Può un piccolo partito vincere la rivoluzione?

Grazie per la vostra risposta... è proprio vero che non siete settari.
Beh, sapevo anch'io che la rivoluzione non è un fatto volontaristico e che esplode quando i tempi sono maturi. E sapevo che il pmli si prepara per cogliere questo momento e guidare le masse. Quello che non capisco è: QUANTO il pmli deve crescere per poter essere funzionale a questo scopo? Perché se fai un po' i conti... in 25 anni di quanto siete cresciuti? Sulla vostra organizzazione lo sapete che circolano soprattutto due convinzioni: 1) siete fuori dal mondo; 2) siete sempre in dieci.
La prima non ha importanza (ognuno si fa la sua opinione sugli altri e questa opinione può essere anche sbagliata, dipende da che punto di vista si analizzano e giudicano le cose); la seconda invece va considerata. In termini magari di presenza sul territorio. Ci potete fare delle stime sui tempi, visto che sui modi ci state lavorando da sempre no? Di quanto siete cresciuti come forza politica in questi anni? E di quanto dovete ancora crescere? Perché se è vero che siete sempre in dieci o se crescete dello zerovirgolauno in 25 anni buonanotte alla rivoluzione!
Mi chiedete se ho letto Stalin? Certo che no! Io mi fido di quello che su di lui ha scritto Trotskij, i libri di storia e di quello che ho visto succedere in Russia.
Non so se voi divulgate anche libri su Stalin... magari li leggerei se mi capitasse soltanto che li valuterei con un certo "pregiudizio" sapendo che vengono da voi che siete stalinisti... quindi tanto vale che non li legga.
Ultima cosa che magari non si è capita: io ci tengo al mio partito e sono forte delle mie idee! Questo non va in contraddizione con la curiosità di vedere e sapere com'è lì da voi.
Saluti militanti.
Mara - Corbanese di Tarzo (Treviso)

