La Francia imperialista bombarda la Somalia

Lo scorso 26 ottobre il portavoce dell'esercito keniota, Emmanuel Chrichir, dichiarava che "la marina francese ha bombardato la città di Kuday, nel sud di Chisimaio", in Somalia quale contributo all'operazione denominata "Linda Nchi, (proteggere la nazione, ndr)" sferrata dal governo di Nairobi contro le formazioni islamiche che controllano il sud della Somalia.
"Non abbiamo navi nella regione né ci sono state operazioni militari francesi in Somalia", noi forniamo soltanto supporto logistico all'esercito keniano, commentava il portavoce del ministero degli Esteri francese nel tentativo di mettere la sordina a una notizia che rivela il protagonismo e l'interesse dell'imperialismo francese, una volta "esaurita" la missione militare in Libia, a entrare in forza nelle questioni del Corno d'Africa. Dove Sheik Sharif Ahmed, il presidente somalo del Governo federale di transizione, non è in grado di tenere a bada la guerriglia delle formazioni islamiche e garantire ai padrini imperialisti occidentali, Usa, Francia e Italia in testa, il controllo di almeno una parte della capitale Mogadiscio e del paese.
Anche gli Usa di Obama, che ufficialmente non agiscono direttamente in Somalia dal 1993, hanno smentito un loro coinvolgimento militare nell'offensiva "Linda Nchi" dopo che un servizio del Washington Post aveva rivelato che gli Usa dispongono di un campo d'aviazione segreto nel sud dell'Etiopia, ad Arba Minch, da cui sono partiti nei giorni dell'offensiva kenyota aerei senza pilota, i droni che hanno provocato anche vittime civili in attacchi nel sud della Somalia.
Il coinvolgimento diretto delle potenze militari imperialiste in Somalia apre un nuovo pericoloso fronte di guerra nella regione del Corno d'Africa. Gli Usa rischiano di perdere il controllo dello Yemen, del prezioso alleato dove il regime del fido Saleh è messo alle corde dall'opposizione e dalla rivolta popolare. Si fa sotto il Kenya che ha lanciato l'operazione militare più importante dall'indipendenza del 1963 e è entrato con le proprie truppe in Somalia dopo che erano avvenuti numerosi sequestri di cui sono rimasti vittime diversi europei nella zona di confine all'interno della frontiera del Kenya. Le formazioni islamiche hanno negato un loro coinvolgimento nei sequestri e accusavano il governo di Nairobi di cercare pretesti per attaccare la Somalia con l'intenzione di allargare il controllo sulle regioni di confine somale.
L'attracco del Kenya non ha avuto neanche l'avallo dell'Unione africana. Tanto che anche il presidente del governo transitorio somalo ha giudicato "inappropriato e inaccettabile" lŽintervento kenyota. Che ha invece avuto il sostegno diretto delle forze di Usa e Francia.

2 novembre 2011