Dopo 43 anni
La Francia rientra nel comando militare integrato della Nato
La Francia rientra nel comando militare integrato della Nato da cui era uscita nel 1966 per iniziativa dell'allora presidente Charles De Gaulle. Lo ha annunciato lo scorso 11 marzo il presidente Nicolas Sarkozy che ha fatto approvare la decisione dal parlamento il 18 marzo per poterla rendere esecutiva a partire dal prossimo vertice dell'alleanza militare imperialista che si terrà il 3 e 4 aprile a Strasburgo e Kehl.
Sarkozy ha annunciato che "avremo pienamente il nostro posto negli alti comandi alleati", spiegando che la decisione è stata prese "nell'interesse della Francia e dell'Europa". "La Francia non può restare ferma in un mondo che è radicalmente cambiato. Altre minacce si sono materializzate, il terrorismo, la proliferazione delle armi", ha detto il presidente francese sottolineando che la Francia vuole "una diplomazia forte", vuole "alleati forti e sicuri e il nostro primo alleato sono le democrazie occidentali". Nel mondo "radicalmente cambiato" ha sostenuto Sarkozy, ribaltando le motivazioni che erano state alla base del ritiro dal comando integrato deciso da De Gaulle, l'imperialismo francese deve essere presente dove si decide e solo così "la Francia sarà più forte e influente, perché gli assenti hanno sempre torto; perché la Francia deve dirigere e non subire; perché noi dobbiamo essere là dove si elaborano le decisioni e le norme, non aspettare di fuori che ce le notifichino".
L'annuncio del presidente francese è stato accolto favorevolmente dalla Nato; il portavoce dell'organizzazione militare imperialista James Appathurai ha affermato che si tratta di una tripla vittoria, per la Francia, per la Nato e per l'Unione europea. Sottolineando che "la decisione è al 100% della Francia e questa scelta porta vento nelle vele della Difesa europea", del progetto del pilastro militare europeo integrato, almeno al momento, nella Nato.
La decisione del presidente Sarkozy è stata approvata il 18 marzo dal parlamento, dove il primo ministro François Fillon aveva chiesto il voto di fiducia, con 329 voti a favore e 228 contrari.
La Francia, che ha partecipato alla fondazione della Nato nel 1949, dopo la decisione del ritiro dal comando intergrato di De Gaulle nel 1966 non era uscita dall'Alleanza atlantica di cui è il quarto paese per contributi al suo bilancio e il quinto per numero delle truppe impegnate. Nel 1995 aveva fatto un primo passo di riavvicinamento in occasione della crisi della Jugoslavia e dell'aggressione alla Serbia. Parigi nominò un proprio rappresentante nel Comando militare e in seguito ha partecipato alle aggressioni militari in Kosovo e Afghanistan.
E tanto per dare un segnale di quale sarà il protagonismo dell'imperialismo francese rientrato a pieno titolo nelle strutture di comando Nato, lo stesso giorno dell'annuncio di Sarkozy il ministro della Difesa francese ha avanzato alcune proposte sull'occupazione dell'Afghanistan suggerendo tra l'altro di togliere le "restrizioni sul dispiegamento delle truppe" perché alcuni paesi, come la Germania, limitano la loro presenza militare in zone considerate più sicure e non sono invece in prima fila nel combattere la resistenza.

25 marzo 2009