivo, per l'apertura al nuovo, al progresso e quindi anche al PMLI e al socialismo, stabilendo un lavoro specifico a riguardo e seguendo le indicazioni contenute nella prima Circolare del Responsabile nazionale del lavoro giovanile del Partito.
Queste sono le preziose indicazioni che il compagno Scuderi ci fornisce con il Rapporto al 5° Congresso, e che dobbiamo risolutamente studiare per cogliere al meglio ogni suo aspetto e armarci ancor di più e meglio della linea del Partito e del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, per poi applicarle correttamente con forza e determinazione seguendo la parola d'ordine "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare", questo ci permetterà di dare finalmente al PMLI un corpo da Gigante Rosso!
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  • Membro del CC e dell'Ufficio politico del PMLI, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna

11 febbraio 2009