Con la "riforma" Fornero
Ai giovani né lavoro né indennità disoccupazione

A sentire la Marchionne del governo Monti, Elsa Fornero, la sua controriforma del lavoro ha al suo centro i problemi dei giovani.
Nient'altro che una bugia e un'atroce presa di giro: non crea un posto di lavoro in più; non riduce realmente il lavoro precario; non introduce "ammortizzatori sociali" universalistici, cioè applicabili anche per i giovani; i vincoli confermati nella nuova indennità di disoccupazione (Aspi) impediscono alla maggioranza di giovani di poterne usufruire.
Con la controriforma Fornero la disoccupazione giovanile, giunta ormai a livelli drammatici, non diminuirà. Anzi potrebbe aumentare ancora e di molto se si tiene conto che, l'innalzamento dell'età pensionabile per uomini e donne a 67-70 anni e il conseguente rinvio del turn-over di 5, 6, 7 anni, ha bloccato 100 mila posti di lavoro per i giovani. Non sarà ridotto il precariato che coinvolge milioni di giovani. Tutti i contratti precari (in Italia sono oltre 40) sono stati confermati: per alcuni di essi ne è stata peggiorata la normativa e, di fatto, ampliato l'uso. È il caso del contratto a tempo determinato. Per venire incontro alle aziende la controriforma prevede che il contratto possa essere prolungato di 20-30 giorni oltre la scadenza per i contratti inferiori a sei mesi e di 30-50 giorni per quelli di durata superiore. Non solo, cade anche la causale. La prima volta che si firma un contratto a termine, l'azienda non è più obbligata a giustificarlo con motivi organizzativi, tecnici e produttivo. Lo stesso è previsto per sciogliere il rapporto di lavoro, il datore di lavoro non dovrà indicar il motivo del licenziamento.
E veniamo al tema dell'indennità di disoccupazione. In premessa va detto che la tutela a sostegno dei disoccupati in Italia è largamente insufficiente e inadeguata, specie per i giovani. Da uno studio è emerso che, nel nostro Paese, chi viene da una famiglia monoreddito e resta senza un impiego ha il 91% di possibilità di diventare povero rispetto al 32% del Belgio, al 55% della Spagna e al 75% del Regno Unito dove si distribuiscono notoriamente sussidi di disoccupazione molto bassi. Ciò è dovuto alla cifra esigua del sussidio, non oltre gli 800 euro al mese, il periodo ristretto in cui viene dato il sussidio, non oltre 8 mesi. Ma soprattutto i vincoli, talvolta insuperabili, per averne diritto: 52 settimane di lavoro nell'ultimo biennio e almeno 2 anni di anzianità contributiva.
Sono vincoli che hanno rappresentato un impedimento per l'accesso al diritto, specie per i giovani precari rimasti senza lavoro. Dai dati INPS si apprende che dei 2,1 milioni di disoccupati del 2010 neanche un quarto, ossia 474.000, ha beneficiato dell'indennità. Ma ai due milioni vanno aggiunti gli inattivi, cioè quanti sono scoraggiati e non sono neanche alla ricerca di un impiego. Secondo l'Istat sono 2.764 milioni, tre volte la media europea. In totale 5 milioni di italiani potrebbero lavorare e invece sono senza lavoro e senza reddito.
La nuova indennità introdotta con la "riforma" Fornero, cioè l'Assegno per l'impiego (Aspi) lascia per un verso, in buona sostanza, le cose inalterate e per un altro peggiora la situazione. Le lascia inalterate perché riconferma i vincoli per avere diritto al sussidio (52 settimane di lavoro e 2 anni di contributi); anche se introduce l'elemosina di una mini-indennità con requisiti ridotti (78 giorni di lavoro negli ultimi 12 mesi), peggiora la situazione perché l'Aspi, a regime assorbirà anche l'indennità di mobilità che viene abolita, insieme alla cassa integrazione straordinaria in deroga. Questo significa che la maggioranza dei giovani rimarranno tagliati fuori dal sussidio di disoccupazione.
Le cifre parlano da sole: lo Stato spende attualmente tra indennità di disoccupazione e mobilità circa 7.5 miliardi di euro. Per rendere il sussidio di disoccupazione davvero universalistico ci vorrebbero 16-17 miliardi. Il governo con la "riforma" del "mercato del lavoro" ci mette non più di 1.8 miliardi. Un pannicello caldo e poco più.

26 aprile 2012