Stalin e Mao sono di aiuto oggi?

Voto da anni per il PdCI e stimo profondamente Diliberto. Il dovere dei comunisti è quello di stare dalla parte dei lavoratori, dei più deboli, e degli oppressi dal capitale. Il 20 ottobre questo è successo. Il governo è quello che è. Ci sono dentro democristiani, radicali, capitalisti. Ma la sinistra si sta ritagliando i suoi spazi e sta avviando un processo di dialogo col suo elettorato efficace e importante. Tutto ciò senza rinunciare alle proprie tradizioni.
Diliberto ha celebrato la Rivoluzione d'Ottobre a Mosca elogiando l'opera di Lenin. Ma bisogna essere consapevoli che per proporsi come partito di massa non si può rispolverare l'immagine di uomini come Stalin e Mao che pur nella loro grandezza non sono di nessun aiuto adesso. I tempi sono mutati e bisogna intercettare i consensi dell'elettorato in modi alternativi a quelli passati. Quando non ci sarà più lo spauracchio di Berlusconi faremo cadere il governo e ci riproporremo con forza sul palcoscenico politico italiano.
Vi ringrazio dello spazio concessomi, e mi scuso dell'analisi succinta e frammentaria.
Francesco Pordi, via e-mail

Immaginiamo che tu risponda alla Lettera aperta dell'Ufficio politico del PMLI alle compagne e ai compagni di base di PdCI, PRC e SD. Grazie.
Tra compagni bisogna dirsi tutto e francamente.
Proprio perché "il dovere dei comunisti è quello di stare dalla parte dei lavoratori, dei più deboli e degli oppressi dal capitale", come tu giustamente dici, secondo noi non si può stare nel governo Prodi che sta dalla parte dei padroni e dell'imperialismo italiano, europeo e mondiale.
È vero che quella che tu chiami sinistra "non rinuncia alle proprie tradizioni". Solo che queste tradizioni sono riformiste, parlamentariste, pacifiste, costituzionaliste e revisioniste.
Diliberto ha "celebrato" la Rivoluzione d'Ottobre a Mosca, ma solo a parole e in riferimento al fatto esclusivamente storico. Si è guardato bene di approfondirne il significato e di attualizzarlo.
Tra l'altro Diliberto è arrivato addirittura a dire su "il manifesto" del 26 ottobre che "se proponessi la rivoluzione in Italia mi ricovererebbero subito in manicomio". Per fortuna però non tutti i membri del PdCI la pensano come lui. Di certo non quelli di Melito di Napoli e dell'Isola d'Ischia che nei volantini unitari col PMLI e il PRC hanno inneggiato alla Rivoluzione d'Ottobre impegnandosi a mettere in pratica i suoi insegnamenti.
Stalin e Mao "non sono di nessun aiuto adesso"? E perché mai? Allora nemmeno Lenin.
Tu dici che "i tempi sono mutati", ecc. È lo stesso argomento che usavano i revisionisti antichi Bernstein e Kautzky per combattere il leninismo. È lo stesso argomento usato dai riformisti Turati, Nenni e Craxi, seguiti poi dai revisionisti dirigenti del PCI, per convincere il proletariato italiano a "non fare come in Russia".
"Farete cadere il governo dopo che non ci sarà più lo spauracchio di Berlusconi"? Non ci pare che il tuo partito ci stia pensando seriamente. Ma come è possibile far sparire il neoduce Berlusconi se si fa la sua stessa politica e non si porta a fondo la lotta di classe?
C'è poi da considerare una questione che sta a monte. Nelle condizioni del nostro Paese, partecipare ai governi borghesi, seduti su strapuntini, non significa sabotare la lotta di classe e impedire al proletariato la conquista del potere politico e del socialismo? Pensaci un po', non sprecare le tue preziose energie dietro il dittatore democristiano Prodi e il suo reggicoda Diliberto. Se vuoi veramente il socialismo stai con Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao e con il Partito, il PMLI, che segue la via dell'Ottobre per l'Italia unita, rossa e socialista.

14 novembre 2007