Perché "l'evoluzionismo è l'anticamera del marxismo"
I FASCISTI DI AN E FORZA NUOVA ATTACCANO DARWIN (La teoria di Darwin, cenni storici)
Vogliono cancellare il grande scienziato materialista dai libri di scuola

Nell'ambito della cosiddetta settimana antievoluzionista venerdì 21 febbraio, nella nuova sala Guicciardini della Provincia di Milano, si è svolto il convegno dal titolo "Evoluzionismo: una favola per le scuole", organizzato dal gruppo consiliare di AN e da Alleanza studentesca (AS, ex-Fuan) con il patrocinio della provincia di Milano guidata da Ombretta Colli (FI) e dal comune di Milano del neopodestà Albertini. All'iniziativa ha dato esplicito appoggio l'organizzazione nazifascista Forza Nuova. Pietro Cerullo e Fabrizio Fratus (AS) hanno moderato gli interventi degli esponenti di AN, Barbara Ciabò ha esposto il senso dell'iniziativa: "noi dobbiamo ispirarci all'America, paese in cui il creazionismo viene insegnato nelle scuole, mentre da noi il darwinismo viene considerato ormai come una bibbia laica"1. Il vicepresidente della provincia di Milano, Flavio Nucci, in maniera ancora più esplicita ha affermato: "... Posso dirvi che il problema è solo uno e riguarda la concezione della vita umana: se noi veniamo da una ameba o da un pesce, l'etica non ha motivo di esistere. Prima della Rivoluzione francese, nessuno discuteva che le leggi arrivassero da Dio. è quello il buco nero, il momento in cui viene cancellata la nostra tradizione secolare, che era sempre stata legata alla presenza della volontà divina nelle leggi. Da quel momento si è aperta la strada alla deriva materialista e quindi darwinista e marxista. Per rimanere fedeli alle nostre tradizioni dobbiamo opporci al prevalere del materialismo che non è rispondente ai veri valori. E tutto questo ha anche un impatto politico. Noi dobbiamo tornare ad introdurre valori prepolitici superiori al nostro diritto positivo. E quindi dobbiamo dire che certe cose come l'omosessualità, l'aborto e l'eutanasia, anche se permesse dal diritto positivo, non si devono fare perché contrarie alle leggi di natura. Perché io preferisco credere alle grandi tradizioni culturali, come quella che vede Romolo il discendente di Marte. E allora dico: è meglio avere antenati che discendono da Giove, rispetto a quelli degli evoluzionisti che strisciano per terra, in quanto vermi".
Queste dichiarazioni sono solo un assaggio delle invettive che si sono succedute nel convegno istituzionale, che ha preso a prestito i toni e lo stile dei processi della Santa Inquisizione: i neofascisti al governo del paese lanciano ufficialmente una nuova crociata reazionaria e oscurantista sul piano culturale con l'esplicito obiettivo di mettere al bando dall'insegnamento scolastico il grande scienziato materialista Darwin, padre della odiata scienza dell'evoluzione che travolge con le sue scoperte la teologia e i cardini culturali e filosofici della classe dominante borghese: l'idealismo e la metafisica.
Al materialismo evoluzionista di Darwin, che è alla base di ogni significativo progresso delle scienze naturali e biologiche, si vuole contrapporre la fede rinsecchita nel dogma biblico creazionista della Chiesa cattolica e delle sue varianti pseudo scientifiche con l'obiettivo dichiarato di restaurare quella concezione idealistica e metafisica sia della natura che della società, che ha dominato incontrastata in Europa nei secoli bui del medioevo feudale fino ai tempi di Darwin e di Marx ed Engels. Lo scorso anno un nutrito gruppo di scienziati cattolici si è riunito a Roma per difendere la Bibbia dalle eresie evoluzioniste. Il gruppo è stato ricevuto dal prefetto della fede Joseph Ratzinger per affermare che "bisogna partire dalla premessa che l'autore della Bibbia è anche autore della Creazione e quindi il libro della Genesi non può contenere falsità".
Nell'opera "Mao la concezione del mondo e le due culture" il compagno Giovanni Scuderi spiega che tanto più la scienza del materialismo dialettico e storico scopre le leggi che regolano e governano lo sviluppo del movimento, della natura, dei fenomeni, delle cose e dell'universo, nonché le leggi che regolano e governano lo sviluppo storico della società umana, tanto più essa diviene sempre più la bestia nera della borghesia, la quale non ha "alcun interesse che le masse acquistino una mentalità scientifica e rivoluzionaria e mettano in discussione il sistema capitalistico"2.
