Documento dell'Organizzazione di Capua (Caserta) del PMLI sulle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio
Per Capua governata dal popolo e al servizio del popolo.
Astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco)


Breve bilancio fallimentare della giunta in camicia nera del neopodestà Antropoli
Il 15 e 16 maggio si voterà per le elezioni comunali nella città di Capua (Caserta). Ancora una volta la classe dominante borghese chiede alle elettrici e agli elettori di esprimere il loro consenso per le varie fazioni del regime capitalista e neofascista.
A Capua, come in tutta la Campania, dilagano la disoccupazione e il precariato, la povertà, il degrado ambientale, l'abbandono dei quartieri popolari e delle periferie urbane, la carenza di case popolari, servizi pubblici e servizi sociali.
L'amministrazione di destra guidata dal berlusconiano Carmine Antropoli ha in questi cinque anni ulteriormente peggiorato le condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari capuesi: ha aggravato la disoccupazione assieme allo sfruttamento del lavoro precario, ha accresciuto lo spaventoso degrado giovanile; ha abbandonato gli anziani ai quali sta togliendo, una dopo l'altra, ogni forma di assistenza pubblica, sociale e sanitaria.
Antropoli ha attuato una politica di destra su tutti i fronti compreso quello della "sicurezza" privilegiando come mezzo risolutivo il potenziamento dell'apparato repressivo poliziesco, obbiettivo che resta in cima al suo programma elettorale della sua ricandidatura.
Pertanto i marxisti-leninisti di Capua invitano le masse popolari a dare una lezione durissima a tutti i candidati astenendosi, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Nessuno di essi, che si chiamino Adolfo Villani (PD), Carmine Antropoli (PDL) o Paolo Romano, meritano la fiducia dell'elettorato capuese.

Disinformazione mediatica alla base della politica antipopolare del neopodestà Antropoli, aiutato dalla "sinistra" borghese assente nel suo ruolo di opposizione
Dalle ultime elezioni del 2006 ciò che più di tutto impressiona è stata l'assenza totale di informazione sulla politica fascista e antipopolare della giunta Antropoli. Nessun giornale, nessuna tv locale, nessuna iniziativa pubblica hanno denunciato il suo operato in favore della speculazione e le sue malefatte. In una città in cui chi vuole sapere come i soldi pubblici vengono spesi rimane spesso senza una risposta e cacciato via degli attuali amministratori del comune. Una città dove i partiti della "sinistra" borghese si rifiutano di scendere in piazza per paura di perdere punti nel mercato dei voti, partiti che si "prodigano" tanto in campagna elettorale per l'opposizione politica ma poi in consiglio comunale sono totalmente assenti. Mai l'ex candidato sindaco del "centro-sinistra" Luca Branco ha osato alzare la voce, né ha osato convocare la commissione per la trasparenza, di cui è presidente. Le sedute di giunta sembrano di un solo colore, tant'è che a molti viene il dubbio "elezioni-fantoccio". E anche quando il "centro-sinistra" cerca di alzare la voce, insieme all'UDC, negando la maggioranza all'amministrazione, viene subito zittita dalla compravendita dei consiglieri, proprio come a livello nazionale. È solo questione di prezzo, e tutti tacciono, e a pagare sono sempre le masse popolari. Questa è in realtà la vita del Palazzo del Comune di Capua, mentre in città c'è chi soffre o gli viene negato addirittura il diritto a sopravvivere.

