Delusione e rabbia dopo l'incontro col ministro Passera
Gli operai Fincantieri di Sestri bloccano l'autostrada
La FIOM proclama lo sciopero generale di 8 ore di tutto il gruppo

Il giorno dopo le "promesse" del ministro dei trasporti e infrastrutture Corrado Passera sul futuro di Fincantieri, non si placa la rabbia e la delusione dei lavoratori per i risultati dell'incontro romano dal quale sono stati tutt'altro che rassicurati.
Infatti a parte il vacuo impegno che ("nessuno degli otto cantieri chiuderà") Passera ha aperto il tavolo esprimendo un giudizio "ottimo" sull'accordo separato del 21 dicembre con i suoi 1.243 esuberi e oltre 3 mila lavoratori in cig. E poi niente. Non una sola parola sul varo della rottamazione dei vecchi traghetti e sulla costruzione di navi mangiarifiuti, mezzi off shore e piattaforme per la la produzione di energie alternative. "L'impegno a non chiudere Sestri Ponente e Castellammare - spiega Alessandro Pagano, responsabile Fincantieri della FIOM - è vuoto se si considera immodificabile il piano dell'azienda. Significa che quei due cantieri saranno chiusi per due anni con tutti i 1.400 lavoratori in cassa integrazione. Da Passera ci aspettavamo una disponibilità a riaprire il confronto con l'azienda, invece ci si limiterà a monitorare gli accordi locali tra tre mesi".
E la risposta degli operai, fin dall'alba è stata durissima. L'11 gennaio con il ritorno della loro delegazione da Roma, poco dopo le 6.30, i lavoratori della Fincantieri di Sestri Ponente sono tornati subito in piazza. Da prima dell'alba sono state bloccate via Soliman e le strade limitrofe, con cassonetti rovesciati e l'impossibilità di raggiungere il centro dal ponente, e viceversa.
Poco dopo le 8.30, i lavoratori in corteo si sono diretti verso il vicino casello autostradale dell'aeroporto bloccandolo per due ore. In seguito, tutti si sono spostati verso il centro di Sestri, e da lì in direzione di Cornigliano, per poi tornare, intorno alle 12, al presidio davanti allo stabilimento.
La FIOM, facendo propria la richiesta dei lavoratori, ha deciso di indire 8 ore di sciopero per l'intero gruppo entro gennaio.
Dura nei confronti del ministro Passera anche il sindaco di Genova, Marta Vincenzi che, partecipando al blocco del casello autostradale insieme ai lavoratori, parla dell'incontro al ministero come di una "doccia fredda" e che "non si può prendere in giro una città in questo modo ... si va verso uno sciopero generale".
Ma la protesta degli operai delusi dal governo sta montando in tutto il gruppo. Oltre a Genova, l'11 gennaio sono scesi in piazza anche i lavoratori di Palermo e di Marghera protestando contro uno scenario produttivo sempre più ridotto e che fa crescere la preoccupazione per l'avvio di una nuova stagione di tagli.
A Palermo un migliaio di lavoratori dello stabilimento e dell'indotto ha manifestato per le vie della città fino alla prefettura. A Marghera (Venezia), si è svolto uno sciopero di quattro ore con volantinaggio di protesta davanti allo stabilimento.

18 gennaio 2012