Documento dell'Ufficio politico del PMLI
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica
Per l'Italia unita, rossa e socialista
La destra borghese è ritornata al potere e il neoduce Berlusconi si è insediato trionfante e tronfio a Palazzo Chigi. Il nuovo presidente della camera, il caporione fascista Gianfranco Fini, esulta: "Nel momento in cui si onorano i nostri martiri (si riferisce al suo maestro fucilatore di partigiani Giorgio Almirante e ad altri gerarchi deceduti) si supera un fossato e allora abbiamo vinto per davvero, la nostra politica diventa centrale". Non è avvenuto quindi un semplice cambio di governo borghese, bensì la restaurazione della dittatura borghese in camicia nera-verde. Le ha aperto la strada il governo Prodi della "sinistra" borghese non soddisfacendo le necessità materiali e economiche delle masse, perseguendo la stessa politica interna ed estera dei precedenti governi Berlusconi e non denunciando il pericolo fascista costituito dal triumvirato Berlusconi-Fini-Bossi.
Ne è responsabile anche il presidente della Repubblica, il rinnegato del comunismo Giorgio Napolitano, che ha accreditato e facilitato la compagine della destra borghese, ha incrementato il nazionalismo, il patriottismo, il militarismo e l'interventismo, ha avallato le posizioni dei fascisti e degli anticomunisti sulle foibe, sulla controrivoluzione ungherese, sull'Urss di Stalin, sulla "riconciliazione nazionale" e sulla "memoria condivisa". Subito dopo il giuramento, Berlusconi ha avuto addirittura la sfacciataggine di dire che "questa legislatura procederà sotto il segno di un patto con il presidente della Repubblica che avrà il nostro pieno appoggio e al quale sottoporremo le linee guida del governo per averne consiglio e preventivo incoraggiamento".
Per noi è chiara la natura neofascista del IV governo Berlusconi. Non solo per il passato e il presente fascista e neofascista dei suoi ministri e sottosegretari, nella stragrande maggioranza provenienti dal MSI, dalla destra della Democrazia cristiana e dai socialisti craxiani, compresi quelli della Lega Nord secessionista. Non solo per il "passato" piduista di Berlusconi e per certi rapporti diretti o indiretti di alcuni di loro con la mafia. Non solo per la concezione del mondo reazionaria, razzista, xenofoba, cattolica-medioevale incentrata sulla triade mussoliniana "Dio, patria, famiglia" che li accomuna. Ma anche e soprattutto per il disegno della terza repubblica, peraltro condiviso dal neonazionalista e presidenzialista Veltroni, che è la ragione stessa della sua esistenza.
Si tratta della piena realizzazione del "piano di rinascita democratica" e dello "schema R" della P2, in gran parte attuato nella seconda repubblica, che porta al cambiamento della forma del governo, col presidenzialismo, e della forma dello Stato, col federalismo, e al bipartitismo, con la "riforma" della legge elettorale. Altro che "americanizzazione", come dicono i sonati imbroglioni falsi comunisti Diliberto, Bertinotti, Vendola, Ferrero, Grassi, Giannini e loro simili.
Già i primi atti del nuovo governo comprovano la sua natura neofascista, razzista e xenofoba. Ci riferiamo all'aberrante e liberticida "pacchetto sicurezza" che prevede l'introduzione del reato di clandestinità, la chiusura delle frontiere e la sospensione del trattato di Schengen, la persecuzione dei rom di matrice nazista e mussoliniana, la trasformazione dei centri di permanenza temporanea dei migranti senza permesso di soggiorno in campi di concentramento, l'innalzamento fino a 18 mesi della detenzione dei "migranti irregolari". Intanto il ministero degli interni il leghista Maroni si è affrettato a nominare i commissari straordinari a Milano, Roma e Napoli per l'"emergenza rom".
