Troppo alte le rette degli asili imposte dalla giunta 5 Stelle
Fischiato Grillo a Parma

Proprio a Parma, città che il Movimento 5 Stelle ha conquistato con il neopodestà Federico Pizzarotti, il suo guru, Beppe Grillo, si è beccato una sonora contestazione da parte delle mamme che protestano per l'aumento delle rette degli asili imposto dal suo esponente
È accaduto il 3 febbraio scorso. Durante il comizio di Grillo in piazza Garibaldi, un gruppo di mamme ha interrotto il suo show populista manifestando contro l'aumento delle tariffe dei nidi, delle materne e della refezione scolastica e per la soppressione del "Quoziente Parma" (un correttore Isee per la tariffazione per i servizi assistenziali dove venivano favorite le famiglie numerose o con anziani e disabili a carico) innalzando uno striscione con su scritto "Asili e materne? Tariffe alle stelle".
Grillo tenta di difendere il neopodestà, sostenendo che le tariffe sono state aumentate alle famiglie col reddito più alto, e che è il "momento di fare così: deve donare chi più ha".
Ma la "parabola" di Grillo si infrange contro i dati portati dai genitori che affermano che una famiglia con un reddito Isee di 32 mila euro (cifra che fa scattare la fascia massima) per mandare due figli al nido dovrà pagare circa 1.300 euro. E in tale fascia di reddito ci sta una bella fetta di famiglie, in primo luogo dove lavorano marito e moglie, magari più impiegati che operai, con stipendi attorno ai 1.500 euro e con una casa in proprietà acquistata con mutuo e sacrifici. E comunque anche per le famiglie che hanno redditi Isee inferiori e che quindi possono accedere alle tariffe "agevolate", le rette rimangono sempre alte e inaccessibili, a cui vanno aggiunti gli esosi costi della mensa scolastica dove il comune di Parma chiede addirittura 6,18 euro a pasto più il 4% di Iva per coloro che rientrano nella fascia di reddito Isee che supera gli 11.764 euro.
E poi sono i dati della stangata che parlano da soli. Le maggiorazioni delle rette, spiega un consigliere del PD, sono del 22% per le materne, dell'11% per i nidi e del 5% per le mense scolastiche. Un aumento, continua, che si somma a quello dell'anno precedente (ossia quelli varati della giunta di "centro-destra" Vignali), arrivando al 23% per i nidi, al 20,5% per le materne e al 17% per le mense delle elementari. In pratica, aggiunge, si fa cassa con le rette delle famiglie. Ma non ha il coraggio di aggiungere che le altre giunte targate PD fanno esattamente le stesse cose nelle altre città dove si trovano in maggioranza e non all'opposizione.
Le promesse di un nuovo corso, di una nuova gestione della cosa pubblica, che avevano portato Pizzarotti e il movimento di Grillo al governo cittadino, cominciano insomma a infrangersi miseramente. E infatti l'aumento delle rette scolastiche non è la sola delusione che stanno ingoiando i parmensi che hanno dato fiducia al Movimento 5 Stelle. A questa si aggiunge quella per l'inceneritore che, contrariamente alle promesse di Pizzarotti in campagna elettorale, verrà costruito.

20 febbraio 2013