Arrestato l'ex prefetto Ferrigno per usura e sesso in cambio di favori

Con le infamanti accuse di millantato credito, usura e prostituzione minorile, l'11 aprile su ordine della procura di Milano è stato arrestato l'ex prefetto di Napoli Carlo Ferrigno, commissario nazionale antiracket fino al 2006.
Secondo le risultanze dell'inchiesta condotta dal Pubblico ministero (Pm) Stefano Civardi a partire dal 2005 fino a pochi mesi fa Ferrigno ha fatto avance e ottenuto favori sessuali, promettendo in cambio il suo autorevole intervento nella pubblica amministrazione.
In carcere è finito anche l'imprenditore Massimo Abissino, titolare di un negozio di moda in via Farini a Milano, che tra le altre cose ha favorito la prostituzione di una delle due minorenni che ha avuto rapporti con Ferrigno. Ad Abissino vengono contestati anche fatti di droga.
In particolare, l'ex Prefetto, chiedendo prestazioni sessuali, millantava agevolazioni come ad esempio la possibilità di far entrare una giovane in Polizia e, in un altro caso, di risolvere la questione di un permesso di soggiorno per un'altra ragazza.
L'inchiesta è nata dalla denuncia del presidente di Sos racket e usura Frediano Manzi, che aveva raccolto le testimonianze di alcune vittime di usura ed estorsione, secondo le quali Ferrigno avrebbe promesso di "accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, se avesse ottenuto in cambio prestazioni sessuali".
In una nota pubblicata sul sito dell'associazione antiracket già nel febbraio del 2010 si denunciava fra l'altro che: "Da tempo circolavano le voci nel nostro ambiente di prestazioni sessuali che erano richieste soprattutto alle vittime di usura che presso la sede del Comitato Nazionale Antiracket a Roma, in Via Cesare Balbo 37, entravano in contatto con il Prefetto Carlo Ferrigno... Queste voci riferivano di una prassi consolidata e perpetrata negli anni dal Prefetto: accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura. Nel caso fossero stati uomini a far domanda al fondo, era loro richiesto esplicitamente se avessero avuto una "amica" da presentargli... era abitudine del commissario antiracket inviare un autista (...) con la macchina in dotazione del ministero a prelevare prostitute giovani e soprattutto minorenni, per fare orge e festini presso l'abitazione del Prefetto a Roma".
Non a caso il nome di Ferrigno è poi spuntato in un'intercettazione svolta nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby il 29 settembre scorso, in cui l'ex prefetto dice a un uomo parlando delle feste del presidente del Consiglio: "C'erano orge lì dentro non con droga, non mi risulta. Ma bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto solo le mutandine strette...". Un racconto che all'alto funzionario era stato fatto da Maria Makdoum, ventenne danzatrice del ventre ospite a Villa San Martino e perciò tenuta costantemente sotto controllo da Ferrigno che avrebbe anche violato il sistema informatico del Ministero dell'Interno per accedere ai tabulati telefonici della Makdoum.
Nel commentare l'arresto, il presidente dell'associazione Sos-Racket e Usura Frediano Manzi, ha aggiunto: "Noi siamo stati gli unici tra tutte le associazioni antiracket a denunciare questo fenomeno. Ora pretendiamo che vengano verificate le posizioni di tutti coloro che hanno ricevuto i finanziamenti disposti dal prefetto Ferrigno dal 2003 al 2006 periodo in cui è stato commissario Antiracket".

18 maggio 2011