Non votare i partiti del regime neofascista. Vota il PMLI, astenendoti
Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo

Le elezioni amministrative parziali del 6 e 7 giugno decideranno se sarà la destra o la "sinistra" borghese a governare per i prossimi cinque anni in oltre 4.000 comuni e 73 province.
E' questa nella sostanza e in generale la funzione delle elezioni borghesi, dal momento che al proletariato è da sempre preclusa la via della presa del potere per via elettorale e parlamentare.
In tutta la storia elettorale italiana, nessuna amministrazione, neppure quelle definite in passato impropriamente "rosse", è stata veramente governata dal popolo e al servizio del popolo e nemmeno hanno avuto il ruolo di "rappresentanza democratica dei cittadini", di enti "più vicini ai problemi e ai bisogni dei cittadini".
Ovunque le amministrazioni e i governi sono mille miglia lontani dalle masse e dai loro bisogni. I governi delle città sono al servizio della borghesia locale, della grande distribuzione, della speculazione immobiliare e non di rado governanti e amministratori sono direttamente collusi con le mafie, che ormai sono parte integrante della classe dominante borghese, del sistema capitalistico, del suo Stato e delle sue istituzioni.
Negli anni cambiano i suonatori dell'orchestra borghese, ma la musica rimane la stessa: corruzione, sprechi, privatizzazioni di tutti i servizi pubblici, anche i più essenziali come l'acqua, tasse e tariffe sempre più esose, abbandono delle periferie urbane, scuole e ospedali fatiscenti, mancanza di case, cementificazioni selvagge, deturpazione dell'ambiente e del territorio, incuranza della salute e della vita delle popolazioni attraverso la costruzione di megadiscariche e inceneritori, l'instaurazione di un clima militarista, razzista e xenofobo, la riesumazione delle milizie mussoliniane attraverso le ronde.
Basta guardare l'esperienza dell'Abruzzo martoriato dal terremoto dove, pur alternandosi i due schieramenti sia al governo centrale che a quelli regionale e locali, nessuno ha mai mosso un dito per mettere in sicurezza gli edifici pubblici e privati e salvaguardare la vita della popolazione.
Ovunque ormai domina il presidenzialismo, una forma moderna di fascismo giacché il potere è concentrato nelle mani di una sola persona. I consigli regionali, provinciali e comunali sono stati svuotati dai loro poteri democratici borghesi e nessun tentativo di tipo riformistico, né la "democrazia partecipata", né il "bilancio partecipato", né i "nuovi municipi" sono stati in grado di porvi rimedio, ma hanno costituito solo un nuovo inganno per tenere legato l'elettorato di sinistra alle istituzioni rappresentative borghesi in camicia nera.
Noi marxisti-leninisti riteniamo che tali istituzioni borghesi vadano abbandonate al loro destino così come i partiti che le rappresentano e ne fanno parte.
La pratica ha dimostrato che votare la "sinistra" borghese, compresi i falsi partiti comunisti, non serve nemmeno per arginare il dilagante potere di Berlusconi. Tanto più che la "sinistra" borghese aspira a cambiare insieme al nuovo partito del fascio la Costituzione che metterà il sigillo definitivo alla terza repubblica completando così il "piano di rinascita democratica" della P2 di Gelli.
E' ormai chiaro che né il parlamento, né le istituzioni rappresentative locali riusciranno a fermare Berlusconi, come a suo tempo non riuscirono a fermare Mussolini, e che solo la lotta di classe potrà abbattere questo governo e il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista imperante.
Che interesse allora avrebbero il proletariato e i fautori del socialismo a votare i partiti del regime neofascista?
Se si vuole esprimere un voto in difesa degli interessi della classe operaia, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei pensionati a basso reddito, delle masse femminili, degli studenti e delle nuove generazioni; se si vuole arrestare la macelleria sociale, i piani piduisti e fascisti del governo Berlusconi, far pagare ai padroni la crisi economica e finanziaria del capitalismo non c'è altro voto che l'astensionismo che si può esprimere disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Questo importante atto politico-elettorale va vissuto non solo come atto di protesta, di denuncia, di condanna e di delegittimazione del regime neofascista e dei governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra", ma soprattutto come un voto cosciente dato al PMLI e al socialismo. Questo è valido per tutto l'elettorato astensionista, tanto più per l'elettorato di sinistra che deve definitivamente abbandonare le illusioni governative, parlamentariste, elettoraliste, riformiste e pacifiste e acquisire la consapevolezza che l'unica alternativa al capitalismo è il socialismo e che per raggiungere questa meta occorre unirsi al PMLI e contribuire a farne un grande, forte e radicato Partito.

Le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo
L'elettorato di sinistra dovrebbe anche impegnarsi a costruire in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si astengono alle elezioni, che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo e sono disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni borghesi, i governi centrale e locali borghesi e il sistema capitalista e il suo regime.
Ogni Assemblea popolare di quartiere elegge il suo Comitato popolare e l'Assemblea dei Comitati elegge, sempre attraverso la democrazia diretta, il Comitato popolare cittadino. E così via fino all'elezione dei Comitati popolari provinciali, regionali e del Comitato popolare nazionale.
I Comitati popolari devono essere composti dagli elementi più combattivi, coraggiosi e preparati delle masse anticapitaliste, antifasciste, astensioniste fautrici del socialismo eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari territoriali. Le donne e gli uomini - eleggibili fin dall'età di 16 anni - devono essere rappresentati in maniera paritaria.
I Comitati popolari di quartiere, cittadino, provinciale e regionale e il Comitato popolare nazionale rappresentano il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente delle amministrazioni ufficiali locali e dei governi regionali e centrale. Sono i governi delle masse fautrici del socialismo che si contrappongono a quelli della borghesia.
Lo scopo fondamentale dei Comitati popolari è quello di guidare le masse, anche se non fanno parte delle Assemblee popolari, nella lotta politica per strappare al potere centrale e locale opere, misure e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita e che diano alle masse l'autogestione dei servizi sanitari e sociali e dei centri sociali, ricreativi e sportivi di carattere pubblico.
I Comitati popolari devono battersi affinché le città siano governate dal popolo e al servizio del popolo. Il che può avvenire solo nel socialismo.
Lo strumento organizzativo, il principio regolatore della vita, delle attività, delle decisioni e dell'azione dell'Assemblea popolare e dei Comitati popolari è costituito dalla democrazia diretta.
La democrazia diretta mette al centro la volontà delle masse organizzate e subordina a questa volontà chi è di volta in volta, o per un certo tempo, delegato a rappresentarle. Esclude la delega in bianco e permanente, senza controlli e verifiche, l'egemonismo e la prevaricazione di singoli e gruppi di potere. Pratica un rapporto stretto tra eletto ed elettore e si basa sul coinvolgimento costante delle masse e sul loro protagonismo.
Chi condivide questa nostra posizione si unisca subito a noi nelle Squadre di propaganda dell'astensionismo marxista-leninista, e insieme daremo colpi più duri e più devastanti al capitalismo e ai suoi governi centrale e locali, al regime e alle ingannatorie e oppressive istituzioni rappresentative borghesi.
Votate il PMLI, astenendovi, per le città governate dal popolo e al servizio del popolo!
Votate il PMLI, astenendovi, per creare insieme le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Votate il PMLI, astenendovi, per spingere in avanti la lotta di classe per abbattere il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica!
Votate il PMLI, astenendovi, per avanzare nella lotta per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

L'Ufficio politico del PMLI

Firenze, 25 Aprile 2009