Dai 25 capi di Stato e di governo convenuti in Campidoglio a Roma
Firmata la costituzione dell'Unione europea imperialista
Un fiume di parole dei governanti imperialisti di destra e di "sinistra" per ingannare i popoli europei
Il 29 ottobre i leader dei 25 paesi dell'Unione europea hanno pomposamente firmato a Roma la Costituzione dell'Ue imperialista. Presenti anche i rappresentanti dei paesi candidati, Bulgaria, Romania e Turchia, nonché quelli della Croazia, paese osservatore. Tredici milioni di euro, quasi 26 miliardi di vecchie lire: tanto è costata ai contribuenti italiani la pomposa cerimonia di due ore e mezzo tenutasi in Campidoglio, nella stessa sala dove nel 1957 i sei paesi fondatori firmarono il Trattato che istituiva la Cee. Quasi la metà di quanto speso nei sei mesi di presidenza italiana dell'Ue. Una cerimonia con la regia del fascista Franco Zeffirelli ideata e fortemente voluta dal neoduce Berlusconi come un grande spot per l'Italia neofascista e imperialista e il suo governo.
In una Roma vietata e blindata, dove spaventava il silenzio irreale, vigilati da 4.000 agenti di polizia e carabinieri e centinaia di rappresentanti della forze armate, fino alla polizia municipale e alla protezione civile, i governanti imperialisti di destra e di "sinistra" hanno apposto la loro firma su quel testo presidenzialista che istituzionalizza il ruolo mondiale, economico, politico e militare, dell'Ue imperialista. Essi hanno voluto lanciare un segnale di forza imperialista all'interno e all'esterno, dimostrando ancora una volta come i popoli europei non abbiano nessuna voce in capitolo. Tutto è e resta nelle mani del grande capitale monopolistico e dei suoi fedeli esecutori politici e istituzionali.
Tutto è dovuto e lecito per la superpotenza europea. L'espansione dei suoi monopoli porterebbe "benessere" invece che sfruttamento di nuova forza lavoro, la partecipazione ad aggressioni imperialiste come nei casi della Serbia, Afghanistan e Iraq porterebbe la "civiltà" anziché morte, distruzione e oppressione. Le politiche economiche, finanziarie, monetarie e sociali liberiste e liberticide dovrebbero essere le uniche ad avere cittadinanza sulla faccia della terra. Alla firma della Costituzione europea si è giunti dopo un quindicennio di impensabili avanzamenti dell'imperialismo europeo, segnati da tappe storiche: il crollo del muro di Berlino e dei regimi revisionisti dell'Est e l'annessione dell'ex DDR da parte della Germania federale, la trasformazione della Comunità in Unione europea con il famigerato Trattato di Maastricht, l'allargamento ad Austria, Svezia e Finlandia, l'adozione della moneta unica, l'inglobamento di 10 paesi dell'Est e del Mediterraneo. Eventi che hanno aperto grandi prospettive per l'imperialismo europeo e che hanno accorciato il divario tuttora esistente con la superpotenza americana.
Forti di queste considerazioni i governanti imperialisti europei si sono dati una Costituzione antidemocratica e presidenzialista, che vede nel Consiglio europeo e nel suo presidente il motore, insieme alla nuova figura del ministro degli Esteri Ue.
Anche a Roma costoro hanno sparso fiumi di parole per autoincensarsi e per continuare a ingannare i popoli. A partire dal saluto del premier olandese, presidente di turno del Consiglio europeo, Jan Peter Balkanende, che ha affermato: "Comincia oggi una nuova era. L'Europa appartiene a tutti noi, il suo successo è il nostro successo e questa Costituzione è il punto di partenza del nostro cammino futuro". Mentre per il neopresidente del parlamento europeo, il socialista spagnolo Josep Borrell, "Torniamo a Roma dopo aver scritto la storia di un successo: la riunificazione del continente, la pace tra le nostre nazioni, l'integrazione delle loro economie, la solidarietà con le regioni e i paesi più arretrati. Con quest'atto accettiamo l'esistenza virtuale di un popolo europeo".
La triplice imperialista nostrana, Ciampi, Berlusconi e Prodi nel fare gli onori di casa ha sparato alto. Ciampi, a cui l'imperialismo europeo ha riconosciuto all'unisono l'importanza del suo ruolo tanto nell'adozione dell'euro che nella stesura e nell'approvazione della Costituzione, nel suo discorso di saluto ha affermato: "Oggi avete sottoscritto il Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa. è l'atto di nascita di una Unione politica, non solo economica e sociale; un evento unico nella storia del nostro continente, una svolta nella storia dell'umanità". Il presidente della Repubblica con lo stesso gergo accattivante e imbonitore utilizzato nel testo della nuova Costituzione ha poi perorato l'opera falsa e menzognera verso i popoli europei che si dovrebbero sentire più garantiti, felici di far parte di un'entità sovranazionale che farà esclusivamente il loro bene, che garantirà pace e benessere per tutti. "La Costituzione unisce i popoli europei in un nuovo vincolo; dà sostanza alla cittadinanza europea. Consente loro di riconoscersi, attraverso la Carta dei diritti Fondamentali, in un'unica comunità di valori. è incitamento e sostegno a perseguire la meta di una rafforzata integrazione con immutata determinazione. Oggi - ha proseguito Ciampi - l'Europa, che con i suoi conflitti diede origine a due guerre mondiali, è diventata una vera comunità di popoli; uno spazio di pace e di libertà; un modello per il mondo. Consolidare i nostri valori fondamentali, contribuire ovunque alla pace è anche l'unico modo per difendere gli interessi comuni, per esercitare le nostre responsabilità. Da soli, i singoli Stati europei non sono in grado di farlo. Può, e deve, farlo con autorevolezza l'Unione europea liberamente voluta da 25 Stati, 450 milioni di cittadini, retta da comuni istituzioni democratiche operanti con regole basate su un equilibrio dinamico tra cooperazione intergovernativa e sovranità condivisa".
