Per la folle cifra di oltre 400 milioni di euro
L'Italia di Monti compra dagli Usa 6 droni superarmati
Tagli a salari e pensioni per finanziare il riarmo imperialista dell'Italia

In piena sbornia imperialista e militarista per la preparazione della parata militare del 2 giugno, il governo del tecnocrate liberista borghese Monti ha concluso con gli Usa di Obama l'acquisto di sei Reaper MQ 9, sei aerei senza pilota armati di missili Hellfire. L'operazione relativa al potenziamento militare aereo ha un valore complessivo di 500 milioni di dollari (oltre 400 milioni di euro) ed è giustificato dall'esecutivo come garanzia per una migliore difesa per la missione imperialista in Afghanistan.
Nel contempo Obama ha trovato in Monti il partner ideale per avviare un mercato militare capace di fruttare a Washington dai 4,3 ai 5,8 miliardi di dollari annui; soltanto la Gran Bretagna dispone di un analogo potenziale militare aereo, a riprova della nuova fiducia degli imperialisti verso il governo della macelleria sociale. I droni di nuova generazione e di alta tecnologia militare hanno una capacità distruttiva fortemente elevata tale da poter permettere ai militari italiani di poter puntare a quelle eliminazioni mirate a colpi di missili, vere e proprie esecuzioni e massacri che ben poco hanno a che fare con le fantomatiche "missioni di pace" all'estero.
A rivelare la costosissima e scandalosa operazione economico-militare è il Wall Street Journal, mentre il New York Times racconta come Obama scelga personalmente i terroristi da eliminare dopo aver consultato le liste sottopostegli dalla Cia: un "diritto d'opzione" che lo autorizza a dare ordini per operazioni che prevedevano perdite collaterali o il benestare, secondo il quotidiano newyorkese, per l'uccisione di Al Awlaki, un predicatore al-qaidista con cittadinanza americana.
La prima richiesta italiana di 4 Reaper MQ 9 al costo di 330 milioni di dollari risale al 1 agosto del 2008, coincidente con l'insediamento del governo del neoduce Berlusconi che nel novembre 2009 già schierava in Afghanistan una squadriglia di Predator disarmati, con la richiesta successiva di altri due droni armati. La domanda resta però bloccata fino allo scorso aprile, e l'intervento di Monti risolve tutto al punto che gli imperialisti Usa approvano la richiesta il 27 maggio scorso. A questo punto solo una risoluzione votata congiuntamente anche al Senato entro 15 giorni potrà bloccare l'affare; un atto altamente improbabile attesa l'alleanza tra PD e PDL all'interno del parlamento nero e la pressione forte sia di Monti sia di Napolitano.
Con questa ennesima operazione cresce ulteriormente la spesa militare che contribuisce ad appesantire il deficit statale. Si pensi soltanto all'incredibile spesa di 10 miliardi di euro per 90 cacciabombardieri F35, una montagna di danaro pubblico che potrebbero essere meglio spesi sia per le popolazioni terremotate dell'Emilia, ma anche destinate per mettere in sicurezza le migliaia di scuole, fabbriche, palazzi. Si pensi solo che per il servizio civile è destinato appena un mini-fondo di 68 milioni di euro stanziati per quest'anno dalla "legge di stabilità", una cifra irrisoria se consideriamo i 23 miliardi di euro disponibili per le spese militari. Non vanno peraltro trascurate né le spese per le missioni militari previste dal ministero della Difesa, pari a 1,4 miliardi di euro nel 2012, né i fondi destinati ai sistemi d'arma finanziati dal ministero dello Sviluppo economico, che quest'anno sono arrivati a quasi 1,7 miliardi di euro. Spese ingenti che vengono confermate e ribadite addirittura dalla Nato, che attribuisce all'Italia una spesa militare pari all'1,4% del pil. Si pensi inoltre che, secondo le organizzazioni degli obiettori di coscienza, le forze armate dispongono più di comandanti (quasi 95mila graduati) che di comandati (83mila militari di truppa) per un totale di circa 180.000 uomini e donne governati da 467 tra generali e ammiragli. Ai famigerati cacciabombardieri F35 si aggiungono le 10 fregate Fremm che costeranno quasi 6 miliardi, per non parlare della miriade di mezzi blindati.
Insomma, il governo Monti da una parte taglia i salari e le pensioni e sviluppa una feroce politica di macelleria sociale col pretesto del pareggio di bilancio e dall'altra sperpera il danaro estorto ai lavoratori e alle masse popolari in ingenti spese di riarmo militare per supportare la politica espansionista e imperialista dell'Italia.

6 giugno 2012