Non stupisce, pertanto, che la settimana antievoluzionista di AN segua puntuale l'altra crociata oscurantista lanciata lo scorso anno dal governatore del Lazio Storace per mettere all'indice nelle scuole i libri di storia di ispirazione marxista e antifascista. In breve, come ai tempi di Mussolini e Gentile, per "liberare" i giovani dallo spettro del materialismo darwinista e dai demoni del marxismo-leninismo si vuole creare in tutte le materie dell'insegnamento scolastico una schiera selezionata di insegnanti e di libri che preservino e inculchino nei giovani quei cosiddetti "valori etici eterni"; "valori" che per fortuna molti hanno già riconosciuto nella pratica essere nient'altro che i seguenti: la sudditanza a Dio, alla Chiesa, ai governanti e allo Stato borghesi, sudditanza alle istituzioni e alla patria imperialista e guerrafondaia, sudditanza alla famiglia borghese e al dio del Capitale e della proprietà privata. Infatti, la cultura e l'etica della borghesia sono tanto più pregne di metafisica e di idealismo quanto più riflettono fedelmente sul piano ideologico e politico il sistema capitalistico e imperialistico.
è per questo che il gerarca Fini insiste affinché, nel preambolo della nuova Costituzione imperialista europea, il cristianesimo sia sancito quale valore "prepolitico superiore al nostro diritto positivo" (per usare le parole del vicepresidente della provincia di Milano) che deve guidare la politica e la legislazione borghese in tutti i campi e particolarmente per quel che riguarda i temi dell'immigrazione, dell'aborto, della fecondazione assistita, dell'eutanasia, dell'omosessualità, della famiglia borghese, ecc; è per questo che il ministro clerico confindustriale dell'istruzione Moratti insiste perché negli ordinamenti scolastici la religione dominante ridiventi quel valore assoluto e indiscutibile che orienti la formazione culturale borghese dei giovani. Tutte quelle teorie scientifiche che indicano la via per scoprire sempre più nel dettaglio l'origine e lo sviluppo dell'universo, della terra, della vita sulla terra, delle specie animali e vegetali, dell'uomo, della società umana e delle classi diventano un pericolo, un pericolo addirittura mortale se illuminate dalla scienza proletaria del materialismo dialettico e storico e guidate dalla bandiera rossa rivoluzionaria del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Lo stesso papa Wojtyla, al cospetto del quale quest'anno per la prima volta nella storia del dopoguerra si è prostrato nell'aula della Camera l'intero parlamento nero, nell'enciclica del maggio 1986 dedicata allo "Spirito santo" ha espresso in forma compiuta il terrore che anima la Chiesa: "La resistenza allo spirito santo... trova la sua massima espressione nel materialismo, sia nella sua forma teorica - come sistema di pensiero - sia nella sua forma pratica - come metodo di lettura e di valutazione dei fatti - e come programma altresì, di condotta corrispondente. Il sistema che ha dato il massimo sviluppo e ha portato alle estreme conseguenze operative questa forma di pensiero, di ideologia e di prassi, è il materialismo dialettico e storico, riconosciuto tuttora come sostanza vitale del marxismo".
Perché i neofascisti si scagliano anche contro
la Rivoluzione francese?
Dando un'ultima occhiata al contenuto delle farneticazioni metafisiche degli esponenti di AN è sorprendente constatare come essi, pur di attaccare il materialismo scientifico, arrivino a scagliarsi perfino contro l'atto di nascita stesso del borghesia come classe dominante, la Rivoluzione francese, che essi individuano come il momento nel quale sostanzialmente si è generato il mostro materialista, darwinista e marxista, che mette in discussione il sacro rispetto e la devota sudditanza alle tradizioni secolari delle classi dominanti sfruttatrici.
