Firenze
Due combattivi cortei. In piazza le aziende in crisi, lavoratori e studenti. Grande attrazione per la rossa delegazione del PMLI, i cartelli contro Monti, Fornero, Marchionne, e per il volantino "Uniamoci contro il capitalismo, per il socialismo". Intervistata Alba. Contestato anche Renzi. Cantata "Bella Ciao"

Redazione di Firenze
Mercoledì 14 novembre è stata una bella giornata di lotta per i lavoratori e gli studenti fiorentini e toscani. La città è stata attraversata da due cortei, quello indetto dalla CGIL, con 30 mila presenze, e quello indetto dai Cobas a cui hanno partecipato in 5 mila, in gran parte insegnanti e studenti, oltre ai NoTav e altri. I due cortei, uno da piazza Indipendenza a piazza SS. Annunziata, l'altro da piazza San Marco a piazza Annigoni sono stati vicinissimi ma non si sono uniti. Tanti gli slogan, le bandiere, le magliette, i cappellini rossi.
Alla manifestazione CGIL di Firenze sono confluiti i lavoratori della provincia e delle province di Arezzo e Pistoia, mentre nelle altre province, colpite pochi giorni prima dal forte maltempo, lo sciopero è stato rinviato; erano comunque presenti delle delegazioni accolte dagli applausi. Un minuto di silenzio ha ricordato in piazza le 4 vittime delle alluvioni.
Alte le adesioni allo sciopero, che hanno raggiunto il 90% alla Laika, alle Costruzioni Fondelli e alla Falegnami, l'80% alla Targetti e alla Metro, il 75% all'Acqua Panna e alla Gai (ex Bechelli), il 70% alla G.E. Transportatio e Selex Elsag, il 60% alla Selex Galileo. In provincia di Arezzo il 90% alla Consorzio Terranuova, il 70% alla Power One.
Tantissime le aziende presenti e gli striscioni contro la politica governativa e europea che scaricano la crisi sulle spalle di operai e lavoratori: "Europa del lavoro e dei diritti", "È ora di cambiare in Italia e in Europa", gli operai della Isi con lo striscione "Dopo 4 anni di bla bla, 370 onesti sono ancora senza lavoro". Al Duomo la FIOM ha srotolato uno striscione rosso di 120 metri "Il Duomo è a passo d'uomo. La democrazia non è al passo con i lavoratori. No ai licenziamenti": la critica è al neopodestà Renzi che ha fatto iniziative per il centro storico - come appunto la pedonalizzazione di piazza Duomo - ma non fa niente per salvare le aziende in crisi e vuole tagliare diritti e posti di lavoro fra i dipendenti comunali; da un microfono si urla: "Il bambino Matteo è atteso urgentemente al suo primo posto di lavoro" e risponde un altro: "Ma non il 1°Maggio". Le maestre delle scuole comunali erano organizzate con uno striscione contro il sindaco e l'assessore "per il diritto a imparare" e si erano preparate la canzoncina "ero a scuola facevo l'insegnante ma Renzi è un ignorante e non ci lascia star".
Nel corteo sono sfilati i lavoratori Menarini, Eli Lilly, Galileo, del settore moda (da Ferragamo a Prada a Guess a Celine), Infogroup, Moranduzzo, Fila, Zignago Vetro, Manifattura Almar, la Shelbox di Castelfranco, Maggio Musicale, gli edili della Fillea, i commessi della Filcams.
Un clima combattivo che non è esploso come in altre città, ma è risultato in stridente contrasto con gli interventi e le interviste dei dirigenti CGIL. Da un palco inopinatamente addobbato da bandiere azzurre dell'Europa capitalista e imperialista, mentre è proprio la politica della Ue che contribuisce a rendere devastante la crisi continentale, sia Alessio Gramolati, segretario CGIL regionale che Mauro Fuso, segretario della CGIL fiorentina, sono intervenuti al ribasso, non andando oltre a sottolineare l'importanza del primo sciopero europeo e ad elencare i danni della politica di austerità; sullo stesso tono la sindacalista europea della CES, Claudia Menne. Presente al corteo il governatore toscano Enrico Rossi, PD, che ha sostenuto: "ci vuole più Europa".
In questo clima la delegazione e la propaganda del PMLI hanno esercitato una forte attrazione verso i manifestanti, rappresentando un'avanguardia rossa e pulsante. I cartelli contro Monti, Fornero e Marchionne hanno ben rappresentato l'anima della manifestazione ricevendo commenti come: "Bravi, siete sempre i meglio", "Èproprio vero che Monti è un macellaio che ci succhia il sangue"! Sono stati rilanciati in numerosi servizi fotografici, sia on-line che stampati, in particolare de La Nazione e del Corriere Fiorentino (edizione locale del Corriere della Sera).
La delegazione, guidata dalla compagna Claudia del Decennale, era composta da militanti e simpatizzanti di Firenze, Prato, Vicchio del Mugello, Fucecchio, Rufina e anche di Catania. Oltre ai cartelli svettavano le bandiere dei Maestri e del Partito e spiccava il rosso dei corpetti, dei fazzoletti e delle spille. Al megafono si sono alternati rilanciando gli slogan del Partito la compagna Alba e il compagno Andrea Cammilli, che ha tenuto dei brevi ma efficaci comizi di denuncia del governo Monti, di solidarietà alle operaie e agli operai in lotta per il posto di lavoro, di solidarietà con i popoli spagnoli, portoghesi e greci e con le popolazioni toscane, umbre e laziali colpite dall'alluvione, con gli studenti che giustamente protestano in difesa della scuola pubblica e che potrebbero anche essere costretti a rimanere senza riscaldamento. Due lavoratrici hanno voluto utilizzare il megafono del Partito per contestare la Fornero, in particolare per aver creato gli esodati.
Abbiamo potuto registrare ampia condivisione rispetto alle denunce e alle posizioni del PMLI, specie trai lavoratori in sciopero.
La compagna Alba, intervistata da un giornalista del canale telematico internews Toscana, ha sottolineato il grave problema della disoccupazione giovanile; l'intervista è stata rilanciata nel sito della Camera del Lavoro metropolitana fiorentina della CGIL.
Grande interesse ha suscitato la propaganda. Diffusi Il Bolscevico numeri 41 e 33 e, a tappeto, il volantino "Uniamoci contro il capitalismo per il socialismo" sempre ben accolto; un lavoratore pratese, che ha riacceso il suo spirito di classe, ha dato attivamente mano nel volantinaggio; un gruppo di operai del Mugello si è dichiarato d'accordo sulla necessità del socialismo. Sia nello spezzone marxista-leninista che nel corteo è risuonata più volte "Bella Ciao".
A Pisa un migliaio hanno partecipato al corteo dei Cobas, riuscendo a occupare la Torre Pendente da cui hanno srotolato lo striscione "Rise up. Non paghiamo la vostra crisi". Manifestazione di studenti a Livorno, dove in un migliaio hanno cercato di occupare il municipio.
Contro questa importante giornata di lotta si è scagliato con livore fascista l'assessore all'integrazione (leggi al manganello) del comune di Prato Giorgio Silli (PDL) che ha commentato: "Vedo il TG1 e penso che la polizia ai manifestanti, in certi casi, gliene dà sempre troppo poche".

21 novembre 2012