Al campeggio ispirato ai "municipi autonomi" zapatisti
I giovani comunisti di Rifondazione mettono in discussione il simbolo con falce e martello
Ispirati dall'attivismo pro ulivista del loro segretario, il narcisista trotzkista Bertinotti, e dalla sua strategia di lungo respiro attuata per integrare stabilmente il PRC nella "sinistra" borghese, dopo averlo spogliato di ogni riferimento anche solo formale al comunismo e alla storia e alle tradizioni di classe del movimento operaio, i giovani comunisti di Rifondazione sono arrivati a mettere in discussione persino il simbolo con falce e martello.
Lo hanno fatto nel campeggio di una settimana tenuto a Ogliastro, in provincia di Salerno, conclusosi il 5 settembre. "Caracol", così è stato significamente denominato il campeggio di quest'anno, è il nome dei "municipi autonomi" zapatisti. Una scelta non casuale ma che coglie il passaggio totale dei giovani allievi di Bertinotti al movimentismo, alla "disobbedienza" quale unica stella polare.
Alla loro conferenza nazionale del '97 sopra il palco c'erano una stella rossa e una grande falce e martello. Quest'anno solo ritratti di Marcos, bandiere della pace e immagini di manifestazioni pacifiste. E il dibattito principale ha visto confrontarsi aspramente favorevoli e contrari alla cancellazione della falce e martello. Per la prima volta lo storico simbolo è stato messo apertamente in discussione, mentre sulle tessere pronte per essere stampate ci sarà scritto "il desiderio non ha legge", su una foto che ritrae due ragazze che si baciano e sullo sfondo lo spezzone dei disobbedienti a Genova.
Il segretario uscente dei giovani comunisti di Rifondazione Nicola Frantoianni ha spiegato: "Il fatto è che aveva ragione un esponente del movimento che a un'assemblea a Chianciano sostenne che `ogni generazione ha bisogno della sua rivoluzione'. Anche noi militanti di un partito, con un'appartenenza già totalizzante, abbiamo avvertito quest'esigenza. E l'esperienza di movimento è così travolgente da mettere in crisi il rapporto tra la politica e la vita. Per questo ora non possiamo continuare a non dirci disobbedienti". Disobbedienti senza falce e martello, ossia ubbidienti alla borghesia e di conseguenza al capitalismo e all'imperialismo. Non per niente i giovani di Rifondazione guardano interessati, Bertinotti docet, a Kerry negli Stati Uniti e a Prodi in Italia e Europa.

22 settembre 2004