Echi del comunicato dell'Ufficio politico del PMLI

 
Cosa è per me il Partito

di Giovanna Vitrano, Responsabile del PMLI per la Sicilia

Il PMLI ha la testa di Gigante Rosso,
la vista d'aquila di montagna,
la voce immortale dei Maestri,
un generoso cuore proletario.

Il PMLI ha un'indole invincibile,
la volontà dei pionieri di radicarsi,
la tenacia di dirigenti-querce,
la lungimiranza di un Segretario d'acciaio.

Il PMLI è l'Organizzazione suprema,
la solidità della linea infallibile,
l'esperienza di mille battaglie,
lo scrigno vivente della cultura,
l'arma potente, la certezza di vittoria,
il balzo del leone, l'artiglio micidiale,
la fiducia incrollabile, la stella polare,
il rubino splendente
del nostro proletariato
Il PMLI è il cuore dei compagni morti,
il loro sudore bagna le nostre fronti,
le loro speranze, lotte e voci
calcano le piazze rosse sulle nostre gambe.

Senza il PMLI ero un io isolato
una crisalide borghese dalle idee confuse
un dozzinale pezzo di ricambio del capitalismo
umiliata, disoccupata, senza futuro

Ora sono un prezioso, unico, ingranaggio
del collettivo, nell'Istanza sono la vera io
le mie idee sono sbocciate potenti
sotto il Sole Rosso del PMLI

Il PMLI per questo è bello come il sole
alle otto o alle nove del mattino
come la nostra battaglia di pionieri
per farne un Gigante Rosso nel corpo.


 
Ha ridato prova del calibro dei membri dell'UP, nucleo della testa del Gigante Rosso, esempio per tutti noi

