Col varo del decreto sulla "parità economica"
Fioroni rivendica il merito di finanziare le scuole private e di esserne il protettore
Vittadini: "Il ministro ha compiuto un passaggio enorme, non un contentino ma la parità economica tra scuole statali e non statali, e questa è per noi la linea Maginot, una novità epocale"
Oltre un miliardo di euro all'anno alle private

Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni (democristiano oggi nel PD) che ormai da oltre un anno e mezzo governa la scuola solo a colpi di decreti legge, ordinanze e circolari ministeriali, non solo non ha abrogato una virgola della controriforma Moratti ma, in perfetta continuità con la politica scolastica neofascista, capitalista, federalista, meritocratica, aziendalista e clericale del governo Berlusconi, la sta portando alle estreme conseguenze.
L'ultimo scempio in ordine temporale è il Decreto Ministeriale del 21 maggio 2007, approvato alla chetichella e reso pubblico l'8 agosto, cioè quando studenti, personale Ata e insegnanti erano già in ferie, col quale Fioroni ha portato a compimento la nefasta opera di finanziamento delle private intrapresa da Berlinguer nel 2000 e portata avanti dalla Moratti (vedi comma 636 della legge finanziaria 2006) sancendo di fatto la totale parità fra scuola pubblica e privata non solo sul piano giuridico ma anche su quello economico.
Uno scempio di cui Fioroni va fiero e si vanta anche pubblicamente rivendicando, come ha fatto durante il suo intervento al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, perfino il merito di finanziare le scuole private e di esserne addirittura il protettore.
Il DM infatti afferma apertamente la necessità di "sostenere la funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie nell'ambito del sistema nazionale di istruzione" attraverso l'erogazione di "contributi destinati alle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado in possesso del riconoscimento di parità".
Dunque se fino all'anno scorso, i finanziamenti alle paritarie riguardavano solamente le scuole per l'infanzia e le primarie, d'ora in avanti anche le scuole secondarie (i licei, gli istituti tecnici) inserite nella cosiddetta "anagrafe nazionale delle scuole paritarie" potranno beneficiare di bonus statali.
Per ottenere il "riconoscimento di parità" e la relativa iscrizione all' "anagrafe nazionale delle scuole paritarie" basta che ogni istituto autocertifichi (sic!) di operare "senza fini di lucro".
Fioroni ha inoltre sottolineato come il decreto rappresenti il primo passo di "un percorso che prevede la libertà nella scuola e della scuola, un percorso che è stato rafforzato dalla legge sulla parità scolastica e dal nuovo metodo di ripartizione delle risorse approvato dal Parlamento".
La legge cui il ministro fa riferimento, la cosiddetta "Legge per la parità scolastica" (n. 62/2000), voluta da Berlinguer e varata dal precedente governo di "centro-sinistra", sanciva la già gravissima parificazione delle scuole pubbliche e private da un punto di vista giuridico, rimaneva socchiusa la porta per l'aspetto del finanziamento economico che ora Fioroni ha definitivamente spalancato realizzando la totale equiparazione di scuola pubblica e privata.
E così, mentre la scuola pubblica cade letteralmente a pezzi e per mancanza di fondi (l'ultima finanziaria prevede tagli per 1.400 milioni di euro) si nega il tempo pieno a chi lo chiede, si tagliano i posti di sostegno all'handicap, si porta il numero di studenti per classe a più di 30 e l'esercito dei precari continua ad ingrossarsi, Fioroni decide per decreto di aumentare di 160 milioni di euro i finanziamenti alle scuole private. Non solo, in una lettera inviata il 12 settembre scorso ai gestori e coordinatori didattici delle scuole paritarie italiane, l'inquilino di Viale Trastevere ha precisato che, in base a quanto stabilito dalla Finanziaria dell'anno scorso, d'ora in avanti sarà direttamente il ministro (cioè lui in persona) a ripartire annualmente con un decreto i fondi destinati alle paritarie, bypassando così non solo il parlamento ma anche il parere delle Commissioni parlamentari competenti.
Non a caso, Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà ha commentato: "Il ministro ha compiuto un passaggio enorme, non un contentino ma la parità economica tra scuole statali e non statali, e questa è per noi la linea Maginot, una novità epocale".
Un bel regalone al Vaticano, dato che la gran parte degli istituti privati sono cattolici e gestiti direttamente dalla chiesa attraverso le congregazioni religiose.
Ma non è tutto, perché ai finanziamenti statali rivolti alle scuole dell'infanzia e elementari convenzionate e ora paritarie si sommano i finanziamenti locali, che aggiungono una cifra all'incirca pari a quella statale. Perciò si può stimare che i contributi pubblici di Stato, regioni e comuni alle scuole private superano il miliardo di euro l'anno.
Per fare un esempio, a Bologna una sezione di scuola materna privata paritaria riceve, in seguito a convenzione comunale, circa 14.000 euro. Inoltre riceve 3.000 euro come contributo di miglioramento previsto dalla Legge regionale 26/2001. Il contributo statale è di circa 16.000 euro. Il totale fa 33.000 euro per classe. E a beneficiarne, a differenza di quanto avviene nella scuola pubblica dove oramai le classi con oltre 30 alunni sono la "normalità", saranno anche classi composte con soli 8 alunni.
Oltre a tutto ciò, c'è da sottolineare che, tra le altre cose, il decreto Fioroni è anche palesemente illegittimo sul piano costituzionale. Prima di tutto perché il riconoscimento della funzione pubblica alle scuole private non può avvenire per decreto. Inoltre l'art. 33 della Costituzione assegna la funzione pubblica alla sola scuola statale e riconosce il diritto all'esistenza della scuola privata in quanto espressione di libertà, ma i finanziamenti pubblici sono espressamente vietati dal comma 3 dell'art. 33, che esclude "oneri per lo Stato" a favore di dette scuole.
Nessun governo prima d'ora aveva osato calpestare così sprezzantemente la Costituzione per foraggiare le private. Berlinguer e Moratti si erano fermati a riconoscere la parità giuridica alle scuole private che adempiono a certi requisiti (strutture idonee, programmi nazionali, bilanci pubblici...) riconoscendo finanziamenti solo alle scuole materne private che svolgono una funzione assistenziale.
Fioroni ha oltrepassato anche questo limite!
Perciò ora più che mai c'è bisogno di una grande mobilitazione di massa: studenti, insegnanti, personale Ata e genitori per sbarrare il passo a Fioroni e alla politica scolastica neofascista del governo Prodi, per una scuola pubblica, gratuita, unitaria e governata dalle studentesse e dagli studenti.

12 dicembre 2007