Nel socialismo sarà garantita la libertà di culto?

Gentilissimi compagni,
Vi scrivo in merito ad alcuni articoli che ho letto nella sezione "Dibattito aperto" del sito www.pmli.it che mi hanno lasciato perplessità non indifferenti sulla posizione del Partito in merito alla religione.
Vi avevo già detto che sono un cristiano, e per di più convinto di ciò in cui crede, ragione per cui non ero e non sono interessato alla militanza attiva nel PMLI, e anche di non essere pienamente marxista, ma interessato d'appoggiare il Partito nella lotta contro la deriva capitalista e borghese del nostro Paese, per il Socialismo, con il mio appoggio elettorale.
Sono però venuto a conoscenza della Vostra convinzione della necessità di distruggere la religione una volta raggiunta la società socialista e poi comunista attraverso la dialettica. A questo punto mi trovo davanti a seri interrogativi: non posso e non voglio sostenere un gruppo politico che si impegnerà a distruggere (sia pure in maniera nonviolenta) la ragione della mia vita, e cioè la fede in Dio (anche se questo a mio parere è impossibile). Chi scrive è un ragazzo che, seppure giovane, ha visto la potente Opera di Dio nella sua vita e vale a dire anche i miracoli incluse guarigioni autentiche da malattie incurabili alla scienza umana.
Rimango dell'opinione che in una società in cui tutti sono uguali ognuno sia libero di pensare come vuole, incluso il pensiero politico, filosofico e/o religioso. Personalmente mi chiedo se nella società comunista ipotizzata dal PMLI (e che, ad onor del vero, mi sembra sia la posizione più ortodossamente marxista) gente come me sarà libera di impegnarsi attivamente nella divulgazione del Vangelo (così come faccio tuttora attraverso la mia testimonianza individuale, il volantinaggio e anche Internet), oppure verrà aspramente contrastata mediante una campagna di decristianizzazione delle masse, cosa quest'ultima che sarei pronto a combattere anche col sangue se necessario.
Comprendo la Vostra visione del mondo, ma secondo me bisogna capire che Carlo Marx e gli altri teorici del Socialismo sono stati solamente esseri umani e soggetti come tutti alla possibilità di sbagliare, seppure abbiano saputo affermare e in certi casi rasentare la realizzazione del progetto comunista (non a parole soltanto ma su basi economico-scientifiche), non bisogna prendere i loro scritti in maniera dogmatica, bensì aggiornarne la lettura alla luce dei tempi moderni e con le altre conquiste popolari del Novecento anche estranee al marxismo-leninismo-pensiero di Mao (soprattutto al concetto elementare di libertà, peraltro perfettamente coniugato con l'ideale del Socialismo), altrimenti si arriva al paradosso di fare del Comunismo la propria religione. A quel punto non credo di passare per revisionista quando dico che i comunisti devono fare i conti anche con il passato, riconoscere che purtroppo in nome del Socialismo sono state compiute vere e proprie stragi che niente hanno a che vedere con l'idea di una società senza classi, ma anzi imparare dalla storia a non ricadere negli errori commessi anche da coloro che Voi chiamate i Maestri. Condanno il tentativo della borghesia di strumentalizzare questi tristi eventi storici al fine di denigrare il socialismo internazionale, ma altresì tentare di coprire i crimini compiuti nella storia passata solamente perché i capitalisti e gli imperialisti si sono comportati anche peggio mi sembra agire in malafede e senza obiettività storica e scientifica.
Io penso anche al valore della nonviolenza e della disobbedienza civile (e al pacifismo quindi), nonostante ciò non penso di essere dalla parte della borghesia ma anzi di combatterla così attivamente, la storia dimostra quante battaglie siano state vinte attraverso questi nobili mezzi.
Nonostante ciò riconosco che la Vostra è la posizione più coerente con il leninismo e lo spirito della Rivoluzione d'Ottobre, ma io la penso diversamente su molte cose.
Non voglio che questa lettera sia considerata polemica o, peggio ancora, un tradimento nei confronti del Socialismo, ma ho bisogno di capire la Vostra concezione della libertà in una società senza classi. Continuo a leggerVi e a stimare il Vostro coraggio e impegno.
In attesa di un Vostro riscontro, Vi saluto cordialmente.
Carlo - provincia di Messina