Engels, ripercorrendo la storia della presa del potere politico da parte della classe borghese in Inghilterra, Francia e Germania ci spiega perché essa è costretta ovunque a quest'atto di negazione di se stessa con il quale avvolge in una contraddizione insolubile i suoi rapporti con le sovrastrutture della religione da un lato e della scienza dall'altro: "Parallelamente allo sviluppo economico della borghesia si produsse il grande risveglio della scienza. L'astronomia, la meccanica, l'anatomia, la fisiologia vennero di nuovo coltivate. Per lo sviluppo della sua produzione la borghesia aveva bisogno di una scienza che indagasse le proprietà fisiche degli oggetti naturali e il modo di agire delle forze della natura. Ma la scienza non era stata fino ad allora che l'umile serva della Chiesa, alla quale non era permesso di oltrepassare i limiti posti dalla fede, in una parola era stata tutto, eccetto che scienza. La scienza insorse allora contro la Chiesa; la borghesia aveva bisogno della scienza e si unì al movimento di rivolta". Ma una volta che la borghesia, già economicamente dominante, conquistò stabilmente il potere politico un'altra più importante e decisiva esigenza emerse con prepotenza: "il padrone che dà da mangiare ai suoi sottoposti proletari, doveva cavare da questi ultimi quanto più e quanto migliore lavoro possibile e per arrivare a questo risultato doveva abituarli alla necessaria sottomissione... (in Inghilterra, ndr) egli stesso era religioso, la religione era stata il vessillo sotto il quale aveva combattuto il re e i signori feudali; non gli occorse molto per scoprire i vantaggi che si potevano trarre da questa religione per agire sullo spirito dei suoi inferiori naturali, e per renderli docili agli ordini dei padroni che all'imperscrutabile volere di Dio era piaciuto di porre sopra di loro. In una parola, la borghesia doveva prendere ora la sua parte nell'oppressione delle `classi inferiori' della grande massa produttrice del popolo e uno dei mezzi usati a questo scopo di oppressione fu l'influenza della religione. Quanto più il materialismo in Francia diventava il credo della rivoluzione francese, tanto più il borghese inglese timorato di Dio si aggrappava tenacemente alla sua religione. Il regno del terrore a Parigi non aveva forse dimostrato - a quali eccessi si arriva quando le masse perdono la religione?". Del resto in breve tempo anche la borghesia francese, divenuta stabilmente classe dominante, "si rese conto che ora più che mai il popolo doveva essere contenuto con dei mezzi morali, e il primo e il più importante mezzo morale per agire sulle masse era ancora la religione. Di qui la maggioranza dei preti nelle amministrazioni scolastiche, di qui i crescenti contributi volontari pagati dalla borghesia per ogni sorta di demagogia religiosa. Gli operai della Francia e della Germania erano infatti diventati dei rivoltosi. Essi erano completamente infetti di socialismo, e inoltre, e per delle ottime ragioni, non avevano molti pregiudizi circa la legalità dei mezzi per conquistarsi il potere politico. Il puer robustus si era fatto realmente di giorno in giorno più malitiosus. Quale ultima risorsa rimaneva alla borghesia francese e tedesca se non quella di buttare a mare alla chetichella la loro scienza e il loro libero pensiero allo stesso modo che il giovanotto, preso dal mal di mare, getta in acqua il sigaro acceso del quale si pavoneggiava imbarcandosi? L'uno dopo l'altro gli spiriti forti si dettero delle arie compiute, parlarono con rispetto della Chiesa, dei suoi dogmi e delle sue cerimonie e vi si conformarono anche, quando non potevano farne a meno. La borghesia francese mangiò di magro il venerdì e i borghesi tedeschi in sudore ascoltarono nelle loro poltrone in Chiesa gli interminabili sermoni protestanti. Il loro materialismo li aveva messi in un brutto impiccio `si deve conservare la religione al popolo' questo era l'ultimo e l'unico mezzo per salvare la società dalla rovina totale. Per loro disgrazia essi avevano fatto questa scoperta soltanto dopo avere fatto quanto era possibile per rovinare la religione per sempre. Ed ora era venuta la volta per il borghese britannico di canzonarli e di gridare loro `imbecilli: tutto questo ve lo avrei già potuto dire due secoli fa"3. Il ragionamento di Engels si conclude con queste straordinarie parole che sono ancora oggi attuali come risposta agli illusi convegnisti di AN e a quella parte della borghesia italiana che oggi governa il paese per conto della Confindustria