Si può andare verso un partito comunista unico forte vicino al popolo?

Ho ricevuto il vostro articolo sull'eredità del compagno Lenin.
Devo dire che la storia dell'ereditarietà, mi sembra ma non sono sicuro che l'abbia scritta anche il compagno Pajetta su un libro del PCI, comunque ricordiamo che Trotzki pur negativo che fosse è stato ucciso per ordine di Stalin in Messico.
Secondo me adesso è l'ora di una nuova lotta di classe, contro Veltroni e Berlusconi, Epifani e i traditori. Un insegnante ha ricevuto 30 euro di aumento, mentre a padroni, borghesi e parassiti vanno miliardi di euro. Per questa lotta servirebbe l'appoggio di tutta la sinistra (ovviamente il PD non è compreso in quanto rappresenta la Democrazia Cristiana); vorrei aggiungere che la sinistra (rifondazione, Pdci, ecc.) da quando si è staccata dai democratici cristiani sta tornando a fare la sinistra. Solo che bisogna essere tutti uniti contro i padroni. Parlando con ex di "Lotta continua" e organizzazioni così, hanno detto chiaramente che votano Veltroni perché la sinistra invece di fare un partito unico (stile PCI) pensa a farne tanti e piccoli. Ecco perché secondo me sarebbe da rifare un partito unico in cui sareste compresi anche voi senza ovviamente abbandonare e abiurare, rinnegare, gli insegnamenti dei compagni: Mao, Lenin, Ho Chi Min, Berlinguer, ecc., per un partito comunista unico forte vicino al popolo.
Saluti a pugno chiuso.
Fabio - provincia di Treviso

Apprezziamo, come sempre, la franchezza e la sincerità con cui ci esprimi le tue opinioni. Ovviamente ci trovi concordi sull'unità contro i padroni, il governo Berlusconi, Veltroni, Epifani e i traditori.
E il PMLI, come sai, è pronto a unirsi con tutti coloro, partiti, sindacati, movimenti, che lottano veramente contro di essi. Nessuno di costoro, però, per ora, è disposto a unirsi al nostro Partito. Salvo situazioni locali. Il problema di fondo è, e su questo forse non hai riflettuto a sufficienza, che in Italia, al di fuori del PMLI, non c'è alcun gruppo e movimento che voglia abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo. Stando così le cose, è inutile farsi illusioni, non è possibile fare un partito unico con chi non vuole il socialismo.
Se abbiamo ben capito il tuo modello sarebbe il PCI, ma all'origine dell'attuale situazione sta proprio quel partito. Un partito revisionista e riformista, a partire dai suoi dirigenti come Berlinguer, Pajetta, ecc., che ha depotenziato la carica rivoluzionaria del proletariato e ha inculcato a questo, alle masse popolari e alle nuove generazioni il liberalismo, il parlamentarismo, il riformismo e il pacifismo e il culto della Costituzione del '48, quindi della democrazia borghese e dello Stato capitalistico.
Questo ancora tu non l'hai capito perché non hai ancora studiato il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la lotta di esso contro il revisionismo moderno. Forse, se tu potessi leggere ciò che ha scritto il PMLI sul PCI e i suoi derivati capiresti che le tue posizioni sulle questioni che hai sollevato non hanno alcun fondamento, e che sono pericolose e nocive per lo sviluppo della coscienza rivoluzionaria delle masse e della lotta di classe.
È vero che finché Stalin è stato in vita Pajetta, ecc., opportunisticamente e perché non potevano fare diversamente, hanno attaccato Trotzki, ma è altrettanto vero che dopo la morte di Stalin hanno cambiato idea e hanno attaccato Stalin. Dei revisionisti non ci si può assolutamente fidare.
Ci sembra che tu sia un compagno con la testa sulle spalle, ma per farla funzionare bene, su un piano di classe e rivoluzionario, bisogna che tu studi il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, altrimenti non puoi che veicolare idee riformiste o idee "ultrasinistre". Comunque, di fatto, anticomuniste, facendo il gioco, tuo malgrado, degli anticomunisti mascherati.
Saluti militanti.

11 febbraio 2009