Al vertice di Kananaskis
IL G8 ELARGISCE BRICIOLE ALL'AFRICA AFFAMATA E MALATA MA SOLO AI PAESI CHE ADOTTANO LA DEMOCRAZIA BORGHESE
La Russia entra a pieno titolo nel Club dei "governanti del mondo''. Soltanto Berlusconi e Blair appoggiano apertamente il "piano di pace'' di Bush per la Palestina. Rafforzate le misure poliziesche per i trasporti
Gli aiuti all'Africa affamata e malata sono stati uno dei temi centrali del vertice del G8 che si è tenuto a Kananaskis, in Canada, il 26 e 27 giugno. Come lo erano stati al precedente vertice di Genova e lo saranno, promette Chirac, in quello del prossimo anno in Francia. Un argomento sbandierato ai quattro venti dai capi di Stato e di governo delle otto potenze mondiali ma che si traduce come sempre in una presa di giro delle masse popolari del continente africano cui arrivano soltanto le briciole dei paesi ricchi e questa volta condizionate esplicitamente dall'adozione della democrazia borghese da parte dei paesi beneficiari.
Come altrimenti definire la decisione degli Otto grandi a Kananaskis di promettere aiuti per 6 miliardi di dollari all'anno a fronte degli oltre 60 richiesti sulla base di una stima effettuata anche dalla Banca Mondiale?
Il vertice canadese, secondo quanto esposto nella conferenza conclusiva del premier Chretien, ha adottato il piano chiamato nuovo partenariato per lo sviluppo africano (Nepad). Il piano, discusso a Kananaskis col segretario dell'Onu Kofi Annan e dai presidenti di Sudafrica, Algeria, Nigeria e Senegal invitati per l'occasione il secondo giorno dei lavori, rappresenta un passo indietro rispetto anche agli impegni presi dalla conferenza Onu di Monterrey del marzo scorso che destinava all'Africa 12 milioni di dollari di aiuti. Gli Otto non si prendono alcun impegno concreto e affermano che "ognuno di noi deciderà in base alle proprie priorità e procedure a chi destinare queste risorse'', o meglio la metà di quanto deciso a Monterrey e solo dopo che i governi dei paesi destinatari avranno superato l'esame di "democrazia''; "i nostri partner saranno scelti sulla base di risultati misurabili'' nell'adozione della democrazia borghese.
Nel conto degli aiuti è compreso anche lo stanziamento di un miliardo di dollari da destinare alla cancellazione del debito dei paesi più fortemente indebitati. Una mossa propagandistica che ha il solo effetto di annullare una piccolissima porzione della montagna del debito dei paesi più poveri tra i poveri e che hanno la possibilità di riscattarlo. Altre briciole. L'Africa ha bisogno non solo di aiuti ma di libero commercio e sostegno all'agricoltura, ha chiosato Blair che come gli altri grandi fa finta di non sapere che l'ostacolo al commercio dei prodotti agricoli dei paesi poveri sono i dazi doganali e le sovvenzioni governative alle proprie agricolture dei paesi ricchi. Alla richiesta dei paesi africani di ridurre tali ostacoli gli Otto grandi hanno fatto orecchie da mercante e rimandato la questione al prossimo vertice francese e al Wto.
La farsa del summit sulle questioni dell'aiuto all'Africa ha chiuso in bellezza il vertice che si è occupato con più interesse di questioni politiche portate sul tavolo da Bush.
Nei giorni precedenti il vertice il presidente Usa aveva illustrato il nuovo piano dell'imperialismo americano per il Medio Oriente. Un piano che assieme alle consuete vuote parole sull'impegno per la pace nella regione, nel rispetto soprattutto delle esigenze imperialiste dei sionisti israeliani, chiede libere elezioni per i palestinesi con l'invito esplicito a Arafat a togliersi di mezzo. Su questo passaggio ha trovato l'appoggio aperto solo in Blair e Berlusconi, gli altri hanno nicchiato pur appoggiando il resto della proposta. Gli Usa hanno ancora carta bianca per sostenere il boia Sharon.
Parsimoniosi sugli aiuti all'Africa gli Otto hanno invece aperto il portafoglio per gli aiuti che il vertice ha deciso di destinare alla Russia, entrata a pieno titolo nel Club dei "governanti del mondo'': 20 miliardi di dollari, metà dei quali messi dagli Usa, in dieci anni solo per distruggere le armi chimiche, nucleari e batteriologiche ancora presenti negli arsenali. Tale intervento rientra fra quelli decisi dal presidente americano Bush per la lotta al terrorismo e ha perciò avuto la priorità sugli altri, una priorità accettata dagli altri partners. Così il nuovo zar Putin è potuto tornare a casa contento degli aiuti e del posto che si è conquistato nel G8; adesso aspetta il via libera per poter entrare entro il 2004 nell'organizzazione mondiale per il commercio, il Wto. D'altra parte prima di partire per il Canada aveva ribadito che "il principale scopo della nostra politica estera'' è quella di fare della Russia un architrave del sistema globale imperialista.
Fra le altre questioni nell'ambito della lotta al terrorismo il G8 ha deciso di rafforzare le misure poliziesche per garantire la sicurezza nei trasporti.

3 luglio 2002