Col voto bipartisan
Il senato nero rifinanzia le "missioni" militari all'estero
Garantita l'impunità ai soldati italiani in zona di guerra per reati come "omicidio colposo" o disastro ambientale
Destra e "sinistra" del regime curano assieme gli interessi dell'imperialismo italiano

Se in tema di riforme istituzionali tira un venticello a favore di "inciucio", sulla cura degli interessi dell'imperialismo italiano non ci sono dubbi, destra e "sinistra" viaggiano di concerto a vele spiegate come ha confermato il voto al senato nero sulla conversione in legge del decreto di rifinanziamento delle "missioni" militari italiane all'estero.
Il 2 dicembre il provvedimento è passato al Senato con 245 voti a favore, uno contrario (della Svp) e 12 astenuti dell'Idv , due radicali eletti nel gruppo Pd non hanno partecipano al voto. Il decreto legge vale per due mesi ma visto l'andazzo, alla fine di gennaio il governo del neoduce Berlusconi non dovrebbe avere problemi per vararne uno nuovo. Hanno infatti votato a favore sia i senatori del Pdl e della Lega che quelli del Pd, "per senso di responsabilità" hanno spiegato.
Una vera faccia di bronzo quella dei senatori Pd che assieme al rifinanziamento delle "missioni" hanno approvato un testo che contiene anche un passagggio che garantisce l'impunità ai soldati italiani impegnati in zone di guerra per gravi reati quali l'"omicidio colposo" o il disastro ambientale. Accogliendo così le richieste esplicite dei vertici militari che finora derubricavano i crimini commessi dai soldati come "effetti collaterali". Il testo approvato, all'articolo 4 afferma che "non è punibile il militare che, nel corso delle missioni (...) in conformità alle direttive, alle regole di ingaggio ovvero agli ordini legittimamente emanati fa uso ovvero ordina di fare uso delle armi, della forza o di altro mezzo di coazione fisica, per le necessità delle operazioni militari". Già era raro che un giudice aprisse un'inchiesta su reati commessi nelle "missioni di pace", ancora più difficile che l'inchiesta arrivasse al giudizio e a una sentenza; adesso tutto è ancora più semplficato, dall'impunità concessa con voto bipartisan.
Appena passato il rifinanziamento delle "missioni" il consiglio dei ministri del 3 dicembre ha deciso di inviare altri mille soldati italiani in Afghanistan. Come hanno spiegato i ministri degli Esteri e della Difesa, Frattini e La Russa, i mille soldati saranno recuperati dai contingenti impegnati in Libano e in Bosnia e dirottati in Afghanistan a partire da gennaio. Entro la fine del 2010, i soldati italiani che partecipano all'occupazione imperialista dell'Afghanistan saranno 3.700; compresi altri 200 Carabinieri con compiti di addestramento delle forze del governo fantoccio di Karzai. Il contingente italiano diventerà il quarto più grande schierato in Afghanistan dopo quello americano (100mila), britannico (9.500) e tedesco (4.400), scavalcando canadesi (2.800) e francesi (3.100).
La rapida decisione del governo è stata motivata dal ministro Frattini con la necessità di rispondere velocemente alle richieste di rafforzamento dei contingenti avanzata dalla Nato, che proprio il 4 dicembre aveva convocato un Consiglio per definire gli impegni aggiuntivi dei paesi che hanno già presenti propri contingenti nelle forze inquadrate nell'Isaf. Il ministro affermava che il governo era disponibile a riferire in parlamento sulla missione in Afghanistan "appena possibile e quando ci chiamerà", ovviamente a cose fatte. Tanto lui ha già pronta una incredibile risposta: col rafforzamento del contingente di occupazione "la strategia in Afghanistan da oggi diventa un pò più politica un pò meno militare (sic!)". L'Italia, ha aggiunto, appoggia il piano "indicato da Obama" ed è "pronta a fare la sua parte per questa fase di transizione a tempo determinato. Il presidente Karzai vuole che il suo paese sia in grado di camminare da solo e quella del 2011 è una strategia ragionevole, lui stesso ha indicato nel 2013 il limite massimo" per la presenza di contingenti stranieri. Che intanto aumentano di numero.

16 dicembre 2009