Documento del PMLI.Sicilia
Liberiamo la Sicilia dal capitalismo, dal sottosviluppo e dalla mafia
Per l'Italia unita, rossa e socialista
Astieniti (diserta le urne, annulla la scheda o lasciala in bianco)


Il 13 e il 14 aprile le elettrici e gli elettori siciliani sono chiamati alle urne per il rinnovo del parlamento regionale e l'elezione del governatore. Si vota in anticipo rispetto alla scadenza dei cinque anni dalle scorse consultazioni, avvenute nel 2006, poiché l'ex-governatore Cuffaro, dell'UDC, è stato costretto a dimettersi a causa della condanna a cinque anni e all'interdizione dai pubblici uffici per favoreggiamento aggravato ad esponenti di Cosa nostra e rivelazione di segreto d'ufficio.
I maggiori aspiranti alla più alta carica governativa borghese in Sicilia sono due: il leader del Movimento per le Autonomie, Raffaele Lombardo, per il "centro-destra", e la capogruppo dei senatori del PD, Anna Finocchiaro, per la "sinistra" borghese.

I candidati delle coalizioni di "centro-destra" e del "centro-sinistra"
Di certo non merita alcun voto Raffaele Lombardo, ex-presidente della disastrata provincia di Catania e parlamentare europeo, il quale, dopo una lunga trattativa con il neoduce Berlusconi ha ottenuto l'appoggio dell'intera coalizione di "centro-destra" in Sicilia: MpA. PdL, UdC, AN.
La sua storia ed il suo atteggiamento verso la gestione del potere borghese sono una fotocopia deteriore di quelli di Cuffaro. Entrambi "figliocci" del DC Calogero Mannino, più volte ministro e dalle note frequentazioni con ambienti mafiosi, entrambi con una impostazione clientelare e filomafiosa dell'azione politica. Lombardo ha un elemento di pericolosità in più rispetto a Cuffaro non indifferente: il suo continuo appellarsi in maniera strumentale e secessionista alla "Questione meridionale" da "Bossi del sud".
Preoccupa in particolare il programma di federalismo fiscale, che rischia di favorire i profitti della parte più reazionaria della borghesia siciliana, ossia la mafia.
Il progetto di Lombardo è un'ulteriore involuzione reazionaria di quello ultraprivatistico e filomafioso di Cuffaro. Non c'è dubbio che un futuro governo Lombardo si porrà in continuità con il disastro sociale provocato dal governo che lo ha preceduto e che ha smantellato tutti i diritti sociali delle masse popolari siciliane, dalla sanità alla scuola, e aggraverà i problemi reali, la mancanza di lavoro, l'aumento del precariato e del lavoro nero, l'aumento del costo dei servizi pubblici, l'emigrazione giovanile.
Lombardo, peraltro, non tornerà indietro sulla privatizzazzione dell'acqua e del ciclo dei rifiuti, e non ha un piano concreto e a vantaggio delle masse siciliane per il rilancio dell'economia dell'isola.
L'alternativa al leader dell'MPA non è certo Anna Finocchiaro. Nessun voto deve andare alle sue liste personali, o a qualcuno dei partiti della coalizione che l'appoggiano, ossia il PD, la Sinistra Arcobaleno e Italia dei valori, poiché la "sinistra" borghese siciliana è responsabile quanto il "centro-destra" del disastro sociale ed economico in Sicilia, avendo consentito a Cuffaro di governare indisturbato per ben sette anni e avendone condiviso, in parte, i piani antipopolari.
La coalizione della "sinistra" borghese non afferma nulla contro il capitalismo, il suo regime e le sue istituzioni, anzi il curriculum politico della Finocchiaro, è un concentrato di interventi antipopolari, privatistici e guerrafondai, e di compromessi con la destra fascista.
La Finocchiaro ha dimostrato di curarsi solo in maniera opportunistica della volontà delle masse popolari. Basti fare quest'esempio: se Lombardo è favorevole alla costruzione del Ponte sullo Stretto, lei si limita a dire che "non si tratta di priorità", provando così a contentare ad un tempo le masse popolari siciliane, schierate contro il progetto, e la borghesia reazionaria e filomafiosa che vuole la pericolosa, inutile e devastante megaopera.
Come Lombardo, la Finocchiaro non ha nessun vero progetto per la risoluzione dei principali problemi delle masse popolari siciliane, dalla carenza di lavoro, di servizi pubblici, al disastro della sanità, alla lotta alla mafia. Su quest'ultimo punto la senatrice parla a vanvera, proponendo provvedimenti come la stupidaggine di facciata del "bollino blu" alle aziende che non pagano il pizzo! Peraltro non le servirà la copertura della foglia di fico di Rita Borsellino, che in caso di vittoria della "sinistra" borghese siederà alla presidenza del parlamento siciliano. La Sinistra arcobaleno di cui la Borsellino è espressione, ha mostrato, governando con Prodi, di saper fare solo chiacchere e di non voler andare a fondo nel dare dei duri colpi alla mafia.
Nessun voto deve andare neanche agli altri candidati delle liste borghesi.

