Gambizzazione reazionaria

La gambizzazione dell'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, è oggettivamente un atto reazionario e controrivoluzionario. Chiunque l'abbia commesso e qualsiasi motivazione venga avanzata. Esso infatti non ha nulla a che fare con la lotta di classe e con gli interessi del proletariato e delle masse popolari. Giova esclusivamente alla classe dominante borghese, al suo regime neofascista e al suo governo.
Un atto scellerato e controproducente specie nel secondo giorno delle elezioni amministrative in cui invece occorre battersi apertamente per l'astensionismo tattico contro i governi di "centro-destra" e di "centro-sinistra" per delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi, per l'Italia unita, rossa e socialista!
La rabbia delle masse contro la macelleria sociale del governo Monti non si può esprimere gambizzando o giustiziando gli esponenti del capitalismo, ma sviluppando la lotta di classe e mai sostituendosi al ruolo delle masse.
Le armi che occorre utilizzare sono quelle ideologiche, politiche e i metodi di lotta che non conoscono limiti legali e pacifici purché siano usati dalle masse, non da piccoli gruppi.
Attualmente occorre che tutti gli anticapitalisti e gli antifascisti si uniscano per spazzar via il capitalismo e il governo della grande finanzia, dell'Ue e della macelleria sociale, che lo protegge, lo serve e lo gestisce. L'alternativa non può che essere quella del socialismo e del potere politico alla classe operaia.
Le illusioni elettorali, parlamentari, governative, costituzionali, riformiste e pacifiste come quelle del terrorismo piccolo borghese e individualista ci portano fuori strada.

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 7 maggio 2012, ore 15,30