Discorso all'inaugurazione della nuova sede della Cellula "Stalin" di Forlì del PMLI
Branzanti: "Il Bolscevico" continua a uscire in internet e in versione migliorata

Pubblichiamo ampi stralci del discorso pronunciato il 3 ottobre dal compagno Denis Branzanti all'inaugurazione della nuova sede della Cellula "Stalin" di Forlì del PMLI.

E' con gioia proletaria rivoluzionaria che dichiaro ufficialmente aperta la nuova sede della Cellula "Stalin" di Forlì del PMLI.
Dovendo lasciare la precedente sede per motivi economici, vista la grave situazione economica che sta attraversando il Partito, era presumibile fare un passo indietro, ma non è stato così, perché pur avendo ora uno spazio più piccolo e non completamente indipendente, abbiamo però conquistato un nostro spazio, più economico, dotato dei servizi e utenze (a differenza della precedente sede) e, trovandosi all'interno di un circolo, visibile dai frequentatori dello stesso.
La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ci ha inviato i suoi auguri e felicitazioni: "Una bella vittoria della Cellula "Stalin" e delle istanze dell'Emilia-Romagna del Partito - sottolinea la Commissione - E in un momento in cui tutto il Partito è impegnato a sostenere finanziariamente la nuova Sede centrale del PMLI e de 'Il Bolscevico'. Essa è un'ulteriore prova delle capacità politiche e organizzative dei compagni forlivesi diretti dal compagno Denis Branzanti e la loro determinazione a mantenere comunque la sede di Partito pur perdendo l'indipendenza logistica a causa delle ristrettezze economiche. Ma non è detto che quello che potrebbe considerarsi un passo indietro, lo sia effettivamente. Perché avere una base organizzativa dentro un circolo Arci, potrebbe creare migliori condizioni per far conoscere il Partito a più persone di sinistra e avere una maggiore sicurezza alla sede".
Una vittoria importante che giunge in un momento particolare, difficile per il Partito, innanzitutto per l'ostacolo più grosso col quale dobbiamo confrontarci quotidianamente e che rischia, o ha rischiato, di paralizzare il Partito, quello economico.
Come ben sapete, purtroppo dopo 44 anni, da 2 settimane il nostro glorioso organo di stampa "Il Bolscevico" non esce più in forma cartacea, si tratta di una decisione dolorosissima che l'Ufficio politico del PMLI è stato costretto a prendere in conseguenza della difficile situazione economica che sta attraversando il Partito, di una gravità senza precedenti in tutta la sua storia.
Situazione nella quale è caduto a livello temporale anche il cambio, non più rinviabile, della sede nazionale del Partito, per la quale sono stati necessariamente concentrati tutti gli sforzi.
E' evidente che questo costituirà un freno nello sviluppo e nel radicamento del Partito, nonché un ostacolo per gli stessi militanti e simpatizzanti del Partito alcuni dei quali avranno difficoltà a conoscere, studiare e applicare la linea del Partito.
Non è però stata una libera scelta, ma una costrizione dovuta al difficilissimo momento.
Ma noi marxisti-leninisti siamo fatti di una pasta speciale, non ci lasciamo intimorire dalle difficoltà né sopraffare dai nostri limiti e inadeguatezze, non abbiamo né voglia né tempo per piangerci addosso, dopo l'iniziale e inevitabile "colpo" dobbiamo ripartire, con ancora più slancio e determinazione, nel nostro lavoro politico locale, per radicarci tra le masse delle nostre città, luoghi di lavoro, di vita e di studio.
Solo col successo del nostro lavoro politico potremo ripristinare le condizioni affinché "Il Bolscevico" ritorni a splendere illuminando la via al proletariato, anche nel suo formato cartaceo.
Abbiamo ancora molti strumenti, innanzitutto le discussioni che possiamo tenere con chi ci sta accanto e ai quali possiamo riportare, senza spese e senza distorsioni borghesi, la nostra proposta politica, abbiamo la possibilità di stampare i volantini che vengono redatti dal Centro e di elaborarne altri su questioni prettamente locali, possiamo inviare comunicati stampa e lettere ai media borghesi, possiamo tenere banchini e dibattiti.
