E' giusto che il lavoro sindacale del PMLI sia incentrato sulla Cgil?

Caro compagno Giovanni e cari compagni tutti,
consentitemi, come simpatizzante attivo, la mia solita ed ormai consolidata (forse addirittura noiosa) critica. Da buon soldato militante del futuro esercito rosso, prima obbedisco ad un ordine e poi mi permetto di discuterlo.
Abbiamo sfilato con la Cgil a dicembre, a febbraio ed ora il 4 aprile, certo in difesa dei lavoratori, portando la nostra parola d'ordine, appoggiando i contenuti e non certo gli scopi reconditi della segreteria di Epifani. Però, ribadisco, cari compagne e compagni, questo sindacato rappresenta la peggiore espressione parlamentarista/borghese/revisionista, che vende letteralmente la vita di tanti lavoratori, li porta in piazza solo per i propri scopi di potere, salvo poi abbandonarli una volta ottenuti i propri scopi, e stringe alleanze con le aziende per allontanare i lavoratori che ne mettono a nudo gli sporchi giochi e le sporche comunelle con gli altri due porcellini (Cisl e Uil) e con Confindustria.
So che per scelta tattica e per ulteriori e sopraggiunte priorità si è deciso di accantonare momentaneamente il progetto di creare dal basso un sindacato delle lavortatrici e dei lavoratori, ma chiedo a viva voce di riconsiderare la possibilità di lavorare con chi consente molto più democraticamente (assenza di strutture verticali, di segreterie regionali e di settore) la reale rappresentatività di chi viene eletto dai lavoratori, come ad esempio i Cobas.
Del resto la "Rete28Aprile" e la stessa Fiom di Rinaldini sono l'esempio lampante di come sia assolutamente impossibile, anche dall'interno, cercare di abbattere l'attuale "aristocrazia" dei quadri dirigenti della sigla.
Grazie ancora a tutti per l'attenzione.
Per l'Italia unita, rossa e socialista.
W i Maestri, W il Congresso del PMLI, W il compagno Scuderi!

Giancarlo - provincia di Napoli

Caro compagno Giancarlo,
hai fatto bene a esporre la tua critica "ormai consolidata", ma mai "noiosa", sulla posizione sindacale del PMLI. Dobbiamo anzitutto dirti che apprezziamo il tuo atteggiamento di fondo veramente marxista-leninista, che è quello di mettere in pratica anche la direttiva del Partito che personalmente non si condivide.
Il tuo giudizio sulla Cgil è sostanzialmente quello del Partito. La divergenza sta solo sull'utilizzazione o meno di quell'organizzazione di massa allo scopo di propagandare la linea sindacale del PMLI. Che non è più quella iniziale di molti anni fa, di cambiare la linea e la direzione della Cgil per farne un sindacato anticapitalistico. Dal 6 febbraio 1993, poiché nel frattempo la situazione sindacale e sociale generale era cambiata, infatti sosteniamo che occorre costruire dal basso un grande sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori fondato sulla democrazia diretta e sul potere sindacale e contrattuale delle Assemblee generali dei lavoratori.
Un sindacato, quindi, che superi e sostituisca tutte le attuali organizzazioni sindacali, comprese quelle che stanno a sinistra della Cgil. Questa linea e questa proposta strategica sono ancora in vigore, e quindi, contrariamente a quanto tu dici, non sono state affatto "accantonate momentaneamente".
La nostra scelta tattica di lavorare, prevalentemente nella Cgil, facendo fronte unito con la "Rete28Aprile", è dovuta essenzialmente al fatto che tramite essa è più facile far giungere la nostra voce sindacale a un numero maggiore di operai, lavoratori, precari e pensionati.
La stessa esperienza che tu hai vissuto tu a Roma il 4 aprile, dovrebbe convincerti della giustezza e dell'efficacia di questa posizione tattica del PMLI.
Subordinatamente e in casi particolari, non escludiamo in via di principio che militanti e simpatizzanti si iscrivano a sindacati non confederali che impropriamente si definiscono di base. Questo quando essi sono maggioritari in certi ambienti, seguendo lo stesso criterio tattico che usiamo verso la Cgil. Quello che a noi preminentemente interessa è il rapporto con le larghe masse.
Quanto alla democraticità dei Cobas e sindacati simili, in generale, salvo situazioni particolari locali, abbiamo dei seri dubbi, basta considerare l'inamovibilità dei loro dirigenti per lo più trotzkisti o movimentisti.
Comunque il discorso di fondo è che questi tipi di sindacato sono delle forme mascherate di partito politico, che hanno una base di massa assolutamente ristretta rispetto a quella della Cgil.
Con questo speriamo di aver esaurito il discorso sulla tua critica e di averti finalmente convinto sulla giustezza della linea sindacale del Partito. Converrai con noi che non possiamo parlarne all'infinito. Caso mai, se vorrai, potrai riaprire il discorso al prossimo Congresso del Partito.
Intanto lavoriamo all'unisono, con entusiasmo e con determinazione per l'applicazione della linea, delle misure e delle direttive del 5° Congresso nazionale del PMLI.
Solo così possiamo avanzare con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Grazie a te per l'attenzione e per gli evviva al PMLI e al nostro amato Segretario generale compagno Giovanni Scuderi.
Saluti marxisti-leninisti.
Coi Maestri vinceremo!

22 aprile 2009