Non sono venute meno le differenze tra le classi e la lotta di classe?
Sono un giovane napoletano di 16anni e sono un militante giovani comunisti (PRC), ma molto attaccato al PMLI. Anche se molto spesso attaccate Rifondazione voglio farvi i complimenti per il vostro impegno, per la tenacia e la vostra coerenza marxista-leninista, inoltre trovo molto interessante il vostro sito.
Vorrei esprimere un mio parere sulla lotta di classe molto semplice: mi trovo d'accordo sul fatto che la nuova generazione abbia subito l'influenza della "pace sociale'' trasmessa dalle istituzioni ma credo che attualmente questa forma di lotta abbia perso credito in quanto è diminuita la differenza tra proletariato e borghesia. Io ad esempio sono figlio di insegnante di una scuola pubblica sempre più minacciata dalle privatizzazioni e di un impiegato Fiat (immigrato al Nord), quindi non sono ricco ma non vivo nemmeno una condizione di proletariato. Secondo la vostra concezione, uno come me che vive la condizione economica e sociale di molti, dove viene collocato? Non va in crisi la teoria di Mao "O la concezione proletaria o quella borghese''? Premetto che vivo in una zona poco bella del Sud (martoriato dallo sfruttamento capitalista), dove resta forte la differenza col Nord ma che comunque registra la crescita di classi sociali medie.
Rinnovo i complimenti al Partito e invio sinceri saluti a pugni chiusi.
Antonio - Napoli

Grazie per averci scritto e per i complimenti. Ci incoraggiano a percorrere fino in fondo la gloriosa e vittoriosa via dell'Ottobre.
Ci hai posto una domanda interessante. In quanto studente figlio di insegnante di una scuola pubblica e di un impiegato tu appartieni alla piccola borghesia. Una collocazione di classe provvisoria, che cambierà in base al mestiere che farai quando andrai a lavorare.
L'appartenenza al proletariato non è tanto data dal reddito, quanto se si è operai. Anche se si accorciassero le differenze economiche - ma non è così nella pratica - tra proletariato e borghesia permarrebbero sempre le differenze di classe.
La collocazione di classe di ciascuno non ha nulla a che vedere con l'esistenza delle due culture e della teoria delle due concezioni del mondo, quella del proletariato e quella della borghesia, elaborata da Mao e dagli altri maestri del proletariato internazionale.
Si può essere proletari ed essere influenzati e portatori della cultura borghese, come si può essere piccolo o medio borghesi e abbracciare la cultura e la concezione del mondo del proletariato.
Quest'ultimo potrebbe essere il tuo caso. Devi però trasformare la tua concezione del mondo sulla base del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Cosa conosci delle opere dei maestri del proletariato internazionale? Hai letto nel sito del PMLI il discorso del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, dal titolo "Mao e le due culture''?
Come vedi dalle lotte del proletariato, dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani in difesa dell'art. 18, la "pace sociale'' sta andando a gambe all'aria. Non regge in eterno. Va comunque precisato che essa non è solo frutto dell'influenza delle istituzioni borghesi, come tu dici. Grande responsabilità l'hanno i revisionisti e i riformisti dirigenti del PdCI, del PRC, dei Giovani comunisti, nonché dei neoliberali DS.
Anche se appartieni ai Giovani comunisti, puoi sempre utilizzare Il Bolscevico per le tue denunce sulle cose che non vanno nella tua scuola e a Napoli.

17 giugno 2002