e del Vaticano: "Eppure io temo che né la stupidità religiosa della borghesia inglese né la conversione post festum di quella continentale potranno opporre una diga all'avanzata della marea proletaria. La tradizione è un gran freno è la forza di inerzia della storia. Ma è soltanto passiva, e perciò deve soccombere. Nemmeno l'imposizione della religione nelle scuole sarà per la società capitalistica una salvaguardia eterna. Poiché le idee giuridiche, filosofiche e religiose sono i prodotti più o meno lontani dei rapporti economici dominanti in una data società. Queste idee non possono mantenersi a lungo dopo che i rapporti di produzione economici si sono radicalmente modificati. O si deve credere a una rivelazione soprannaturale, oppure si deve ammettere che nessuna predica religiosa è in grado di sorreggere una società che sta crollando".4
I tentacoli
della Chiesa nella scuola
del regime
Gli studenti palermitani simpatizzanti del PMLI hanno giustamente scritto: "...tutti noi conosciamo la famigerata controriforma Moratti che nei 6 articoli che la compongono mostra chiaramente il suo carattere neofascista e classista e che consegna la nostra scuola nelle mani del libero mercato e della Chiesa; ne sono la prova sia il testo stesso della proposta di legge sia le dichiarazioni dei protagonisti. Art. 2 comma 1b: `sono promossi il conseguimento di una formazione spirituale e morale'; art. 2 comma 1e: `la scuola dell'infanzia concorre all'educazione e allo sviluppo... morale e religioso"5. E in effetti le crociate culturali antimaterialiste e oscurantiste di AN sono legate a doppio filo al varo della controriforma Moratti, la scuola del regime neofascista, piegata alle esigenze della Confindustria e delle gerarchie ecclesiastiche che lavorano di comune accordo per difendere e rendere competitivo il sistema capitalistico italiano.
Le gerarchie ecclesiastiche hanno favorito gli ultimi governi della destra e della "sinistra" del regime neofascista chiedendo in cambio una scuola con presidi cattolici, insegnanti di religione di nomina clericale, l'intromissione delle famiglie nell'educazione scolastica, lauti finanziamenti pubblici e la parità alle scuole cattoliche, il ridimensionamento e declassamento delle materie scientifiche rispetto a quelle classiche ed umanistiche, la censura dai testi scolastici delle teorie scientifiche più pericolose per la religione come quella darwinista.
La Confindustria ha foraggiato i governi della destra e della "sinistra" del regime neofascista chiedendo presidi manager legati al mondo produttivo, insegnanti provenienti dalle fabbriche, finanziamenti pubblici e parità alle scuole private, la restaurazione per i figli del proletariato e dei lavoratori dell'insegnamento tecnico-professionale al servizio diretto delle imprese, il ridimensionamento delle materie umanistiche a favore di quelle tecniche-professionalizzanti, la sostituzione della scuola pubblica con una scuola aziendalizzata, privatizzata e federalizzata. La controriforma Moratti è arrivata a soddisfare tutti questi desideri.
Ma tra le gerarchie ecclesiastiche e la Confindustria, non solo nel campo scolastico ma anche in quello sanitario e della ricerca scientifica, si riproduce sempre, al di là dell'indiscussa unità di intenti, l'antica contraddizione della borghesia che ha bisogno della religione per soggiogare il popolo e nello stesso tempo ha bisogno di una scienza, che per servire appieno lo sviluppo della produzione capitalistica, deve essere fino ad un certo punto libera da costrizioni religiose. Il Ministro dell'istruzione Letizia Moratti è riuscita, come era riuscito prima di lei il gerarca Gentile, nell'arduo compito di conciliare questo delicato equilibrio in un nuovo ordinamento scolastico che tiene conto sia dell'esigenza di impartire agli studenti una più o meno qualificata e scientifica specializzazione tecnico-professionale sia quella di inculcargli lo spiritualismo confessionale.
è lo stesso equilibrismo del neoduce Berlusconi che recentemente ha inaugurato in pompa magna un centro pubblico-privato all'avanguardia nelle biotecnologie di genetica molecolare ad Ariano Irpino e nello stesso tempo ha rassicurato il Vaticano con la promessa di moltiplicare i cosiddetti "comitati etici" che hanno il compito di dirigere l'andamento delle pratiche biomediche e mediche (aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, clonazione, le pratiche di ingegneria genetica) affinché non siano troppo in contrasto con i dettami della Chiesa.