di Federico Picerni, Responsabile per il lavoro giovanile del CC del PMLI

Come richiesto, ecco il mio giudizio sul Comunicato della 1ª Riunione plenaria del 5° Ufficio politico del PMLI. Immaginando la sua importanza, l'ho letto subito, appena pubblicato, e ci ho riflettuto sopra. Mi scuso fin da subito per la lunghezza.
Mi sembra innanzitutto che si sia trattato di una fondamentale riunione franca e disciplinata, nel solco del centralismo democratico, che ha (ri)dato prova del calibro delle compagne e dei compagni dell'Ufficio politico, nucleo della testa del Gigante Rosso, i quali sono così stati d'esempio per tutti noi. Essa ha dimostrato che il Partito non ha alcuna paura di affrontare con dialettica le contraddizioni che emergono al suo interno (com'è naturale, in condizioni di lotta di classe), perseverando sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao e sulla linea politico-organizzativa confermata e sviluppata dal 5° Congresso nazionale del PMLI, sempre sulla base dell'essenziale principio organizzativo leninista: "Libertà di discussione, unità d'azione".
Il Comunicato, sulla base del rapporto del compagno Scuderi, ci rinfresca su tutta una serie di questioni: la natura e le caratteristiche del regime neofascista, il nemico principale a livello politico (il governo Monti), l'astensionismo elettorale tattico, l'intrinseca natura di classe dei governi riformisti e "arancioni", il rapporto fra violenza di massa spontanea e strategia rivoluzionaria, la validità del principio marxista-leninista per cui "il potere politico passa per la canna del fucile".
Vorrei soffermarmi su tre punti: l'astensionismo, i governi riformisti, gli errori di Stalin.
L'astensionismo marxista-leninista, nella fase attuale caratterizzata dalla tendenza alla crescita dell'astensionismo spontaneo, è probabilmente una delle armi più potenti di cui disponiamo. Le masse lavoratrici e popolari non ne possono più di questo sistema e dei suoi partiti (da poco è stata approvata la controriforma del lavoro grazie anche all'avallo del PD); spetta a noi indirizzare la loro giusta rabbia e indignazione verso un astensionismo cosciente, militante, che sbocchi nelle Assemblee popolari e nei Comitati popolari. Non è impossibile e lo dimostra la crescente ostilità delle masse verso le istituzioni borghesi. Il terreno fertile c'è, ma ci vogliono i marxisti-leninisti, i fautori del socialismo e gli astensionisti di sinistra per seminarlo. Sarebbe un errore cambiare tattica proprio ora. Invece dovremo impegnarci al massimo delle nostre forze per propagandare la nostra posizione alle prossime elezioni politiche (ma non solo), conducendo bene quella semina di cui si parlava poc'anzi.
A proposito dei governi riformisti, democratico-borghesi, antifascisti e antimafiosi alla De Magistris, certamente in diversi casi, come quello napoletano appunto, non sono identici a un Alemanno o a un Formigoni. Tuttavia sono del tutto assimilabili ai loro omologhi neofascisti se considerati dal punto di vista del sistema di cui fanno parte, un sistema capitalista, neofascista, antipopolare, marcio di mafia, corruzione e malaffare, un sistema contro cui noi ci battiamo e che invece i governi riformisti accettano o tutt'al più cercano di smussare e limare, in maniera del tutto insufficiente e, il più delle volte, fallendo. Questo spiega anche perché con essi non potremo allearci ma avere soltanto delle convergenze di fatto e tattiche, come ribadito più volte dal compagno Scuderi. Su ciò l'Ufficio politico ha fatto pienamente chiarezza.
Più che meritato l'elogio al compagno Di Matteo e ai compagni della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli per il difficile ma coraggioso ed esemplare lavoro che svolgono per smascherare la giunta De Magistris e l'inganno della "democrazia partecipata" agli occhi delle masse napoletane.
Circa gli errori di Stalin, certamente è doveroso riconoscerli e criticarli (i suoi come quelli di tutti gli altri Maestri) in quanto ciò ci consente di riflettere sugli inevitabili errori commessi nel corso della storia del movimento comunista internazionale e dell'edificazione del socialismo, ma dobbiamo tenere presente la situazione e i compiti prioritari del momento. Sarebbe uno sbaglio grossolano mettere in secondo piano il fatto che Stalin è sempre sotto pesante attacco da parte della borghesia e dei suoi servi anticomunisti comunque mascherati, i quali dispongono attualmente di mezzi di propaganda enormemente più grandi dei nostri. Pertanto sta a noi marxisti-leninisti, soli o quasi, difendere i giusti insegnamenti e contributi di Stalin, tramandarli alle nuove generazioni e fare sì che lo riconoscano come il grande maestro del proletariato internazionale che è. Questo è il nostro compito prioritario in questo campo, fermo restando che gli errori da prendere in considerazione sono "quelli veri, non quelli presunti attribuitigli dalla borghesia, dagli anticomunisti, dai revisionisti e dai trotzkisti" e che "sono secondari rispetto ai suoi meriti". Certi che solo seguendo la via dei cinque Maestri, ossia il marxismo-leninismo-pensiero di Mao nella sua interezza e purezza (applicato alle condizioni concrete), la nostra missione storica avrà successo.
Dobbiamo fare nostra l'esortazione dell'Ufficio politico a continuare a considerare il revisionismo moderno come il principale nemico all'interno del movimento operaio nazionale e internazionale, "a sbarrargli la strada e nel contempo convincere i compagni che lo praticano ad abbandonarlo e a collaborare per migliorare e rafforzare la linea proletaria rivoluzionaria e marxista-leninista del Partito".
Con piacere e fiducia rilevo che tutti i compagni dell'Ufficio politico hanno concordato che: "Qualunque siano le contraddizioni che affrontiamo, noi abbiamo l'imprescindibile dovere proletario rivoluzionario e marxista-leninista, anche se non riusciamo a risolvere qualche contraddizione, di rimanere uniti e lavorare uniti per il trionfo del socialismo in Italia". Dobbiamo mettercela tutta per non discostarci di un millimetro da queste brillanti parole del Segretario generale. La pratica concreta dimostra che solo il PMLI ha tutte le carte in regola per condurre una lotta ferma, decisa e rivoluzionaria contro il governo Monti della grande finanza, dell'UE e del massacro sociale, per l'Italia unita, rossa e socialista. Se siamo marxisti-leninisti coerenti e convinti, e non irresponsabili parolai, soggettivisti e individualisti, non abbiamo remore a mettere la causa del socialismo davanti a noi stessi. Ne va del trionfo di questa causa.
Continuiamo a studiare, diffondere e applicare il discorso di Scuderi sugli insegnamenti di Mao sul Partito e l'editoriale per il 35° Anniversario della fondazione del PMLI!
Appoggiamo, studiamo e applichiamo il Comunicato della 1ª Riunione plenaria del 5° Ufficio politico del PMLI!
Viva la critica e l'autocritica!
Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

4 luglio 2012