Il governo ammette di aver firmato un accordo con gli Usa per lo scudo antimissile
Il parlamento non era stato informato. Mosca protesta
L'installazione dei missili dovrebbe proteggere i paesi imperialisti dagli "Stati canaglia"
Vicenza non è un "incidente di percorso", un "frutto avvelenato" lasciato dal governo Berlusconi che il governo Prodi ha dovuto ingoiare suo malgrado, ma il prodotto di una politica estera e militare che mira scientemente a continuare e, anzi, sviluppare l'alleanza strategica guerrafondaia dell'Italia con l'imperialismo Usa già rafforzata sotto Berlusconi, alle spalle e contro il popolo italiano che va tenuto il più possibile all'oscuro di quel che vanno tramando in gran segreto i governi di Roma e di Washington. Una riprova di ciò si ha non solo nella firma, lo scorso febbraio a Washington, dell'accordo che associa l'Italia alla progettazione, alla produzione e all'acquisto del super cacciabombardiere F-35 Lightning, ma anche con la notizia, trapelata solo nei giorni scorsi, che in quello stesso contesto, o forse addirittura a dicembre, nel corso di un incontro a Washington tra Parisi e Rumsfeld, il governo italiano ha firmato anche un memorandum segreto con quello Usa per partecipare al progetto dello scudo antimissile che Bush vuole assolutamente impiantare anche in territorio europeo.
La notizia è stata data indirettamente il 27 marzo scorso dal generale Henry Obering, capo della Missile Defense Agency del Pentagono, riferendo sui progressi in Europa del progetto di "guerre stellari" davanti al Comitato per i servizi armati della Camera dei rappresentanti Usa: "Ho il piacere di annunciare - ha detto l'alto ufficiale americano - che lo scorso febbraio abbiamo stabilito un memorandum di accordo quadro con l'Italia e possiamo ora iniziare a sviluppare possibilità di condivisione di tecnologie di difesa missilistica, analisi, e altre forme di collaborazione". Da parte sua il governo italiano dapprima non ha né confermato né smentito ufficialmente la notizia, il che, conoscendo già il copione seguito per la base di Vicenza, suonava già come la più chiara delle ammissioni. Successivamente è stato costretto ad ammettere a denti stretti l'esistenza dell'accordo, in seguito ad una precisa interrogazione parlamentare della vicepresidente della commissione Difesa della Camera Elettra Deiana.
Il 12 aprile, rispondendo all'interrogazione della deputata del PRC, il sottosegretario alla Difesa Marco Verzaschi (UDEUR) ha ammesso la firma del memorandum di intesa col governo Usa (probabilmente da parte del suo collega DS Forcieri), sorvolando sul fatto che non ne era stato informato il parlamento e nemmeno il Consiglio dei ministri, e limitandosi a spergiurare sulla sua natura "difensiva" e sulla disponibilità americana a discutere lo scudo antimissile nell'ambito della Nato, come se tutto ciò costituisse un'attenuante per il gravissimo e inaudito passo segreto guerrafondaio compiuto dal governo.

La patetica manfrina della "sinistra radicale"
Dunque ormai è un vizio quello del governo Prodi di firmare accordi segreti con il governo Bush all'insaputa del popolo italiano e del parlamento. In questo caso addirittura all'insaputa di una parte dello stesso esecutivo, e segnatamente della "sinistra radicale" tenuta all'oscuro e menata per il naso, viste le interrogazioni parlamentari presentate prima dal deputato del PdCI Severino Galante e poi dal capogruppo del PRC al Senato, Russo Spena, insieme a Elettra Deiana. Peccato che le patetiche "proteste" della "sinistra radicale" si preoccupino di chiudere la stalla dopo che i buoi sono già scappati, ripetendo esattamente la ridicola e fallimentare manfrina già messa in scena per Vicenza. E questo dopo aver già firmato la cambiale in bianco dei 12 punti al dittatore democristiano Prodi e dato carta bianca a D'Alema e Parisi in politica estera e militare, certificandole solennemente di fronte al Paese e all'elettorato dell'Unione come "una svolta" rispetto alla politica di Berlusconi, sia con il secondo voto di fiducia a Prodi sia con il sì al rifinanziamento delle missioni di guerra. Tant'è vero che la stessa Deiana, pur dichiarandosi "non soddisfatta" della risposta del sottosegretario Verzaschi, si è guardata bene dal minacciare una qualche iniziativa politica concreta, limitandosi a questa ridicola conclusione all'acqua di rose: "Resto in attesa di poter leggere il memorandum e mi auguro che tutte le questioni di politica internazionale che ho sollevato possano essere oggetto di discussione e di approfondimento adeguati".