E il recente Commissariamento governativo e la privatizzazione della ricerca pubblica italiana non mancheranno di perseguire, conciliandoli, i medesimi obiettivi clerico-confindustrial-fascisti. Senza parlare dei consultori familiari, dove esistono, e dei reparti ospedalieri di ginecologia ed ostetricia che troppo spesso sono occupati da medici e operatori di fede cattolica (cosiddetti obiettori di coscienza) che contro la scienza e la legge ostacolano la pratica dell'aborto. Nessuno si offenda ma quanto detto sopra dimostra anche in maniera lampante un'altra cosa: e cioè che in una società divisa in classi e sotto una dittatura di classe borghese come quella in cui oggi ci troviamo la pedagogia e la stessa scienza non è, e mai potrà essere, neutrale: gli scienziati, i ricercatori, i medici così come i professori, gli insegnanti e gli intellettuali sono anch'essi tutti quanti sottoposti alle pressioni della cultura e dell'ideologia di una classe dominante borghese che con un piede è protesa in avanti alla ricerca del massimo profitto e con l'altro è incollata per non perdere le eterne tradizioni. I destinatari della crociata antimaterialista di AN sono i giovani e i giovanissimi dai 5 ai 18 anni perché si ritiene che è in questa età che è necessario imporre loro la concezione borghese del mondo. Per gli studenti dell'università il problema si pone con minori patemi da un lato perché il sistema scolastico avrà già espulso, attraverso la spietata meritocrazia classista morattiana, i figli del proletariato dall'insegnamento universitario dall'altro perché questo stesso insegnamento è già di per sé talmente nozionistico e specialistico6 che non c'è un imminente pericolo che gli studenti possano da soli ricostruirsi una visione dialettica del mondo.

I maestri di AN sono gli idealisti Benedetto Croce e Giovanni Gentile
Per quanto detto appare chiaro che con l'attacco di AN al materialismo darwinista non siamo di fronte, come scrive il quotidiano sedicente comunista il manifesto, "ad un piccolo campanello di allarme" ma ad una crociata clerico-fascista in grande stile contro l'idea stessa di evoluzione che è alle base delle scienze naturali e biologiche; scienze per altro in Italia molto giovani e deboli e che hanno dovuto lottare per il diritto all'esistenza in un paese dominato in lungo e in largo per cinquant'anni dalla Democrazia cristiana. Esse infatti sono penetrate stabilmente ed hanno acquisito una certa dignità nell'insegnamento scolastico soltanto in tempi relativamente recenti a seguito delle travolgenti scoperte scientifiche successive agli anni '50 che hanno svelato e precisato le basi cellulari e molecolari della teoria della evoluzione per selezione naturale degli esseri viventi esposta da Darwin e della Grande Rivolta del Sessantotto che ha contribuito ad ampliare in parte i contenuti di un insegnamento che fino ad allora era stato rigidamente imprigionato nell'ordinamento scolastico voluto dal mussoliniano Giovanni Gentile e dal liberale Benedetto Croce7. Questi ultimi furono i massimi esponenti della filosofia antinaturalista e antimaterialista basata sulla totale separazione tra uomo e natura e sulla superiorità dello spirito sulla materia e quindi i più acerrimi nemici della "rivoluzionaria" teoria materialista di Darwin.
In accordo con la concezione metafisica e idealistica del mondo propria delle borghesia Benedetto Croce sosteneva che l'insegnamento delle scienze deve essere ridotto a quello delle tecniche produttive perché esse non potevano produrre quella vera conoscenza che proviene esclusivamente dalla cultura umanistica, ossia dalla storia e filosofia dello spirito umano. Sostenendo che "le scienze naturali non sono altro che edifici di pseudoconcetti prive di ogni valore interpretativo", egli si scagliava contro le teorie sulla evoluzione dell'universo, della terra e della vita e soprattutto contro la teoria darwiniana dell'origine della discendenza dell'uomo da una qualche specie di scimmie antropomorfe.
