Ecco l'inaudita ricetta della commissione europea per superare l'emergenza della grave crisi delle banche spagnole
Il fondo Ue salva-Stati destinato a salvare le banche

Nel vertice informale del 23 maggio il Consiglio europeo aveva dato mandato ai presidenti della Commissione, del Consiglio, della Banca centrale europea e dell'Eurogruppo di preparare un rapporto entro la fine di giugno sulle misure da adottare a sostegno dell'euro sottoposto agli attacchi della speculazione finanziaria e indebolito dalla crisi economica.
La Commissione europea ha intanto avanzato un'ipotesi, presentata a Bruxelles il 30 maggio dal suo presidente, il portoghese José Manuel Barroso, che per dare "una risposta ambiziosa e strutturata" alla crisi debitoria nella zona euro pensa alla possibilità che le banche vengano ricapitalizzate direttamente dal sistema europeo Esm, cioè dal Fondo salva-stati.
L'emergenza è segnata dalle attuali difficoltà delle banche spagnole, con il governo Rajoy costretto di recente a nazionalizzare Bankia, la quarta banca del paese. Ma anche molti degli altri paesi sotto botta, dalla Grecia all'Italia, sono in difficoltà. E secondo la Commissione dovrebbe intervenire l'Esm, ovvero lo strumento creato con mille difficoltà per soccorrere gli Stati dell'eurozona, che dovrebbe servire a portare ancora altre somme colossali nelle casse delle banche private.
Secondo una ricerca dell'stituto studi di Mediobanca gli aiuti statali al settore bencario sono stati fino al 2011 ben 2.100 miliardi di euro; se a questi si sommano i mille miliardi messi a disposizione dalla Bce sotto forma di prestiti con un tasso di interesse dell'1% e altri interventi dei governi si raggiunge la colossale cifra di 3.500 miliardi di euro finiti nelle casse degli istituti di credito che hanno inventato e giocato sui titoli spazzatura, garantito stipendi da favola ai manager e profitti ai privati. Coloro che hanno dato la spinta alla crisi finanziaria, preludio di quella economica, dovrebbero adesso essere salvati dai soldi pubblici. Da quelli del fondo salva-stati che vengono centellinati dall'Unione europea e dati col contagocce ai paesi in difficoltà; dati a quei paesi che per averli devono cedere il controllo del proprio bilancio pubblico come avvenuto per la Grecia e che devono mettere in pratica piani di tagli e di macelleria sociale dall'Islanda al Portogallo, dalla Spagna all'Italia.
Lo statuto dell'Esm non autorizza il Fondo a dare prestiti direttamente a banche private ma la Commissione, in attesa di una possibile revisione dello statuto, ha già una soluzione ponte: saranno i paesi a prendere il prestito dal fondo europeo per poi eventualmente utilizzare il denaro per aiutare le proprie banche.
La proposta della Commissione ha trovato un appoggio nel presidente della Bce, Mario Draghi, che intervenendo il 31 maggio ai lavori della Commissione affari economici del Parlamento europeo a Bruxelles in qualità di responsabile del Comitato europeo per il rischio sistemico, ha dichiarato che "si sta cercando il modo per utilizzare il fondo salva-stati per ricapitalizzare direttamente le banche in difficoltà".
Tanto per dare un'idea di quanto pesi la vergognosa proposta salva-banche e salva speculatori finanziari basti pensare che con i 3.500 miliardi di euro spesi finora si sarebbe potuto pagare tutti i debiti di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo messi assieme.

13 giugno 2012