Cosa intendete fare contro prostituzione e droghe?

Cari compagni/e del PMLI,
sono un giovane iscritto a Rifondazione comunista. Questa è la prima volta che vi scrivo e volevo porvi un paio di obiezioni.
Come prima cosa mi congratulo con voi perché siete l'unica forza in Italia capace di portare veramente alti i valori e i vessilli del comunismo, ma su alcune questioni mi permetto di dissentire ad esempio quello che intendete fare nei confronti della prostituzione e delle droghe infatti io credo che la prostituzione vada vietata e combattuta con ogni mezzo in quanto è solo un modo capitalista di fare soldi non lavorando come veri proletari e svendendo il proprio corpo, non solo ma è anche una valvola di sfogo per tutti i depravati che girano sabato notte per strada e domenica mattina vanno a "messa" cattolici ipocriti!
In secondo luogo le droghe che sono solo un modo per annientare l'individuo e privarlo della sua libertà e delle sue facoltà mentali e inoltre sono solo un vizio liberal-borghese che andrebbe represso con la massima durezza. Infatti nella gloriosa Unione Sovietica ai tempi del grande Stalin e del grande Lenin erano entrambi fenomeni repressi e puniti in maniera risoluta.
Aspettando una vostra risposta, vi comunico la mia stima, poiché credete in ciò che fate, anche se non condivido tutto.
Saluti comunisti.
Riccardo - Roma

Caro compagno,
grazie per gli elogi, che ci confortano e ci spronano ad andare fino in fondo sulla via dell'Ottobre. Soprattutto grazie per averci posto francamente le tue "obiezioni" sulla linea del PMLI.
Anche noi siamo contrari alla prostituzione e all'uso di droghe. Il problema è come si combattono.
La prostituzione è una inaccettabile mercificazione del corpo femminile che spesso si associa a forme di vera e propria schiavitù. Essa è l'altra faccia della morale borghese e cattolica che divide le donne in madri e mogli, sante e madonne, da una parte, e prostitute, dall'altra. Le radici della prostituzione stanno nell'esistenza stessa del capitalismo, della sua economia, della sua cultura e della sua morale sessuale e familiare borghese, cattolica e oscurantista.
Anche la droga e il mercato della morte che gli ruota attorno, sono funzionali alla classe dominante borghese. Grazie a questo mercato essa si può assicurare il controllo di migliaia e migliaia di giovani tossicodipendenti spinti così al disimpegno politico e sociale, impossibilitati a lottare contro le vere cause che li spingono nel baratro della droga. Il commercio della droga è, inoltre, parte integrante dell'economia capitalistica internazionale, coinvolge governi, l'alta finanza, grandi imprese, ingrassa e perpetua il dominio della criminalità organizzata, ossia della mafia, della camorra, della 'ndrangheta e della sacra corona unita nel nostro Paese.
Questi due mostri, dunque, non potranno essere sconfitti se non tagliando alle radici le cause che spingono tante donne e giovani a cadere nel tunnel della prostituzione e in quello della droga. Ciò sarà possibile pienamente solo nel socialismo. Ma fin da ora dobbiamo batterci per spuntargli gli artigli.
Non con la repressione indiscriminata, che finisce solo per colpire le prostitute e i consumatori di droghe che sono anch'essi vittime del sistema capitalistico. Non si può curare il malato uccidendolo.
Occorre distinguere fra le donne, spesso giovanissime e migranti, che si prostituiscono e gli sfruttatori della prostituzione che gestiscono dei veri e propri racket internazionali di donne e bambine. Così come occorre distinguere fra i consumatori di droghe e le potenti organizzazioni di narcotrafficanti.
Per combattere la prostituzione occorre impedire l'approvazione di provvedimenti di legge finalizzati a cancellare la legge Merlin, a ripristinare, in vario modo, le "case chiuse" e a istituzionalizzare la prostituzione. Abrogare il reato di adescamento e di favoreggiamento. Eliminare ogni discriminazione verso chi si prostituisce (di ambo i sessi e i transessuali) e garantire loro tutti i diritti economici, sociali e politici. Infliggere il sequestro dei beni e il carcere ai trafficanti e agli sfruttatori della prostituzione. Favorire l'abbandono della prostituzione offrendo a chi la pratica una sistemazione abitativa e lavorativa dignitosa. Fornire di documenti e di permesso di soggiorno le immigrate e gli immigrati che si prostituiscono ricattati e schiavizzati dalle organizzazioni criminali e dagli sfruttatori. Strappare dal giro della prostituzione le minorenni e i minorenni per ricongiungerli alle famiglie di origine o, in assenza, mettere in atto un progetto di recupero sociale attraverso l'affidamento, la ripresa degli studi, corsi di formazione professionale, offerte di lavoro, inserimento in ambienti di socializzazione giovanili.
Per quanto riguarda la lotta al consumo di droga secondo noi va cancellata la legge fascista Fini-Giovanardi e vanno subito tolte dalla clandestinità tutte le droghe leggere. Occorre altresì depenalizzare il consumo delle droghe pesanti e procedere alla somministrazione controllata di eroina, cocaina, morfina e metadone tramite strutture pubbliche, in condizioni igieniche ottimali e senza che ciò comporti alcuna repressione e schedatura poliziesca dei tossicodipendenti.
Legalizzare le droghe leggere e depenalizzare il consumo di quelle pesanti non significa affatto eliminare il mercato nero sul quale si fonda buona parte dell'impero economico criminale. Significa "solo" assestargli un duro colpo e farlo arretrare, impedire a chi gestisce il traffico un controllo asfissiante e capillare su interi quartieri e zone e su decine di migliaia di giovani. È ovvio che ancora esisterà il mercato nero, poiché è illusorio sperare che tutti i tossicodipendenti si rivolgano alle strutture pubbliche, tuttavia esso sarà notevolmente ridimensionato e costretto a inventarsi nuovi sbocchi.
Noi chiediamo anche che lo Stato destini alla lotta contro la droga il frutto dei sequestri ai danni di produttori e trafficanti, partendo dalla costruzione di attrezzati centri pubblici di cura, disintossicazione e riabilitazione. Nella scuola deve essere istituita una seria, scientifica informazione contro l'uso delle droghe e sui loro effetti.
Occorre rimuovere i fattori economici e sociali che ne facilitano l'espansione, in primo luogo dando un lavoro stabile, a tempo e salario pieno e sindacalmente tutelato ai giovani e a tutti i disoccupati, sviluppando il Mezzogiorno, risanando le periferie urbane, facendo della scuola e dell'Università un servizio sociale goduto dal popolo e dal popolo controllato, dando la casa a chi ne ha bisogno, incrementando i servizi sociali pubblici.
Se vuoi saperne di più vedi i punti 290-307 del Programma d'azione del PMLI
http://www.pmli.it/programmadazionepmli.htm)
Adesso facciamo noi un'"obie-zione" a te. Come è possibile che un giovane che guarda con tanta ammirazione all'Unione Sovietica del "grande Stalin" e del "grande Lenin" sia ancora iscritto a Rifondazione? Non ti pare una contraddizione dal momento che Rifondazione definisce l'esperienza della dittatura del proletariato in Unione Sovietica solo "errori e orrori"?
Se sei un fautore del socialismo e ritieni, come tu dici, che il PMLI è "l'unica forza in Italia capace di portare veramente alti i valori e i vessilli del comunismo" non è venuto il momento di abbandonare il PRC e unirti a noi?
Saluti marxisti-leninisti.

26 marzo 2008