Possiamo, anzi dobbiamo, continuare a far conoscere "Il Bolscevico" e a scrivere corrispondenze per denunciare ciò che non va nelle nostre città, e invitare le masse a fare altrettanto.
Perché, sia ben chiaro, "Il Bolscevico" non esce più in formato cartaceo ma questo non vuol dire assolutamente che "Il Bolscevico" sia morto, anzi, "Il Bolscevico" continua ad uscire settimanalmente su internet nel suo formato classico, e in versione migliorata in quanto interamente a colori.
Tutti i militanti del Partito hanno il dovere di continuare il loro rapporto col giornale del Partito negli stessi termini in cui l'aveva in precedenza, può e deve cambiare solo per quel che riguarda la sua diffusione pubblica, che al momento non si può effettuare, anche i simpatizzanti sono invitati a fare altrettanto.
Come per il socialismo, che non verrà mai nel nostro Paese se in primo luogo noi marxisti-leninisti non daremo tutto noi stessi per radicare e sviluppare il nostro Partito, allo stesso modo "Il Bolscevico" non tornerà mai in versione cartacea, se noi marxisti-leninisti non faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità, per ricrearne le condizioni.
Nel frattempo comunque non rimarremo con la "bocca asciutta" in quanto sono già disponibili le copie cartacee de "Il Bolscevico" numeri 35 e 36, stampati appositamente per i militanti e i simpatizzanti romagnoli, cioè quelli più vicini e dove sarà possibile far girare, ma solo per uso interno, il nostro giornale.
Se e quando il Centro del Partito riuscirà a sbrigare le matasse amministrative e fiscali per poterlo anche diffondere nuovamente, noi siamo già pronti a stamparne autonomamente di volta in volta le copie necessarie.
Ma per il momento facciamo tesoro di quel che abbiamo, "Il Bolscevico" su internet e "Il Bolscevico" cartaceo ad uso interno.
La povertà economica del Partito è un riflesso diretto della drammatica crisi economica e occupazionale che colpisce tutto il nostro popolo, e di conseguenza anche i nostri militanti e simpatizzanti.
Della gravissima crisi economica che sta sconvolgendo le condizioni di lavoro e di vita del nostro popolo, basti citare il 40,1% di giovani disoccupati e i più di 3 milioni di senza lavoro, sono responsabili in primo luogo tutti gli ultimi governi da Berlusconi a Monti, a quello Letta-Berlusconi, ma anche i precedenti, compresi quelli di "centro-sinistra" sostenuti anche dai falsi comunisti, che hanno spianato la strada al capitalismo selvaggio.
Anche le ultime vicende, con la temporanea crisi generata dal neoduce Berlusconi, dimostrano quanto alla borghesia e ai suoi rappresentanti non importi nulla del popolo, il neoduce e il suo stuolo di schiavi (ben pagati) interessati solo a salvare il neoduce dalla galera e a tenerlo in gioco politicamente, il PD, Napolitano e una parte consistente dell'alta borghesia che vogliono andare avanti non per risolvere i tanti problemi ma anzi per aggravarli, in particolare con la prossima finanziaria e per fare una legge elettorale a favore dei più grossi partiti borghesi, per non parlare del definitivo affossamento della Costituzione democratico-borghese del '48 con la controriforma costituzionale allo studio.
Tutto per consentire alla classe dominante borghese di mantenere il potere politico e al capitalismo italiano di superare la crisi economica e finanziaria che lo dilania.