La vera scelta elettorale di classe è tra votare per il capitalismo o votare per il socialismo
La vera scelta elettorale di classe non è dunque tra Lombardo e Finocchiaro o qualsiasi altro candidato borghese, ma quella tra votare per il capitalismo o votare per il socialismo. Chi vuol votare per il capitalismo può dare la preferenza a una lista qualsiasi. Chi invece vuol votare per il socialismo deve seguire l'indicazione del PMLI, che è quella di astenersi (disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco).
Oggi che le istituzioni rappresentative borghesi siciliane e l'elettoralismo borghese sono completamente degenerati nel presidenzialismo, grazie anche alla "sinistra" borghese, nella corruzione e nell'arrivismo, nella connivenza con la mafia, non è più conveniente per il proletariato e il suo Partito utilizzare anche il parlamento per criticare e combattere la borghesia, il capitalismo e le sue istituzioni e lo stesso parlamentarismo, per elevare la coscienza e combattività politica delle masse e accumulare le forze necessarie alla rivoluzione socialista.
Oggi è più utile e più efficace alla nostra strategia rivoluzionaria ricorrere all'arma dell'astensionismo.
L'astensionismo elettorale spontaneo non è un non voto. Che se ne abbia consapevolezza o meno, è un voto che esprime una protesta, un dissenso, una sfiducia, una dissociazione dai partiti parlamentari e dalle istituzioni borghesi. Noi vogliamo che sia concepito e utilizzato come un voto cosciente dato al PMLI e al socialismo.
Il compito storico del glorioso proletariato siciliano, che ha al suo attivo grandi lotte di classe, non può ridursi a consegnare il voto ad uno dei candidati borghesi in campo. Esso, parte integrante della classe operaia italiana, deve puntare alla conquista del potere politico e del socialismo.
Lo stesso obbiettivo devono avere le masse lavoratrici, popolari, pensionate, disoccupate, precarie, i contadini poveri, gli intellettuali del popolo e le ragazze e i ragazzi anticapitalisti siciliani. Solo quando il proletariato è al potere ed esiste il socialismo è possibile spazzar via la borghesia mafiosa e non mafiosa, assicurare la giustizia sociale, il benessere e la democrazia per le masse.
Socialismo infatti significa abolizione di tutte le cause, insite nel sistema capitalistico e nello Stato borghese, ambedue da sopprimere e distruggere, dell'esistenza delle classi, dei conflitti di classe, della mafia, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, delle ingiustizie e disuguaglianze sociali, di sesso e territoriali. Perciò bisogna battersi per l'Italia unita, rossa e socialista.
Il socialismo autentico non si conquista per via parlamentare ma attraverso la rivoluzione proletaria. Che il proletariato utilizzi o meno il parlamento, dovrà pur sempre ricorrere, assieme ai suoi alleati sociali e politici, alla lotta armata di massa, che non ha nulla a che vedere col terrorismo, per abbattere il potere della borghesia e conquistare il potere politico.

Le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo
All'elettorato siciliano di sinistra fautore del socialismo non chiediamo solo il voto di astensione contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, contro i governi della destra e della "sinistra" borghese, per l'Italia unita, rossa e socialista, ma anche di creare ovunque le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti, compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni, che si astengono alle elezioni, che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo e disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni borghesi, i governi centrale e locali borghesi e il sistema capitalista e il suo regime.
Ogni Assemblea popolare di quartiere elegge il suo Comitato e l'Assemblea dei Comitati elegge, sempre attraverso la democrazia diretta, il Comitato popolare cittadino. E così via fino all'elezione dei Comitati popolari provinciali, regionali e del Comitato popolare nazionale.
I Comitati popolari devono essere composti dagli elementi più combattivi, coraggiosi e preparati delle masse anticapitaliste, antifasciste, astensioniste fautrici del socialismo eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari territoriali. Le donne e gli uomini - eleggibili fin dall'età di 16 anni - devono essere rappresentati in maniera paritaria.
I Comitati popolari di quartiere, cittadino, provinciale e regionale e il Comitato popolare nazionale devono rappresentare il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente delle amministrazioni ufficiali locali e dei governi regionali e centrale.

Le battaglie immediate del PMLI in Sicilia
Nell'immediato ci batteremo per ottenere le seguenti rivendicazioni principali:
Una struttura economica simile a quella che possiede il Centro-Nord, attraverso piani straordinari e la destinazione di ingenti finanziamenti pubblici e l'utilizzazione delle aziende pubbliche per lo sviluppo industriale, tecnologico e infrastrutturale, per il rilancio dell'agricoltura e il turismo e per il risanamento del degrado ambientale, rurale e urbano
L'occupazione stabile a tempo pieno e a salario intero e sindacalmente tutelato e per l'assunzione, con le suddette qualità, di tutti i lavoratori precari siciliani nelle pubbliche amministrazioni dove sono in servizio
La nazionalizzazione di tutto il gruppo Fiat senza indennizzo
Servizi pubblici e gratuiti capillarmente diffusi sul territorio, a partire dagli asili, dalle scuole, dai centri sociali per anziani, dai consultori, dai luoghi di socializzazione per i giovani delle periferie, ecc.
La smilitarizzazione di Sigonella e sua trasformazione in aeroporto civile
La chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea per migranti sulla nostra isola
Il ritiro di tutti i provvedimenti privatistici e di controriforma in materia di Sanità, per la drastica limitazione delle convenzioni sanitarie con i privati e per l'introduzione tra le strutture pubbliche dei centri sanitari in mano a prestanomi della mafia
La ripubblicizzazione dell'acqua e dei servizi in Sicilia e lo scioglimento degli Ato acqua e rifiuti
L'abrogazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto e per il miglioramento e ammodernamento della rete viaria, ferroviaria, portuale ed aeroportuale siciliana
L'abrogazione di tutte le controriforme di Cuffaro e del "centro-sinistra", a partire dalla legge regionale n.14 del 3/10/2002, che istituisce l'erogazione del "buono scuola", che favorisce le scuole private confessionali

Liberiamo la Sicilia dal capitalismo, dal sottosviluppo e dalla mafia!
Asteniamoci (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco)!
Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Contro il regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista!
Contro i governi della destra e della "sinistra" borghese!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!


PARTITO MARXISTA-LENINISTA ITALIANO
Sicilia


13 marzo 2008