"Tutte queste teorie - scrive Croce - non solo non vivificano l'intelletto ma mortificano l'animo, il quale alla storia chiede la nobile visione delle lotte umane e un nuovo alimento all'entusiasmo morale, e riceve invece l'immagine di fantastiche origini animalesche e meccaniche dell'umanità, e con esse un senso di sconforto e di depressione e quasi di vergogna a ritrovarci noi discendenti da quegli antenati e sostanzialmente a loro simili, nonostante le illusioni e le ipocrisie della civiltà, brutali come loro. Non così verso gli antenati che ci assegna il Vico i quali hanno in fondo al cuore una favilla divina, e Dio temono, e a lui pongono are, per lui sentono svegliarsi il pudore e fondano i matrimoni e le famiglie e seppelliscono i morti corpi, e per quella favilla divina creano il linguaggio e la poesia e la prima scienza che è il mito. In questo modo la preistoria, dove accade che sia innalzata veramente a storia, ci mantiene dentro l'umanità e non ci fa ricascare nel naturalismo e nel materialismo".8
Marx ed Engels scrivevano che per gli idealisti "il rapporto dell'uomo con la natura è escluso dalla storia e con ciò è creato l'antagonismo fra natura e storia"9 e noi constatiamo che ancora oggi questo antagonismo esiste e che la censura dell'idealismo crociano nei confronti delle scienze naturali è ancora radicata nel sistema formativo italiano e precisamente ad essa si ispirano e su di essa fanno leva la schiera di politici e pseudoscienziati antievoluzionisti contemporanei a cui le gerarchie ecclesiastiche hanno dato l'ordine di battersi per depennare le più importanti scoperte di Darwin e dei suoi successori dai testi scolastici e far tornare le sue opere nello scaffale dei libri proibiti. Ma è troppo facile pensare di potere cancellare con un tratto di penna un secolo di scoperte della biologia evoluzionista darwiniana. Da questo punto di vista è innegabile che la crociata culturale neofascista antimaterialista è del tutto anacronistica. Tuttavia essa non va affatto sottovalutata poiché è altrettanto innegabile che "attualmente le idee dominanti sono le idee della classe borghese in quanto essa è al potere e dispone di tutti i mezzi economici, istituzionali, culturali, educativi e dell'informazione per imporre alle masse la sua egemonia e i suoi canoni di vita".10
Non bisogna dimenticare infine che dietro AN c'è quella potenza che è la Chiesa, la quale non ha mai smesso di cercare di recuperare il terreno perso nella società negli ultimi decenni e non ha mai dimenticato il vecchio insegnamento che Darwin con le sue scoperte gli diede: la conoscenza da parte degli uomini delle leggi che regolano il movimento della natura porta direttamente a questa conclusione esposta da Engels più di un secolo fa: "tanto più gli uomini saranno capaci di dominare gli effetti naturali tanto più non solo sentiranno, ma anche sapranno, di formare un'entità con la natura, e tanto più insostenibile si farà il concetto, assurdo e innaturale, di una contrapposizione tra spirito e materia, tra uomo e natura, tra anima e corpo, che è penetrato in Europa dopo il crollo del mondo dell'antichità classica e che ha raggiunto il massimo sviluppo nel cristianesimo".11 La biologia nell'ultima metà del '900 sotto l'impulso e la pressione dell'agricoltura, dell'industria alimentare, farmaceutica, zootecnica, delle armi biologiche si è sviluppata in maniera così travolgente che le sue scoperte sono dilagate e divenute per buona parte di dominio pubblico. La biologia tanto più scopriva nuovi dettagli, tanto più era costretta ad ammettere che la teoria evoluzionistica era corretta. Dunque cancellare Darwin dalle scuole è l'unico rimedio che AN oggi intravede per decapitare la biologia di una teoria riepilogativa che oggi, ancora più di ieri, lascerebbe la Chiesa priva di argomenti.
La cultura del proletariato
Il processo di teocratizzazione culturale è anch'esso un tassello importante del processo di fascistizzazione della società e delle istituzioni portato avanti dal governo del neoduce Berlusconi.
In questo senso nel quadro della guerra totale che conduciamo contro di lui dobbiamo sviluppare la lotta sul fronte culturale. Il compagno Giovanni Scuderi dice che "la lotta su questo fronte è fondamentale e fa parte della lotta di classe". La cultura del proletariato può contendere il terreno a quella della borghesia se in primo luogo i figli del proletariato prendono coscienza che il materialismo dialettico e storico e il marxismo-leninismo-pensiero di Mao appartengono alla loro cultura e che quindi quanto più la borghesia li attacca, tanto più tenta di censurarli tanto più bisogna studiarli in maniera approfondita e sistematica. Studiarli non solo per conoscere ma per trasformare il mondo, studiarli per arrivare ad avere saldamente tra le mani un'arma di lotta invincibile per abbattere il governo del neoduce Berlusconi, la seconda repubblica capitalista neofascista, presidenzialista e federalista e per conquistare al fine l'Italia unita, rossa e socialista.
