Comunicato della Responsabile regionale del PMLI
Salutiamo la vittoria della diserzione elettorale in Sicilia

Straordinaria vittoria della diserzione alle elezioni comunali, che in Sicilia fa registrare un +5,3% di diserzione rispetto alle elezioni dello scorso anno. Un dato di particolare importanza, considerato che la consultazione riguardava ben 147 comuni, di cui 3 capoluoghi di provincia e circa una ventina di comuni superiori.
Tra i capoluoghi, è il comune di Palermo che fa registrare il boom di aumento della diserzione, passando dal 28,2% del 2007 al 36,8%. L'incremento della diserzione nel capoluogo siciliano è pari all'8,6%. Segue Trapani, con il 7,2% di incremento e Agrigento con il 4,0%. Straordinario successo, quello dei comuni capoluogo, nonostante l'enorme pressione di centinaia di candidati in decine di liste nonostante gli eserciti di procacciatori di voti e le campagne elettorali a colpi di prestiti e promesse di lavoro a disoccupati, "bonus bebé" e buoni per acquistare carne e pane, buoni benzina, per le famiglie disperate.
La crescita dell'astensionismo è generalizzata a tutta la Sicilia. Il Comune che fa registrare il maggior aumento di diserzione è Isnello, in provincia di Palermo, con un +11,63%, seguito da Licodia Eubea, in provincia di Catania, con il +10,53%.
Il Comune con il dato più alto di diserzione è Acquaviva Paltani, in provincia di Caltanissetta, con il 71% di elettori non recatisi alle urne ed un aumento percentuale di diserzione del 3,1%. Aumenti elevati anche in provincia di Enna, dove il comune che fa registrare l'aumento di diserzione maggiore è Centuripe, con un +6,37 %, e in provincia di Messina, dove il Comune che fa registrare il maggior aumento di diserzione è Santa Marina di Salina, con un +9%. Si tratta di paesi tutti al di sotto dei 10.000 abitanti, dove la crisi economica e le scelte antipopolari dei governi borghesi di "centro-destra" e di "centro-sinistra" hanno concorso a distruggere il tessuto economico, in alcuni casi già debole. L'astensionismo di protesta si legge chiaramente, ad esempio, dietro l'impennata della diserzione nel più grande comune di Salina, nelle Isole Eolie, penalizzate dall'aumento del costo dei servizi, tra cui quello idrico, dal taglio dei trasporti marittimi, dalla mancanza di un pronto soccorso efficiente.
L'aumento della diserzione è generalizzato anche a tutti i comuni con più di 10.000 abitanti. Tra questi Pozzallo, in provincia di Ragusa, con +5,3% ed Erice, in provincia di Trapani, con +6%. Tra i comuni maggiori al voto anche Avola, in provincia di Siracusa, con +5,6% di diserzione. Si tratta di uno dei comuni che maggiormente ha contribuito alla nascita del forte movimento di protesta dei Forconi contro la crisi agricola, l'aumento delle tasse e delle accise, la carenza dei trasporti, che stanno colpendo a morte l'economia siciliana.
È evidente che la diffusa protesta contro i provvedimenti che in questi anni hanno tartassato le masse popolari della regione, provocando aumento della disoccupazione, favorendo la deindustrializzazione e la fuga di capitali dall'industria e dalle campagne ha avuto un notevole riflesso sull'aumento della diserzione elettorale nell'isola.
È anche ovvio che una parte crescente della diserzione ha origine nella sfiducia politica di tantissimi elettori di sinistra nelle istituzioni rappresentative borghesi. Quando saranno pubblicati i dati definitivi si potrà verificare qual è il gradimento della base del PD nei confronti dell'alleanza con il governo regionale del MPA, guidato da Raffaele Lombardo e dell'appoggio di Bersani al governo antimeridionale di Monti.
Intanto è certo che una larga fetta della diserzione è dovuta alla presa di coscienza degli elettori di sinistra che qualunque sia la scelta elettorale tra destra o "sinistra" borghese il risultato non cambia dal punto di vista delle masse e che bisogna scendere in piazza a lottare per i propri diritti e per spazzar via il governo Lombardo, come hanno gridato forte a Portella delle Ginestre i manifestanti, il governo della grande finanza, dell'Ue e della macelleria sociale, guidato da Monti. Strategicamente bisogna liberarsi dal capitalismo e perseguire l'unica vera alternativa, il socialismo.
Alle elettrici e agli elettori di sinistra noi chiediamo di impugnare la linea elettorale astensionista del PMLI per dare luogo alle Assemblee popolari e ai Comitati popolari, istituzioni rappresentative delle masse astensioniste e fautrici del socialismo.
All'elettorato dei comuni che andrà al ballottaggio, tra cui Palermo, Trapani, Agrigento, Sciacca, in provincia di Agrigento, Marsala, in provincia di Trapani, Caltagirone, in provincia di Catania, Avola, in provincia di Siracusa e altri, chiediamo di astenersi (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco) in numero ancora maggiore rispetto al primo turno, in modo che qualsiasi sindaco del capitalismo e del massacro sociale sia delegittimato!

La Responsabile del PMLI per la Sicilia
Giovanna Vitrano
8 maggio 2012