Voto definitivo al Senato
Il golpe elettorale della Casa del fascio è riuscito grazie all'inettitudine dell'Unione
Anziché smascherare il golpe, Angius attacca la dittatura del proletariato
Com'era facilmente prevedibile, date l'inettitudine e l'impotenza dimostrate anche in questa vicenda dalla "sinistra" borghese, Il golpe elettorale di Berlusconi è passato liscio come l'olio. Se la nuova legge sarà firmata dal capo dello Stato, alle prossime elezioni politiche di aprile si voterà col nuovo sistema truffaldino pseudo-proporzionale, escogitato dal neoduce per cercare di ribaltare i risultati a lui sfavorevoli nei pronostici.
Così ha decretato infatti il Senato nero approvando il 14 dicembre in seconda e definitiva lettura la controriforma elettorale della Casa del fascio, che è passata con 160 voti a favore, 119 contrari e 6 astensioni. Approvazione che ha richiesto poco più di due ore in tutto, in un'aula semideserta e addormentata e con i senatori della Casa del fascio che si sono presentati solo al momento di schiacciare il pulsante, a riprova di come nel regime neofascista imperante il parlamento sia ormai ridotto a quell'aula "sorda e grigia" di mussoliniana memoria completamente succube del potere esecutivo.
Del resto Berlusconi era così sicuro della compattezza di voto della Casa del fascio che stavolta non si era nemmeno presentato in aula, lasciando il suo posto al ministro leghista Calderoli. Questo perché i conti nella maggioranza li aveva già regolati prima, facendo fuori Follini tramite l'accordo con Casini e garantendosi il voto della Lega tramite lo scambio con la devolution contenuta nella controriforma costituzionale, non a caso approvata prima di quella elettorale, come aveva preteso Bossi a garanzia.
"Ecco finalmente una legge democratica", ha esultato il neoduce, lagnandosi solo di non aver potuto fare come il suo amico premier turco Erdogan, mettendo una soglia di sbarramento più alta "per far confluire tutti i piccoli partiti in quelli più grandi". La "democraticità" di questa legge consisterebbe secondo lui nella maggiore libertà di scelta degli elettori rispetto al sistema maggioritario in vigore dal 1993 ad oggi. Ma si tratta di una spudorata falsità, in quanto questa legge non ha niente a che vedere con il sistema proporzionale, tantomeno puro, sul quale anche noi saremmo d'accordo. Gli sbarramenti per i partiti minori, il premio di maggioranza e le liste bloccate decise dalle segreterie dei partiti ne fanno infatti in realtà un sistema maggioritario mascherato da proporzionale.
Il vero scopo di questo golpe elettorale, quello che assilla il neoduce da quando i sondaggi hanno cominciato a darlo per perdente e che ne fa una vera legge truffa, è di truccare le regole del gioco per ribaltare l'esito delle prossime elezioni politiche, o quantomeno contenere le perdite. La combinazione tra soglia di sbarramento e premio di maggioranza favorisce infatti la coalizione di maggioranza, meno frazionata rispetto all'Unione. Al punto che si potrebbe verificare addirittura il caso, paradossale ma teoricamente possibile, che la Casa del fascio risulti sconfitta in quanto a voti complessivi ma riesca lo stesso ad aggiudicarsi il premio di maggioranza e tornare a governare.
È anche possibile, a causa della diversa attribuzione dei seggi (su base nazionale alla Camera e su base regionale al Senato), che l'Unione vinca le elezioni, si aggiudichi il premio di maggioranza alla Camera e vada al governo; ma poi le risulti difficile governare perché al Senato la sua maggioranza non è altrettanto solida come alla Camera. Non è nemmeno escluso che dalle urne esca il caso limite di maggioranze diverse alla Camera e al Senato. È evidente quindi l'intento di Berlusconi non certo di abbandonare il maggioritario e tornare al proporzionale, il che sarebbe fra l'altro in contraddizione con il premierato sancito nella sua controriforma neofascista, presidenzialista e federalista della Costituzione, bensì di minare il terreno sotto i piedi dell'Unione di Prodi e riaffermare con un successo di Forza fascisti la sua autorità sull'intera Casa del fascio.

21 dicembre 2005