Anche per Ciampi dunque la Costituzione europea sarebbe stata richiesta a gran voce dai popoli. Ma quando mai i popoli dell'Ue sono stati interpellati, si sono espressi, hanno votato o conferito un mandato a redigere la Costituzione? Per lo più saranno chiamati, e neppure in tutti i paesi membri, a ratificarla, a giochi fatti. Per non parlare poi di quel "contribuire ovunque alla pace" che dimostra tutto l'interventismo imperialista del presidente della Repubblica.
Il neoduce Berlusconi soddisfatto "per aver portato a termine questo evento storico; posso assicurarvi che questo Governo ha fatto di tutto perché si trovasse questo accordo e perché la firma avvenisse a Roma" e per essere stato il primo capo di governo a fare approvare a tempo di record in Consiglio dei ministri il Ddl di ratifica della Costituzione inviato subito da Vittorio Emanuele Ciampi all'esame delle Camere, non ha mancato di sputare veleno contro il comunismo: "Attraverso queste due date, - ha affermato nel suo discorso - 1957-2004, corre il filo delle nostre identità, prima disperse, oppresse e calpestate in molti Paesi da un odioso totalitarismo, oggi finalmente ritrovate attorno a un ideale comune di libertà, di democrazia, di giustizia e di prosperità". Così come non ha mancato di infarcire la sua celebrazione della Costituzione europea di falsi storici: "Mai nella storia si era visto l'esempio di Nazioni che decidono volontariamente di esercitare insieme i propri poteri sovrani, nell'esclusivo interesse dei loro popoli, superando ragioni secolari di rivalità e di diffidenza. Mai nella storia i valori fondamentali della libertà e della democrazia hanno avuto un ruolo così importante nel legare il destino di centinaia di milioni di persone". E l'Urss di Lenin e Stalin, signor neoduce, dove la mettiamo? E la differenza con la democrazia socialista, tanto vituperata dalla borghesia e dai suoi interpreti di destra e di "sinistra"? Basta confrontare il processo di ideazione, stesura e ratifica della Costituzione di Stalin del '36 con quella europea di oggi per vedere dove e come i popoli abbiano contato per davvero e non solo nei discorsi falsi e ingannatori dei governanti imperialisti europei.
A chiudere gli interventi della triplice è stato il leader della "sinistra" borghese Prodi, che grazie al caso Buttiglione siederà per altri due mesi sulla poltrona di presidente della Commissione Ue. Anche per lui l'imperialismo europeo si è spellato le mani, per aver gestito al meglio, nell'ultimo quinquennio, voleri e ambizioni della superpotenza europea. "Oggi l'Europa - ha sentenziato Prodi - riafferma la sua originale e unica forma di organizzazione politica per rispondere alla sfida della globalizzazione, per promuovere i suoi valori di pace e di solidarietà e per esercitare il ruolo che le compete sulla scena internazionale. Essa introduce grandi elementi innovativi che renderanno l'Unione europea più democratica, più efficace e più trasparente. I capi di Stato e di governo che fra poco firmeranno la Costituzione europea compiranno con questo un atto ardito e costruttivo. Le conseguenze della loro azione saranno immense. Lo saranno perché l'Unione europea, dotata della Costituzione, diventerà la forza motrice del benessere economico e sociale dei suoi popoli e della pace nel mondo".
Un'Europa che sta attrezzandosi anche militarmente per la guerra imperialista su scala planetaria garantirebbe la pace; un'Europa che con il Patto di stabilità e i ferrei vincoli di Maastricht ha messo sul lastrico milioni e milioni di lavoratori garantirebbe il benessere economico e sociale. E questo è il leader della "sinistra" italiana!
Un intervento quello di Prodi che ha scaldato il motore de l'Unità che all'indomani della firma della Costituzione europea ha titolato: "Da oggi siamo tutti più liberi". Un titolo tanto altisonante quanto falso che richiama alla mente quello dell'allora segretario del PSI Pietro Nenni pubblicato sull'Avanti!, all'atto della formazione del primo governo di "centro-sinistra". Se da allora siamo arrivati al neofascismo di Berlusconi e della Casa del fascio è facile intendere dove si arriverà con la Costituzione dell'Europa imperialista.

3 novembre 2004