Era nostro dovere proletario rivoluzionario e marxista-leninista risponderti. Come facciamo con tutti coloro che ci scrivono, salvo i provocatori e i fascisti.
Come tu stessa dici, il settarismo non sta nel nostro Partito, ma in chi si tiene lontano da noi. Da parte nostra ricerchiamo la più larga alleanza non solo con chi è fautore del socialismo, ma anche con tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose che si battono dalla parte del proletariato e delle masse per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro.
Ci fa piacere che tu tenga aperto il confronto e il dialogo con noi.
Per la rivoluzione indubbiamente il numero dei membri del Partito ha la sua importanza, e noi lavoriamo per diventare un grande Partito, di quadri però, non di massa. Ma la cosa più importante, e alla fine quella che più conta, è il legame del Partito con le masse. Si può essere infatti un piccolo partito con un vasto legame di massa o un grande partito con un piccolo legame di massa.
Forse saprai che al 1° Congresso del Partito russo, tenutosi nel 1898, erano presenti 9 delegati. Lenin non c'era perché deportato in Siberia. Al secondo congresso, nel 1903, parteciparono 43 delegati di 26 organizzazioni. Dopo la rivoluzione di febbraio del 1917, i membri del Partito erano 40-45 mila. Ma ancora a giugno dello stesso anno i bolscevichi erano in minoranza rispetto ai menscevichi, ai socialistirivoluzionari e ad altri gruppi. Guidarono la rivoluzione socialista d'Ottobre in 240 mila.
Dato che la Russia allora era abitata da 150 milioni di persone e l'Italia di oggi sui 55 milioni, a noi basterebbe raggiungere la quota di 80 mila militanti per essere in grado di dirigere e portare alla vittoria la rivoluzione socialista italiana. Ma si fa per dire. Potremmo essere allora di più o di meno, quello che conta, ripetiamo, è il legame con le masse, in primo luogo col proletariato.
Quando iniziammo la nostra Lunga marcia politica e organizzativa, nel settembre 1967, eravamo in quattro, oggi siamo qualche centinaio sparsi in quasi tutte le regioni d'Italia. Attualmente insufficienti per la rivoluzione ma anche per l'attuale lotta di classe. Noi ce la mettiamo tutta per aumentare di numero ma ci sono dei grandi ostacoli, tra cui il black-out stampa e la mancanza di fondi e di mezzi, che ci impediscono di crescere più velocemente. Nonostante che esistiamo come Partito da 28 anni, non considerando i dieci precedenti anni della preparazione, la realtà è che ancora siamo sconosciuti dalla quasi totalità del nostro popolo. Tuttavia constatiamo che a man a mano che veniamo "scoperti" dai sinceri fautori del socialismo si allunga progressivamente la catena dei militanti, dei simpatizzanti e degli amici del PMLI. Bisogna dare tempo al tempo, senza mai scoraggiarsi, senza l'ansia del gran numero, e facendo quello che è nostro dovere fare in base alle forze e ai mezzi di cui disponiamo.
In ogni caso occorre tenere presente, anche in base all'esperienza della rivoluzione socialista russa, che lo sviluppo della lotta di classe, e quando specialmente si realizza la situazione rivoluzionaria, mescola talmente le carte organizzative che una forza piccola veramente rivoluzionaria e marxista-leninista diventa rapidamente grande, comunque in grado di assolvere tutti i compiti rivoluzionari insurrezionali. Per questo guardiamo con fiducia verso l'avvenire del proletariato e del nostro amato Partito. Ma intanto, ripetiamo, facciamo bene quello che possiamo e dobbiamo fare oggi. Questo è il dovere degli attuali fautori del socialismo. Il domani, con noi o senza di noi, sarà il frutto anche di quello che facciamo oggi.
Su Stalin tu ti fidi completamente di quello che ha scritto Trotzki su di lui. Non ci sembra corretto. Il nostro Partito invece ci educa a sentire sempre le due campane, su ogni cosa, e a ragionare con la propria testa ricercando la verità nei fatti. Noi ci siamo schierati con Stalin mettendolo a confronto con Trotzki e analizzando da un punto di vista di classe e marxista-leninista la grande esperienza della dittatura del proletariato in Urss.
Comunque se proprio non ce la fai a leggere le opere di Stalin, potresti leggere quelle di Lenin che, come saprai, a un certo punto ha definito Trotzki "il piccolo Giuda".
Noi abbiamo scritto molto su Stalin e sull'Urss, e siamo disposti a inviarti qualcosa in omaggio purché ti rimuova il tuo "pregiudizio" verso di noi "stalinisti", in realtà marxisti-leninisti.
Noi non abbiamo pregiudizi verso i trotzkisti in buona fede e non antimarxisti-leninisti, perché allora dovresti averne tu verso di noi? In ogni caso quello che conta, quello che dovrebbe stare sopra a tutto sono le verità di classe e il bene supremo del proletariato e della rivoluzione socialista.
Abbiamo perfettamente capito che ci tieni al tuo partito e che sei forte delle tue idee, ma questo non significa che tu debba chiuderti nelle tue attuali certezze. Un discorso ovviamente che vale anche per noi. Tra fautori del socialismo in buona fede e sinceri ci si può scambiare tranquillamente le proprie opinioni e i propri punti di vista. Poi ciascuno rimane delle proprie idee, oppure le cambia se quelle dell'altro sembrano più giuste. È normale. Nell'uno e nell'altro caso bisogna anche pensare che cosa si può fare insieme per combattere il capitalismo e conquistare il socialismo, oppure semplicemente per alleviare le masse dalle sofferenze dell'oppressione e dello sfruttamento padronale, governativo e del regime neofascista, presidenzialista e federalista.
Quindi se vorrai e quando potrai venire a trovarci sarai sempre la benvenuta nella nostra sede centrale.
Saluti militanti.

Circa i tempi della rivoluzione in Italia, nella precedente risposta privata si legge: "La rivoluzione è nel grembo del nostro proletariato e del nostro popolo, come nel grembo di tutti i popoli del mondo. Esploderà inevitabilmente quando matureranno le condizioni oggettive e soggettive. Non accadrà perciò volontaristicamente. Così come insegna e dimostra la storia delle rivoluzioni.
Ovviamente sarà fondamentale il ruolo del nostro amato Partito. Allora sarà grande, forte e radicato tra le masse. I tempi perciò della conquista dell'Italia unita, rossa e socialista non li stabiliamo noi e comunque non sono al momento prevedibili. Certo è che dovremo sudare le classiche 7 camicie per arrivarci... e speriamo anche con te. Intanto lavoriamo per sviluppare il Partito in tutte le regioni, le città e le contrade d'Italia e per aiutare la classe operaia, le masse popolari e le nuove generazioni a migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro".

3 novembre 2005