L'europarlamento approva la Costituzione dell'Ue imperialista
Voto a favore "bipartisan", compreso quello di DS, Margherita, Verdi. Astenuti i comunisti italiani. Il PRC vota contro in nome dell'"Europa sociale"
Per D'Alema: "un passo avanti"
Il 12 gennaio il parlamento europeo di Strasburgo ha approvato la Costituzione dell'Ue imperialista votando la risoluzione a favore della ratifica con 500 voti favorevoli, 137 contrari e 40 astenuti. Un voto a favore "bipartisan" che ha interessato i principali gruppi dell'europarlamento, socialisti, popolari, liberali e verdi, nonché i fascisti del gruppo Unione per l'Europa delle Nazioni.
Il dibattito sulla Costituzione era stato avviato il giorno prima da una significativa relazione congiunta dei socialisti e dei popolari illustrata dal laburista britannico Richard Corbett e dal popolare spagnolo Inigo Mendez De Vigo, secondo la quale i vantaggi della Costituzione rispetto ai trattati esistenti sarebbero "chiarezza, efficacia, responsabilità democratica, diritti dei cittadini". In definitiva il parlamento ritiene che "globalmente, la Costituzione rappresenta un buon compromesso, che una volta in vigore apporterà benefici visibili ai cittadini". Ma il nocciolo della sua convinta adesione è che con essa "assistiamo ad una maggiore efficacia dell'Unione e al rafforzamento del suo ruolo nel mondo". Un parlamento quello di Strasburgo perfettamente allineato con l'imperialismo europeo e la sua Costituzione.
"è un giorno storico" ha affermato gongolante il presidente dell'assise di Strasburgo, il socialista spagnolo Josep Borrell; "la Costituzione darà all'Europa più diritti, più democrazia e più apertura" ha insistito la vicepresidente della Commissione Margot Wallstrom.
Il voto favorevole è stato espresso in maniera compatta dai deputati dei DS e della Margherita. Addirittura un raggiante Massimo D'Alema si è detto soddisfatto per i soli 137 "no" in una votazione che "rispecchia i sentimenti dell'opinione pubblica europea". La Costituzione Ue per il presidente dei DS non rappresenta "un approdo finale", ma un "passo avanti". A favore anche i Verdi. Monica Frassoni ha spiegato che il suo gruppo ha votato nella sua maggioranza a favore, ritenendo che questo "sia un passo importante sulla strada dell'integrazione politica dell'Europa, un passo che, pur carente, su molti punti non ha alternative nel contesto politico e istituzionale attuale". Della serie i soliti opportunisti! Come i parlamentari Rizzo e Guidoni dei comunisti italiani che non hanno saputo far meglio che astenersi per non irritare i loro compari dell'Ulivo.
Tra i contrari il gruppo della "Sinistra europea" a cui si dedica anima e corpo il PRC. Bertinotti ha affermato che "Il Trattato non prospetta la riforma dell'Europa ma costituzionalizza il suo stato attuale. Esso non solo non è sufficiente, ma va nella direzione sbagliata". E quale sarebbe la direzione giusta? Quella "dell'Europa sociale" ha commentato il capogruppo del PRC all'europarlamento Roberto Musacchio. Ossia la solita parola d'ordine imbelle, socialdemocratica, tesa a coprire a sinistra l'imperialismo europeo e legare le masse al carro della superpotenza europea. Del resto è stato lo stesso Francis Wurz, capogruppo della "Sinistra europea" a Strasburgo, a dichiarare: "Nel mio intervento in aula ho voluto sottolineare un aspetto: se il Trattato contenesse solamente gli articoli che l'europarlamento ha proposto come la fine della rotazione semestrale della presidenza Ue, come il fatto che l'aula di Strasburgo avrà più poteri o che verrà creata la figura di un ministro degli Esteri europeo, noi non ci saremmo opposti (sic!). Noi non siamo affatto contro l'Europa, al contrario crediamo che essa rappresenti un livello pertinente per affrontare i grandi problemi del nostro tempo".

19 gennaio 2005