Assecondando i diktat della Santa sede, stracciando Costituzione e sentenze della magistratura
La ministra Gelmini impone l'ora di religione cattolica obbligatoria per tutti
Subito sull'attenti Fioroni, Cacciari e l'assessore all'istruzione del Veneto
La ministra Gelmini ha fatto pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Regolamento che è entrato in vigore con l'inaugurazione dell'anno scolastico. Si tratta di un golpe costituzionale che permette ai docenti di religione cattolica di avere il pieno status di "giudicanti" in seno al consiglio dei professori. L'ora di religione cattolica diventa così di fatto obbligatoria, in ossequio ai diktat della Cei, la lobby dei vescovi che ambisce a controllare e guidare ogni aspetto della vita politica, amministrativa, giuridica e culturale italiane, senza farsi scrupolo di calpestare la Costituzione e le stesse leggi italiane. Un motivo in più per intensificare la lotta di piazza per abbattere il governo e cacciare via il ministro della distruzione della scuola pubblica, che ha dimostrato non solo di fregarsene delle proteste di piazza ma anche delle sentenze della Corte Costituzionale e del Tar del Lazio, che ancora all'inizio di agosto, e per l'ennesima volta, sancivano che l'ora di religione non vale per i crediti formativi alla maturità e che i professori di religione non possono partecipare "a pieno titolo" alla formulazione degli scrutini.
Questo ulteriore inaccettabile regalo che il governo ha consegnato nelle mani del papa è, molto probabilmente, la contropartita all'epurazione del direttore dell'Avvenire e avrà come conseguenza la cessazione di ogni critica da parte del quotidiano dei vescovi sui comportamenti libertini del premier e sulle leggi ultraxenofobe, schiaviste, razziste e fasciste contro gli immigrati varate dall'esecutivo. Una sorta di concordato non scritto di cui farebbe parte anche l'entità dei fondi da destinare alla scuola cattolica e di cui si sarebbe fatto portavoce l'ambasciatore del neoduce Berlusconi presso la Santa sede, Gianni Letta.
Su tutta la vicenda occorre stendere un velo pietoso sul comportamento della sedicente "opposizione", in primo luogo del Pd. "L'ora di religione è fondamentale, dovrebbe diventare obbligatoria in tutte le scuole superiori. Una materia di insegnamento come italiano, storia e filosofia" ha detto a caldo Massimo Cacciari, sindaco di Venezia e uno tra i leader "laici" del Pd che, insieme al chierichetto Fioroni, democristiano ex ministro dell'Istruzione con Prodi, è stato tra i primi a schierarsi in difesa delle assurde pretese delle alte gerarchie ecclesiastiche. E a dare sostanziale via libera al disegno di legge predisposto dall'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan (An-Pdl) che prevede appunto l'ora di religione "cristiano cattolica" obbligatoria per tutti nella regione Veneto. "C'è bisogno di una nuova italianità - dice l'assessore - per questo a scuola ci dovrà essere l'insegnamento dell'educazione civica, all'interno del quale sarà inserita l'ora di religione cristiano cattolica obbligatoria". "Impartita dal futuro maestro unico nominato dal vescovo"? - gli chiede un giornalista - "Certo con il maestro unico - risponde l'assessore - ci sarà da lavorare di più. Ma si troveranno le soluzioni" . Poi aggiunge che ci sarà anche l'insegnamento delle "tradizioni locali", della "cultura del lavoro" e di "un tetto massimo di studenti stranieri per classe".
Buttiamoli giù, prima che sia troppo tardi!

23 settembre 2009