 
Gentile compagno,
nel socialismo la religione è considerata un fatto privato ed ognuno è libero di credervi o meno. La libertà di coscienza e di religione sono assicurate nel socialismo. Lo Stato socialista, però, non favorisce e non finanzia il clero e tutti i suoi apparati.
Di certo quando si tratterà di edificare lo Stato socialista in Italia il rapporto con i credenti dipenderà molto dal loro atteggiamento verso di esso. Ci potrebbero essere delle forze clericali reazionarie ostili al potere del proletariato che useranno la religione in maniera strumentale per restaurare la società precedente capitalista.
In questo caso è chiaro che agiremo per togliere a tali forze clericali reazionarie la loro base materiale e la loro influenza sui credenti perché non possano attaccare il socialismo usando la religione.
All'edificazione dello Stato socialista in Italia ci si potrebbe arrivare in una condizione in cui i credenti, o gran parte di essi, non siano manipolati dai reazionari e siano con il socialismo ed allora perché dovremmo iniziare contro essi una guerra per la "decristianizzazione", come la chiami tu?
Noi atei e tu credente, noi da un punto di vista materialista e tu religioso, ci battiamo per la stessa cosa, ossia risolvere i problemi concreti delle masse. Tu sei più vicino di quanto non pensi a noi perché sai che in prospettiva siamo gli unici a poter risolvere i problemi che anche a te stanno a cuore.
E devi considerare anche un'altra cosa: per noi tutti i possibili alleati in questa lotta sono preziosissimi, come lo sei pure tu.
Certo noi siamo convinti che materialismo e idealismo siano visioni del mondo inconciliabili e che si combattono a vicenda, ma sul piano ideologico. Quasi certamente vi saranno contraddizioni nell'Italia socialista tra credenti e non credenti su tante questioni, ma, secondo la grande lezione di Mao in "Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo", troveremo il modo di accordarci nell'interesse principale del proletariato e delle masse popolari. Purché, s'intende, le contraddizioni non siano antagonistiche in riferimento all'edificazione del socialismo.
La chiarificazione sulle idee false verrà progressivamente. Una volta cessate le condizioni materiali, economiche e sociali in cui la religione vive essa si estinguerà, almeno nelle forme in cui oggi la conosciamo, ma ciò non avverrà per decreti o per imposizioni forzose, bensì attraverso un processo dialettico.
Non possiamo dire se nel comunismo, una società non ancora sperimentata, che segue l'epoca del socialismo, sussisteranno ancora forme di religiosità popolare. Ma è possibile che non esisterà più alcuna espressione religiosa, in conseguenza della completa emancipazione dell'umanità, anche nel pensiero.
Come vedi non siamo dogmatici, e per noi il socialismo e il comunismo non sono religioni, ma un metodo scientifico di trattare le questioni ideologiche, politiche, sociali ed economiche che si presentano.
Se credi alla fandonia che noi saremo in futuro dei massacratori di credenti allora sei ancora sotto l'influenza della propaganda clericale anticomunista che ci ha sempre dipinti come dei criminali. Ciononostante la sinistra cattolica, compreso il clero di sinistra, in Italia e all'estero, ha collaborato con i partiti che si richiamano al comunismo. Essa è stata particolarmente attiva, in Italia e in altri paesi, nella Resistenza armata contro il nazi-fascismo.
Secondo noi devi liberarti da queste preoccupazioni personali che non hanno motivo di sussistere ed avere fiducia nel socialismo e nel PMLI, e lottare sin d'ora perché, nell'inevitabilità della vittoria del proletariato, anche grazie al tuo impegno, i credenti democratici, progressisti, antifascisti, antimafiosi e fautori del socialismo si liberino dalla egemonia reazionaria del clero e dei partiti borghesi e si avvicinino alle posizioni del PMLI.
Non possiamo pensare che un democratico e un antifascista come te, aperto al socialismo possa condividere l'attacco di papa Benedetto XVI al marxismo, alla rivoluzione proletaria e al socialismo. Un attacco che, secondo noi, tende a lasciare il mondo in mano alla borghesia, al capitalismo e all'imperialismo.
Vedi, tu ci dai responsabilità che non abbiamo nella crisi di coscienza che ti è insorta, per noi la tua libertà di credente è garantita e lo sarà nel socialismo. Noi allora ti rispondiamo ricordandoti che anche da credente che vuole il bene delle masse hai la responsabilità di appoggiare il socialismo e combattere per la sua realizzazione. Comunque è già importante che tu appoggi la posizione elettorale astensionista del PMLI per il socialismo "contro la deriva capitalista e borghese del nostro paese", come tu dici.
Ricambiamo saluti cordiali.

5 dicembre 2007