Dialogo con i lettori
Si può accettare il patriottismo di Ciampi?
Salve compagni! Vorrei fare una critica all'articolo de Il bolscevico su Ciampi.
Del nostro presidente della repubblica ho un'opinione negativa, dato che firma tutte le leggi di questo governo come se niente fosse, come faceva Vittorio Emanuele III col duce. Ma concordo con lui sul patriottismo. Io sono di sinistra e sono anche un patriota, ma attenzione, non sono nazionalista; il patriota è colui che è legato alla sua terra, alla sua gente, alla cultura e alle tradizioni del suo paese, è colui che vuole che ci sia un sentimento di unità e solidarietà nazionale senza distinzione tra i cittadini, ma è anche colui che rispetta gli altri paesi e le altre culture ed è aperto a loro. Il nazionalista invece è colui che sostiene che la sua cultura e la sua nazione sia superiore alle altre e che vuole sopprimere le altre nazioni.
Il tricolore è un simbolo a cui sono legato tanto quanto la bandiera rossa, canto l'inno di Mameli con lo stesso entusiasmo con cui canto Bella Ciao, il patriottismo è una cosa ottima, è ciò che rende grandi (e non imperialisti) i paesi, il patriottismo va a vantaggio della comunità, perché se ogni cittadino si interessasse del suo paese, della sua comunità e non esclusivamente del suo guadagno personale, a quest'ora saremmo in uno stato di sviluppo e benessere non indifferente e a parere mio sarebbe anche caduto il governo del neoduce. Infatti, Mussolini salì al governo anche grazie all'indifferenza delle masse nei confronti del paese, si pensava che o salivano i comunisti o salivano i fascisti era la stessa cosa.
Col patriottismo l'Italia si sarebbe unificata nel Medioevo come gli altri paesi, e non avremmo avuto le dominazioni ostrogote, bizantine, arabe, francesi, spagnole e austriache.
Il tricolore, poi, è stato un simbolo dei mazziniani, i quali erano nettamente contrari all'imperialismo, perché, come diceva Mazzini: "tutti i popoli sono fratelli".
I democratici poi non volevano creare un dominio borghese, bensì una repubblica. Essi non ignoravano la condizione del proletariato, erano favorevoli a tutta una serie di riforme a loro vantaggio, anche se erano contrari ad abbattere il sistema capitalista e alla lotta di classe, perché così si sarebbe rotta l'unità nazionale, infatti se ne andarono dalla prima internazionale e promossero movimenti operai orientati politicamente in modo diverso.
Non è vero che con l'unità d'Italia le cose peggiorarono, anzi migliorarono, dato che ci liberammo dall'oppressione di Ferdinando IV di Borbone e di Pio IX e, tutti uniti, siamo riusciti a scacciare gli austriaci nei loro confini. Chiaramente non ignoro i problemi post-unitari. L'Italia era una monarchia costituzionale e io sono contrario alla monarchia, per giunta poi esisteva un unico partito nel parlamento, quello liberale! Per il partito socialista bisognerà aspettare il 1892.
Vorrei parlare di tutti i problemi dell'Italia post-unitaria, ma non si finirebbe mai. I proletari all'epoca lavoravano 16 ore al giorno in media e per me il borghese che fa una cosa del genere non è solo un oppressore, ma un traditore della patria, perché sfrutta i suoi connazionali. Però anche il proletario può pensare solo a se stesso a discapito degli altri e quindi essere considerato anche lui un traditore della patria. Comunque, sostanzialmente, con l'Italia unita le cose migliorarono rispetto a prima.
Mao Zedong, uno dei vostri maestri, ha scritto: "Può un comunista, che in quanto tale è internazionalista, essere al tempo stesso un patriota? Noi sosteniamo che non solo può, ma deve esserlo" (da Il ruolo del Partito comunista cinese nella guerra nazionale, ottobre 1938).
Riguardo all'antifascismo, posso dire che mia nonna partigiana, di sinistra, si è considerata sempre patriota. Anch'io sarò sempre di sinistra, antifascista e patriota.
Un saluto tricolore! Viva l'Italia! Viva la repubblica! Buttiamo giù il neoduce Berlusconi!
Livio - Napoli
Grazie per averci fatto conoscere la tua posizione sull'articolo de Il Bolscevico n. 3/03 dal titolo "Una bandiera rossa non tricolore in ogni famiglia proletaria".
Quanto hai detto ci pare rifletta la tua visione democratica borghese dell'Italia di oggi e della sua storia. Da qui la tua condivisione del patriottismo di Ciampi, del tricolore e dell'inno di Mameli simboli dell'Italia borghese.
Premesso che esistono due tipi di patriottismo e di nazionalismo, quelli antimperialisti e quelli imperialisti, a te è sfuggito che noi abbiamo parlato del patriottismo e del nazionalismo imperialisti, quelli appunto che esprime Ciampi, e che costui, come il neoduce Berlusconi, intende inculcare al popolo italiano. Per questo suggeriamo alle famiglie proletarie di adottare una bandiera rossa e non tricolore come vorrebbe il presidente della Repubblica.
Non siamo quindi in contrasto col nostro maestro Mao. Condividiamo il suo patriottismo antimperialista e lo mettiamo in pratica. Egli scriveva quella bella frase che hai citato sul patriottismo durante il periodo della guerra di resistenza del popolo cinese contro il Giappone. Si trattava dello stesso patriottismo che hanno espresso i partigiani e il popolo italiano durante la guerra di Liberazione dal nazifascismo.
Noi non neghiamo affatto i progressi politici, economici e sociali che ci sono stati in Italia durante le lotte per l'unità e dopo l'unità nazionale. Solo che i maggiori benefici li ha avuti la borghesia, che una volta al potere opprime e sfrutta il proletariato e le masse popolari. Va anche detto che ciò che è stato conquistato dal proletariato, dai lavoratori e dalle masse è stato ottenuto attraverso la lotta di classe e la Resistenza.
Ultime due cose. Mazzini era anche un accanito avversario di Marx, della Prima Internazionale e del socialismo. Il proletariato non potrebbe mai "tradire la patria", ossia il resto del popolo. In quanto ultima classe sfruttata della storia, una volta conquistato il potere politico emancipa se stesso e tutta l'umanità.
Apprezziamo la tua determinazione a voler essere "sempre di sinistra, antifascista e patriota" e di voler "buttar giù il neoduce Berlusconi". Ma per essere coerente con ciò non puoi che unirti al PMLI nel combattere il disegno di Ciampi di coinvolgere il popolo italiano nel nazionalismo e nel patriottismo imperialisti. Metti perciò da parte il tricolore e alza con forza la bandiera rossa.
In presenza del regime neofascista e dell'incombente aggressione imperialista all'Iraq, quello che occorre è rafforzare l'unità, la combattività e lo spirito di classe antimperialista e internazionalista proletari.
Un saluto proletario e marxista-leninista.
Buttiamo giù il governo del neoduce Berlusconi!
Lottiamo per l'Italia unita, rossa e socialista.
Coi maestri vinceremo!