Per Mao, "la cultura rivoluzionaria è per le masse popolari una poderosa arma rivoluzionaria. Prima della rivoluzione, essa prepara ideologicamente il terreno, e, durante la rivoluzione, è un settore necessario e importante del fronte generale rivoluzionario".12 "Sia nella natura che nella società tutte le forze nascenti - parlando della loro essenza - sono sempre invincibili, mentre tutte le vecchie forze, per quanto gigantesche, dal punto di vista numerico, vengono sempre annientate. Perciò noi possiamo e anzi dobbiamo disprezzare le più grosse difficoltà e considerarle un `problema insignificante'. Questo è il nostro ottimismo. Ottimismo che è basato sulla scienza. Se noi riusciamo a capire meglio il marxismo e il leninismo, se riusciamo a capire meglio le scienze naturali, in una parola, se riusciamo a conoscere meglio le leggi del mondo oggettivo e commetteremo meno errori di soggettivismo allora potremo raggiungere lo scopo del nostro lavoro rivoluzionario e in quello della edificazione".13
Alle studentesse e agli studenti va in primo luogo il compito di battersi per una scuola pubblica, gratuita e governata dagli studenti, una scuola dove in ogni materia possa liberamente circolare l'ossigeno della scienza e della cultura proletaria. Viva Darwin! Coi maestri vinceremo!
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Note
(1) Nell'agosto del 1999, il Kansas State Board of Education, la commissione che definisce le linee guida dell'educazione scolastica nello Stato granaio degli Stati Uniti d'America, vota a maggioranza un documento presentato dalla Creation Science Association for Mid-America. Il documento mette al bando dalle scuole del Kansas non solo la teoria scientifica di Darwin dell'evoluzione della specie per selezione naturale, ma anche ogni riferimento alla teoria scientifica della deriva dei continenti, alla teoria sui processi biochimici che hanno generato la vita sulla terra e a quella cosmologica del Big Bang. Anche in Gran Bretagna, Olanda ed Italia si sviluppano le sette creazioniste.
(2) Giovanni Scuderi - Opuscolo n° 9 - Mao la concezione del mondo e le due culture, pagg. 15-16.
(3) Engels - Sul materialismo storico e dialettico.
(4) è di questi giorni la notizia che il Congresso guerrafondaio degli Usa si è riunito per digiunare e pregare per la vittoria dei soldati americani che l'Hitler della Casa Bianca Bush ha mandato ad invadere l'Iraq.
(5) Il Bolscevico n° 12/2003.
(6) Le facoltà di medicina sono le più infarcite di metafisica: qui ogni branca della medicina è staccata dall'altra, ogni oggetto di studio è ben fisso e isolato, le scienze dei processi come l'embriologia, la fisiologia, la epidemiolologia, la storia sociale della medicina e delle malattie sono tenute in un cantuccio, non c'è alcuna relazione con gli studi propri delle facoltà di veterinaria o biologia e ovviamente non c'è l'ombra di un corso di evoluzionismo che studi l'uomo in relazione ai processi storici naturali che lo ha prodotto.
(7) All'inizio del '900 l'eminente geologo Antonio Stoppani a proposito dell'evoluzionismo sosteneva che "le tesi messe in campo dai naturalisti sono vampe di incendi fatalissimi, sono minacce di sovversione di ogni ordine morale, civile e religioso".
(8) Benedetto Croce - Articolo pubblicato sulla rivista "La critica" - 1937.
(9) Marx ed Engels - L'ideologia tedesca - Opere scelte (Editori Riuniti) pag. 252.
(10) Giovanni Scuderi - Opuscolo n° 9 - Mao la concezione del mondo e le due culture - pag. 28.
(11) Engels - Il lavoro, nel processo di umanizzazione della scimmia (Laboratorio Politico) - pag. 26.
(12) Mao - Sulla nuova democrazia - Opere scelte, Casa editrice in lingue estere di Pechino, vol. 2, pag. 399.
(13) Mao - Discorso alla conferenza nazionale del Partito Comunista cinese, Opere scelte, vol. 5 (Edizione Einaudi), pagg. 180-181.