Alla prima della Scala Di Milano
Dure contestazioni a Monti
All'ingresso i manifestanti tenuti lontani da un cordone di polizia. Lancio di uova. Dentro la Scala suonato l'inno di Mameli e interpretata l'opera del musicista reazionario Wagner. I manifestanti chiedono a Monti di andarsene

Assente Giorgio Napolitano, che quest'anno ha preferito non recarsi a Milano, alla Prima della Scala erano presenti, oltre al capo del governo Mario Monti, anche il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, il ministro degli esteri Giulio Terzi, quello dell'economia Vittorio Grilli, il titolare della salute Renato Balduzzi e quello dei rapporti col parlamento Piero Giarda. Accanto a loro il neopodestà di Milano Giuliano Pisapia e l'assessore alla cultura del comune Stefano Boeri, PD. Presente anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il presidente di Eni Giuseppe Recchi, l'amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, ma anche un folto gruppo di banchieri, dai vertici di Intesa Sanpaolo al gran completo, all'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, e tantissimi industriali.
Insomma, l'alta borghesia italiana al completo che, mentre impone alle masse popolari sacrifici da macelleria sociale, partecipa a spettacoli milionari, per lo più pagati con i fondi pubblici. Fondi pubblici serviti quest'anno a mettere in scena l'opera Lohengrin di Richard Wagner, con un oggettivo omaggio alla cultura borghese tedesca più reazionaria che non ci sembra casuale, considerato l'attuale ruolo che riveste in Europa la Germania della Merkel, di cui Monti è un convinto sostenitore.
Quest'anno per fortuna ci hanno pensato i manifestanti a fugare il puzzo di putrida melma di regime che aleggiava dentro il teatro della Scala, con una ben riuscita contestazione alla quale hanno partecipato centinaia di lavoratori, pensionati precari, studenti, riunitisi per dire "No" al governo Monti. Insieme a loro gli immigrati e le associazioni che ne difendono i diritti e che contestavano la sanatoria-truffa, i rappresentanti del mondo dello spettacolo.
A protestare davanti al teatro, c'erano anche i Comitati unitari di Base (CUB) e l'Unione sindacale di Base (USB). Alcuni esponenti dell'USB sono riusciti, con dei permessi falsi, ad arrivare fino all'entrata della Scala, su una Limousine noleggiata. Scesi dall'auto, hanno srotolato uno striscione con la scritta: "Cambia l'orchestra ma la musica è sempre la stessa".
Tra i manifestanti, un uomo che indossava un'enorme maschera con il volto di Monti si scagliava contro gli esodati con tanto di mazza in mano.
Benché tenuti lontano dall'ingresso del teatro da un imponente schieramento di "forze dell'ordine" in assetto antisommossa, i manifestanti hanno diretto la loro contestazione contro il governo Monti, e con il lancio di pomodori, uova e frutta marce oltre il cordone di agenti sulle auto blu della scorta del presidente Monti e del governo lo hanno costretto a entrare da un ingresso secondario.
Mentre dentro la Scala gli esponenti del governo, dell'industria e dell'alta finanza, i vampiri delle masse popolari italiane intonavano convinti l'inno di Mameli, i manifestanti, sfilando in corteo per via Montenapoleone, "scortati" da un imponente cordone di carabinieri in tenuta antisommossa, hanno intonato cori contro le banche e per chiedere le dimissioni del governo della macelleria sociale.

12 dicembre 2012