Come riporta il documento dell'Ufficio stampa del PMLI del 30 settembre: "Non è certo questa la soluzione che giova alla classe operaia, agli sfruttati, agli oppressi, alle donne, ai giovani e agli studenti. Più che mai c'è bisogno del socialismo e del potere del proletariato. L'unica soluzione, come dimostra la storia, capace di porre fine al capitalismo e alla dittatura della borghesia e di aprire la strada a un nuovo mondo per eliminare lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la disparità tra la donna e l'uomo, le disuguaglianze territoriali e per creare le condizioni per l'abolizione delle classi".
Dobbiamo quindi continuare a lavorare con serenità e determinazione per convincere le masse e in particolare gli elementi più avanzati che solo dando fiducia e forza al PMLI possono risolvere i loro problemi immediati e conquistare quel mondo nuovo che può essere solo il socialismo.
Per combattere e vincere la battaglia abbiamo delle armi potenti, che sono la linea del Partito e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, dobbiamo impugnarle e farle nostre studiandole e applicandole.
In particolare in questo momento dobbiamo studiare e applicare il discorso pronunciato dal compagno Mino Pasca in occasione della commemorazione del 37° Anniversario della scomparsa del grande Maestro del proletariato internazionale Mao, e che il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ha giudicato "un prezioso elaborato marxista-leninista sul tema del lavoro giornalistico e di propaganda, che dobbiamo seriamente studiare e applicare individualmente e collettivamente per migliorare il nostro lavoro su questo importante fronte. Esso, inoltre, fornisce a tutti gli sfruttati e gli oppressi e alle ragazze a ai ragazzi che conoscono poco o nulla della teoria rivoluzionaria e della linea del nostro Partito, validi elementi per vedere sotto una nuova luce, quella proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista, la stampa e la propaganda delle due principali classi antagoniste della nostra società".
In questo discorso, riferendosi agli strumenti tecnologici, in particolare la diffusione di internet, il compagno Pasca ribadisce "che l'introduzione di una nuova tecnologia può tutt'al più sconvolgere e rivoluzionare le tradizionali modalità dell'organizzazione economica, può dunque rivoluzionare l'apparato economico, a cominciare dai mezzi di produzione e di circolazione, mai i rapporti di produzione fondati sulla proprietà privata capitalistica, tanto meno il carattere di classe dell'apparato statale e la classe al potere. Alle piazze virtuali dove si confrontano gli utenti della Rete la propaganda dei marxisti-leninisti privilegia le piazze reali, quei luoghi materiali che sono teatro della vita e della lotta di classe, dove è possibile instaurare un contatto diretto e vivo con le masse protagoniste e non con i semplici spettatori degli avvenimenti.
Si può stare alla finestra a guardare discutendo oziosamente con i nostri vicini di quel che accade per strada e si può scendere fisicamente per strada e partecipare direttamente alla lotta di classe"
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Principio sancito dal compagno Scuderi al 5° Congresso nazionale del PMLI con lo slogan "privilegiamo il megafono alla tastiera".
Care compagne e cari compagni, come sottolineato nella relazione alla decima riunione dei marxisti-leninisti dell'Emilia-Romagna "L
a lotta di classe non può essere paragonata a una gara di velocità, in cui ci si gioca tutto in 100 o 200 metri, ma piuttosto a una maratona nella quale occorre dosare sapientemente le forze, chilometro dopo chilometro, pensando più alla corsa che all'arrivo, rallentando quando si è presi dai crampi o si deve rifiatare e accelerando quando si deve recuperare del terreno".
Ora il Partito rallenta, sul piano organizzativo, ma non sul piano politico, dobbiamo lavorare, rinsaldare le fila, farci forza e prepararci per accelerare appena ne avremo le forze e gli strumenti. Nel frattempo andiamo avanti sereni con il nostro passo applicando la parola d'ordine "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi. Radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare", sicuri che il socialismo è l'avvenire della classe operaia!

Viva "Il Bolscevico"!
Viva la ricostituita Commissione giovani del Comitato centrale del PMLI!
Viva la nuova sede della Cellula "Stalin" di Forlì!
Tutto per il PMLI, il proletariato e il socialismo!
Avanti con forza e con fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista!

Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
9 ottobre 2013