Contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista
Vota per il PMLI e per l'Italia unita, rossa e socialista astenendoti
Contrapponiamo alle istituzioni rappresentative borghesi le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo
(Documento del Comitato centrale del PMLI)

In occasione delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo è nostro dovere di classe e rivoluzionario ribadire delle verità politiche che nessun altro partito ha mai avuto il coraggio e l'interesse di dire. Il rigido black-out dei media della destra e della "sinistra" borghese sul PMLI e "Il Bolscevico" non ci hanno consentito fin qui di farle conoscere a tutto il popolo italiano.
Queste verità politiche le sottoponiamo con fiducia all'attenzione delle elettrici e degli elettori, in particolare a quelli di sinistra, affinché valutino se non sia il caso di farle proprie, di negare il voto ai partiti che le nascondono, di dare il voto, astenendosi, al PMLI e alla sua proposta dell'Italia unita, rossa e socialista.
I partiti della destra borghese, naturalmente, non hanno alcun interesse a scoprire gli altarini, perché sono loro che hanno creato, in prima persona e in maggior misura, l'attuale ordinamento statale, istituzionale, costituzionale, governativo e elettorale. I partiti della "sinistra" borghese, che vanno dal PD al PRC-PdCI, invece non possono denunciare la natura di tale ordinamento, perché anch'essi hanno le mani in pasta.
Gli uni e gli altri negano che in Italia vige un regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista, razzista e interventista. Questo regime è la causa dei bassi salari e pensioni, delle tariffe, dei prezzi e degli affitti alti, della povertà di milioni di famiglie che non riescono ad arrivare alla terza settimana, della disoccupazione di massa, dei licenziamenti e delle chiusure delle fabbriche, della mancanza di case popolari, della deriva del Mezzogiorno, degli squilibri regionali, della presenza delle mafie nelle istituzioni, nei governi, nella finanza e nell'economia, del lavoro nero, del precariato, dello strapotere dei padroni come quelli della Fiat che fanno e disfanno come gli pare sulla pelle dei lavoratori, delle crisi economiche e finanziarie come quella devastante in corso, degli insufficienti servizi sociali per le donne, i bambini e gli anziani, della disparità tra donne e uomini, della violenza sulle donne, specie tra le mura domestiche, dell'attacco all'aborto, al divorzio e alla riproduzione eterologa, delle droghe pesanti che devastano la mente e il fisico dei giovani, della devastazione dell'ambiente, del ricorso al nucleare, dei rigassificatori e degli inceneritori, della privatizzazione dell'acqua e dell'istruzione, delle "grandi opere", tra cui il Ponte di Messina e la Tav della Val Susa, del razzismo verso i migranti, i senza-tetto, gli omosessuali, le lesbiche e le e i trans, della malasanità, della corruzione e degli scandali, dell'ingerenza del Vaticano e della Conferenza episcopale italiana negli affari dello Stato, specialmente in quelli che riguardano l'etica, la morale e la sessualità, dell'interventismo militare all'estero, della privatizzazione della Protezione civile e dell'approvvigionamento della Difesa, della frammentazione dell'Italia in 20 staterelli.

Il principale sostenitore e realizzatore del regime è il neoduce Berlusconi, che da quindici anni sta attuando passo dopo passo il piano golpista e fascista della P2. In politica interna e in politica estera, egli sta seguendo le orme del suo maestro Mussolini per dare all'imperialismo italiano un ruolo egemone nel Mediterraneo e un posto di primo piano in Europa, nel Medioriente e nel mondo.
Questo regime porta l'impronta anche dei partiti della "sinistra" borghese, che hanno contribuito, in qualche modo, direttamente o indirettamente, a instaurarlo, specie per quanto riguarda il federalismo, vedi il titolo V della Costituzione imposto dal governo di "centro-sinistra", e l'interventismo militare, vedi la guerra del governo D'Alema all'ex Jugoslavia. Essi hanno lasciato campo libero al nuovo Mussolini non varando alcuna legge sul conflitto di interesse e non osando appellarsi alla piazza per rovesciarlo. Addirittura sono disposti, chi più chi meno, il PD di più, a cooperare con lui per le "riforme" costituzionali, che cancelleranno del tutto la Costituzione del '48, già ridotta a carta straccia.
Come dimostrano i fatti, i governi della "sinistra" borghese non sono assolutamente antagonisti a questo regime. Vogliono solo addolcirlo e mitigarne gli aspetti più indigesti per avere il consenso delle masse di sinistra. Pertanto ogni voto dato a uno qualsiasi dei suoi partiti è un voto dato a questo regime, indipendentemente da una propria diversa volontà.
I marxisti-leninisti vogliono invece abbatterlo attraverso la lotta di classe che sfocerà inevitabilmente nella rivoluzione socialista. Il socialismo, infatti, è l'unica alternativa per uscire da sinistra da questo regime. Perché solo il socialismo, in quanto tutto il potere politico, governativo, economico e istituzionale è in mano al proletariato, può spazzar via il capitalismo, il fascismo, il presidenzialismo, il federalismo, il razzismo e l'interventismo, soddisfare le esigenze materiali e culturali delle masse e creare le condizioni per l'abolizione delle classi.
Intanto occorre liberarsi da ogni illusione elettorale, parlamentare, governativa, costituzionale, riformista e pacifista, astenersi per delegittimare, isolare, indebolire e disgregare le istituzioni rappresentative della borghesia e per esprimere il proprio consenso al PMLI e al socialismo, battersi contro i governi della borghesia di destra o di "sinistra", ponendo al centro l'abbattimento del governo del neoduce Berlusconi.

Occorre anche contrapporre alle istituzioni rappresentative della borghesia (parlamento, consigli regionali, provinciali e comunali) le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, costituite dai Comitati popolari e dalle Assemblee popolari basati sulla democrazia diretta.
I Comitati popolari devono essere composti in maniera paritaria tra donne e uomini, che abbiano almeno 16 anni, eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari. Queste devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - comprese le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si dichiarino astensionisti e fautori del socialismo.
Lo scopo fondamentale di questi Comitati e di queste Assemblee è quello di guidare le masse del proprio territorio, anche coloro che non sono astensionisti e fautori del socialismo, nella lotta politica per strappare ai governi centrale e locale opere, misure e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita e che diano al popolo l'autogestione dei servizi sanitari e sociali e dei centri sociali, ricreativi e sportivi di carattere pubblico.
Tutto ciò che ci manca e di cui abbiamo bisogno, ce lo dobbiamo guadagnare lottando uniti, non dando la delega in bianco a nessuno e non confidando nelle istituzioni, nei governi e nei partiti di questo regime. Bisogna contare sulle proprie forze per rovesciare cielo e terra. Abbiamo un nuovo mondo da conquistare, l'astensionismo elettorale (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco) e le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo ci danno una valida mano.

Astensionisti di sinistra, unitevi nelle Squadre di propaganda dell'astensionismo!
Astensionisti di sinistra, unitevi nelle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Astensionisti di sinistra, unitevi sotto le rosse bandiere di Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao e del PMLI per abbattere il capitalismo e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista!
Battiamoci con coraggio e ardore per conquistare voti elettorali astensionisti al PMLI e al socialismo!
Abbattiamo il governo del neoduce Berlusconi!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

Il Comitato centrale del PMLI

Firenze, 12 febbraio 2010