Mentre distribuivano volantini
Giordano e Ferrero contestati a Mirafiori
"Anche Fausto ci ha abbandonati", denunciano gli operai
Chissà se se l'aspettavano. Partiti per una operazione di "immagine" per recuperare consensi tra gli operai, hanno raccolto invece una sonora contestazione. È quanto è accaduto al segretario del PRC Franco Giordano e al ministro della Solidarietà Paolo Ferrero che, assieme a una trentina di esponenti del PRC (tra cui Migliore, Russo Spena, Zipponi), il 14 maggio si sono presentati al cambio turno agli ingressi di una quindicina di fabbriche torinesi, distribuendo il volantino che illustra le proposte del PRC su casa, salario, pensioni e sanità.
Alla coppia Giordano e Ferrero è toccata la porta 2 delle Carrozzerie Mirafiori. E qui gli operai della Fiat lo slogan della campagna del PRC "Facciamo il vostro gioco" proprio non se lo sono bevuto, visto che dopo un anno di governo Prodi nulla è cambiato, se non in peggio come per l'attacco alle pensioni e lo scippo del Tfr. Nelle discussioni c'è delusione, rabbia e tanta, tanta amarezza per una speranza di cambiamento che è stata tradita. "Compagno, queste sono parole, noi vogliamo fatti. A parlare sono tutti bravi", ribatte una tuta blu di Mirafiori appena ricevuto il volantino da Giordano. Molti operai tirano dritto, ma anche i loro silenzi parlano della distanza sempre incolmabile che separa la classe operaia dai partiti del Palazzo.
Quelli che si fermano a discutere lo fanno per esprimere il loro malcontento: "Che ci state a fare in un governo che va bene a Montezemolo, non per noi lavoratori?". "Via Berlusconi, vi siete seduti sulle poltrone e avete arrotolato le bandiere". "Anche Fausto ci ha abbandonati", urlano. "Dove l'avete raccattato 'sto Padoa Schioppa che vuole farci venire a lavorare con le stampelle? Una settimana di cura qua dentro e sulle pensioni cambia idea". "Noi qua dentro siamo trattati come bestie. Ci volete far stare in linea di montaggio fino alla morte?" urla un operaio. "Ho un figlio di 28 anni, non ha un anno di marchette. Lavora due giorni e poi lo lasciano a casa, gli devo passare 50 euro la settimana. Un governo che far star male tanto i padri quanto i figli non è un governo di sinistra. Io continuo a credere in voi, però...", afferma un operaio di 54 anni e da 37 in Fiat. Dure le critiche di un'operaia di 31 anni, da dieci in Fiat, che guadagna mille euro al mese: "Ho votato Rifondazione, sono al governo, ma non è cambiato nulla. Sono tutti uguali, raccontano solo frottole". Poi ne ha anche per il sindacato che "quando c'è il governo di sinistra, beve tutto".
Anche i delegati della Fiom sono in difficoltà: "Non bastano le proposte - racconta Ugo Bolognesi - quando era in discussione la Finanziaria i colleghi ci hanno coperti d'insulti. Ora ci risiamo". E infine un operaio esclama: "finirà così anche con le pensioni. Rifondazione dirà che non è d'accordo, poi voterà gli scalini per non far cadere il governo". Come dargli torto?

23 maggio 2007