Elezioni al comune di Bari
Emiliano apre ai fascisti ispirato dal padre missino
Il sindaco PD uscente ne ha persino uno in lista, Savarese, da lui stesso arrestato otto anni fa. "Il mio presidente del Consiglio è Berlusconi. È un piacere avere a che fare con lui"
Pur di rimanere incollato alla sua poltrona di sindaco, il neopodestà di Bari Michele Emiliano nonché segretario regionale pugliese del Pd, in vista delle prossime amministrative ha stretto un'alleanza elettorale con il neofascista Alberto Savarese, pluripregiudicato e capo degli ultrà del Bari calcio. Un losco figuro, noto tra i tifosi biancorossi come "il parigino", che proprio il sindaco Emiliano fece arrestare quando era magistrato e che ora figura come capolista nei "moderati per Emiliano".
Savarese fu arrestato assieme ad altre sessanta persone il 25 ottobre del 2001; scarcerato dopo tre mesi e mezzo, risulta tuttora imputato con le accuse di associazione mafiosa, concorso in tentato omicidio e detenzione illegale di armi; più di recente, nel 2006, fu arrestato insieme ad altri sette ultras per incidenti durante una partita di campionato: patteggiò sei mesi e tornò libero. Tra i tanti reati ipotizzati sul suo conto, c'è anche quello di aver costituito una società che garantiva ai clan mafiosi la gestione degli esercizi commerciali e dei parcheggi che ruotano attorno allo stadio di Bari.
"Io lo conosco bene - dice di lui Emiliano nel chiaro intento di accaparrarsi i voti dei tifosi - quando tutti accettavano che lo stadio San Nicola fosse gestito prima dal clan Diomede e poi dal clan Strisciuglio, Savarese era il delegato per negoziare la cogestione dello stadio in un periodo di guerra di mafia. Ha subito le estorsioni dei clan sui parcheggi e sui chioschi dello stadio. E ha finito per partecipare all'attività criminosa. Così è stato accusato da un pentito di aver custodito un'arma usata per una sparatoria".
E pensare che appena 8 anni fa, all'indomani dell'arresto di Savarese, Emiliano magistrato affermava: "Abbiamo la dimostrazione che la camorra barese dispone in tutta la città di migliaia di uomini, tra fiancheggiatori e affiliati". Quegli stessi "affiliati" che oggi il Pd non si vergogna di candidare addirittura nelle sue liste pur di ottenere qualche voto in più!
Anche se, a dirla tutta, non è solo questione di opportunità politica ed elettorale, ma di una precisa collocazione ideologica. Emiliano infatti non nasconde le sue simpatie fasciste e berlusconiane. In alcune recenti interviste apparse sulla stampa nazionale e locale ha pubblicamente e ripetutamente ammesso: "Io non ho pregiudizi verso la gente di destra, mio padre ha sempre detto 'io sono missino perché non ho mai fregato nessuno in vita mia'. Io mi rivolgo a quei baresi che hanno la sua stessa visione della vita: parole come onore e coraggio devono essere anche le nostre". E ancora su Berlusconi: "è il mio presidente del Consiglio. È un piacere avere a che fare con quest'uomo. E poi i baresi lo amano, perché è uno vero. Spero proprio che non venga qui a Bari a fare campagna elettorale, lo sa che ho simpatia per lui, e qui ci sono tanti elettori miei e suoi. Io non parlo mai di centrosinistra o centrodestra. Però penso di essere uno dei sindaci più di sinistra in Italia".

27 maggio 2009