Nel mirino non ci sono solo i migranti, ma anche i lavoratori, che saranno immolati alla "crescita", ossia alla produttività e alla competitività del capitalismo italiano. Per questo sarà depotenziato il contratto nazionale di lavoro a vantaggio di quello di secondo livello, gli aumenti salariali saranno legati alla produttività, i cosiddetti "fannulloni", i lavoratori del pubblico impiego che non rispettano gli standard imposti, perderanno il posto di lavoro, mentre la legge 30 e il "Pacchetto Treu" lasceranno immutate le condizioni dei precari. L'ispirazione del governo è conforme a quella di Emma Marcegaglia e di Luca Montezemolo, rispettivamente presidente entrante e uscente della Confindustria, e cioè: "Premiare chi produce di più e chi è più capace".
Tutto il popolo pagherà le conseguenze di questo governo che ha persino cancellato il ministero della sanità. Le "grandi opere", a cominciare dalla Tav e dal Ponte sullo Stretto, il ripristino del nucleare, i rigassificatori e gli inceneritori devasteranno e metteranno in pericolo il Paese e peggioreranno la salute delle masse. Il familismo e l'attacco all'aborto finché non riusciranno ad abolirlo e la difesa ad oltranza della legge 40 sulla fecondazione assistita infliggeranno nuovi danni alle condizioni e all'emancipazione delle donne. Le privatizzazioni dell'istruzione e dei servizi dilagheranno, aumenterà il divario Nord-Sud col federalismo fiscale.
Nel programma del governo, in quello annunciato in parlamento e in quello presentato in campagna elettorale, non c'è una sola cosa condivisibile da parte nostra. Meno che mai in politica estera che conferma le ambizioni e le alleanze imperialiste della classe dominante borghese italiana. Per l'"opposizione di sua maestà" costituita dal PD invece c'è la massima apertura e collaborazione verso il nuovo governo.
Veltroni, intervenendo alla Camera ha detto: "Voteremo contro il suo governo, ma convergeremo su ogni scelta che vada nella direzione giusta". Fassino, ancor più chiaramente, ha detto: "Non c'è in noi alcuna ostilità pregiudiziale, non ci arroccheremo in un'opposizione sorda e cieca. Ad un'intesa istituzionale che sia capace di modernizzare il sistema politico italiano e di dare al Paese assetti istituzionali moderni ed efficaci, siamo, come abbiamo più volte dichiarato, pronti".
Il discorso del neoduce alla Camera e le repliche alla Camera e al Senato sono stati tutto un canto al dialogo, al confronto, alla collaborazione tra le forze parlamentari. Ormai era consapevole di avere in pugno la situazione parlamentare e il PD allo sbando. E così ha potuto dire: "Abbiamo finalmente realizzato l'alternativa di forze diverse alla guida del governo, sottomettendoci alla logica del consenso e imparando con fatica che la Repubblica, i luoghi della sua memoria, i simboli della sua storia, sono patrimonio comune di tutti gli italiani, anche di quelli che si sono battuti per molti anni da parti opposte della barricata della storia". In questo non possiamo dargli torto. In effetti ora la destra e la "sinistra" borghese, a parte qualche frangia che cerca un proprio spazio, sono perfettamente omologate e reciprocamente legittimate. Il popolo italiano però non c'entra niente, e Berlusconi sbaglia e di grosso quando sostiene che "lo scontro per così dire 'antropologico', tra diverse classi di umanità che si ritengono incomparabili e irriducibili, è ormai alle nostre spalle, deve restare alle nostre spalle".
E' solo un sogno, un'utopia. In realtà le cose non stanno affatto così. Le classi, le contraddizioni di classe e i conflitti di classe esistono tuttora, e la lotta di classe è il motore della storia. Lo scontro tra proletariato e borghesia è ancora in atto, e noi lo porteremo fino in fondo finché il proletariato italiano non conquisterà il potere politico e il socialismo e non saranno eliminate le classi nel comunismo.
In questo quadro siamo pronti a unirci in un largo fronte unito con tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali, religiose che vogliono impedire al IV governo Berlusconi di fare un macello sociale, di lanciare l'Italia in nuove avventure militari e di realizzare la terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista.
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

L'Ufficio politico del PMLI

Firenze, 16 maggio 2008