Una giunta fondata sulla speculazione e sul malaffare
Ecco alcuni esempi pratici di paradossi: parliamo di un'amministrazione che vende al migliore offerente gli appartamenti del Palazzo Ex poste, ma non mette in vendita i locali sottostanti che ospitano commercianti morosi da anni e quindi destinati a perdere l'affitto comunale a basso prezzo; parliamo di un concorso pubblico per 6 posti di vigili urbano che diventa inspiegabilmente per 21 posti, ma soltanto dopo che si è saputo quali amici degli amici avevano superato le prove preselettive; parliamo di un'antenna di 38 metri istallata da un giorno all'altro, senza che l'amministrazione si faccia carico di controllare e di combattere l'abusivismo soprattutto se ha conseguenze negative per la salute delle masse. Per non parlare poi dello strano caso dell'ospedale Palasciano, per la cui conservazione le masse capuesi si sono battute per anni. L'ospedale Ferdinando Palasciano fu costruito nella periferia di Capua, ma non entrò mai in funzione. Dopo circa 20 anni è stato trasformato in una splendida clinica privata, che attualmente ha il nome di Villa Fiorita! Com'è stato possibile? Il "miracolo" edilizio è spiegato anche dalla scelta di smantellare piano piano l'ospedale di Capua a vantaggio di quello della confinante città Santa Maria Capua Vetere, a cui sono andati macchinari e medici. Nel frattempo aumentano i casi di malattie oncologiche, provocate dalla terra contaminata da rifiuti tossici di cui le terre di Capua sono ricche.
Certo non si può "dire" che l'amministrazione sia stata con le mani in mano. Con due anni di ritardo, alla fine è partita la raccolta differenziata. Il giudizio delle masse è quantomai indicativo: il 70% della popolazione ritiene di essere stata presa in giro dall'amministrazione Antropoli. Sì, perché i severi orari della raccolta non sono rispettati nemmeno dall'azienda che dovrebbe occuparsi della raccolta, che spesso con abbondante ritardo ritira i rifiuti mischiandoli tutti in un unico grande cassonetto rendendo vano il laborioso entusiasmo con cui ha risposto la popolazione. Per non parlare di quello che la popolazione locale chiama "laghetto degli orrori", da alcuni definita "la più grande discarica tossica del sud Italia", in cui la camorra locale getta indisturbata sostanze tossiche e mortali.

Una giunta che attua una politica fascista, xenofoba e camorrista
L'Organizzazione di Capua del PMLI ha deciso di aderire attivamente al comitato popolare 24 Febbraio, un comitato spontaneo di cui fanno parte diverse associazioni culturali, partiti, sindacati in risposta alla politica xenofoba del neo-podestà. Antropoli ha infatti deciso di smantellare il complesso edilizio dell'ex campo profughi, che accoglie circa 200 persone in condizioni di povertà. Con atteggiamento fascista, costui ha ordinato lo sgombero tagliando persino acqua e corrente elettrica, lasciando in condizioni disumane la popolazione del complesso sito nella periferia di Capua. Ciò che inoltre denuncia l'organizzazione di Capua del PMLI è la mancanza totale di spazi sociali e di luoghi d'incontro per la popolazione, così come di zone verdi, del tutto assenti (l'unico parco, quello comunale, è risaputamente luogo di spaccio e di consumo di droga). A questo proposito, denunciamo fortemente l'abbattimento di Piazza Umberto I, zona antistante al "prestigioso" liceo "S. Pizzi", spesso motivo di vanto dell'amministrazione perché riconosciuto come il liceo più importante della provincia di Caserta. Da luogo d'incontro per gli studenti e luogo di assemblee studentesche, negli anni scorsi è stato trasformato in cantiere a cielo aperto per la costruzione di un parcheggio sotterraneo. Parcheggio del tutto inutile, poiché i posti macchina saranno esattamente gli stessi di quelli che già erano a disposizione nel piazzale. È poco chiaro il motivo della distruzione del folkloristico parco e dell'inutile spreco di denaro, forse l'ennesimo atto di riciclaggio di denaro sporco.

Conclusioni
Per noi marxisti-leninisti di Capua gli sperperi, gli scempi e le malefatte, commessi ai danni delle masse popolari capuesi, sono il frutto del regime neofascista imperante nel nostro Paese, di cui Berlusconi è il nuovo Mussolini. Una nuova dittatura fascista che a Capua detta legge tramite la giunta del neopodestà Carmine Antropoli e il cui scopo è quello di asservire il proletariato e le masse alla classe dominante borghese, i cui unici interessi sono la speculazione edilizia, la privatizzazione dei servizi pubblici e quindi il malaffare politico per arricchirsi a spese del popolo.
Solo lottando per Capua governata dal popolo e al servizio del popolo, delegittimando le istituzioni borghesi in camicia nera e i suoi rappresentati, attraverso l'astensionismo (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco), lavorando per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia i Comitati popolari eletti dalle Assemblee popolari, basati sulla democrazia diretta, è possibile migliorare le condizioni di vita e di lavoro della popolazione di Capua.
Lottiamo per l'Italia unita, rossa e socialista.

L'Organizzazione di Capua del PMLI

Capua, 4 aprile 2011