Prodi, D'Alema e Parisi, con la complicità passiva dei falsi comunisti del PRC e del PdCI, visto che non ne traggono le doverose conseguenze uscendo dal governo, hanno così imbarcato in gran segreto l'Italia in quest'altra avventura guerrafondaia degli Usa che espone il nostro Paese ad ulteriori e gravissimi pericoli di coinvolgimento in conflitti decisi dal più potente alleato. Washington punta infatti a sfruttare la collocazione geografica strategica dell'Italia come base ideale per ospitare i suoi missili intercettori e le sue stazioni radar dello scudo spaziale per coprire il fianco sud del territorio europeo. E non vale il discorso che il sistema antimissile americano sia un'arma a carattere puramente difensivo, volta a difendere gli Usa da eventuali attacchi missilistici dei cosiddetti "Stati canaglia", come Iran e Corea del Nord. Prima di tutto perché questi paesi sono ben lungi dal possedere vettori di potenza tale da poter costituire una seria minaccia per gli Stati Uniti, e poi perché per colpire il territorio americano non avrebbe senso passare per i cieli europei.

Lo scudo spaziale Usa risponde alla strategia del "primo colpo" nucleare
Il fatto che gli Usa abbiano invece stretto proprio di recente accordi con il governo della Repubblica Ceca per costruire una gigantesca stazione radar in quel paese, e con il governo polacco per installare una batteria di 10 missili intercettori, dimostra che l'obiettivo vero dello scudo spaziale americano è la Russia, e che l'imperialismo americano punta ad acquisire il monopolio della militarizzazione dello spazio in previsione dei futuri scenari di guerra con gli imperialismi rivali russo e cinese che gli analisti del Pentagono hanno già allo studio. Se gli Usa riuscissero a vincere la corsa allo scudo spaziale acquisirebbero un vantaggio strategico che gli permetterebbe di sferrare il primo colpo nucleare con la sicurezza di non essere colpiti a loro volta, o quantomeno di limitare i danni previsti a un livello giudicato sopportabile dai circoli guerrafondai d'oltreoceano. Tant'è vero che la Russia ha denunciato con forza il progetto americano come una violazione degli accordi tra le due superpotenze per ridurre le testate nucleari, e in particolare Putin ha accusato il progetto Usa di installare sistemi antimissile in Polonia e Repubblica Ceca, e in futuro anche in Ucraina e in Georgia, di essere chiaramente rivolto contro la Russia.
Ecco perché quella del carattere "difensivo" dello scudo missilistico è solo una menzogna propagandistica per far ingoiare ai popoli europei questa ulteriore menomazione della loro sovranità per ospitare sui loro territori altre armi micidiali e basi militari dell'imperialismo a stelle e strisce. L'accordo firmato dal governo Prodi non ha perciò nessuna giustificazione se non quella di compiacere servilmente l'alleato d'oltreoceano, e non a caso è stato tenuto segreto da Prodi, D'Alema e Parisi perfino a una parte del governo, ben sapendo di fare una porcata colossale. Un accordo tanto più infame e guerrafondaio tenuto conto delle resistenze che il progetto di scudo spaziale sta incontrando nei paesi dell'est europeo coinvolti direttamente e perfino da parte di alcuni governi europei, come quello tedesco, dove al silenzio compiacente della Merkel, che si limita a chiedere una "discussione" in sede Nato, ha fatto riscontro l'opposizione netta della Spd, che insieme ai democristiani sostiene il suo governo di "grande coalizione". Se si considerano anche le "perplessità" espresse da Chirac, diventa ancor più incomprensibile e vergognoso questo atteggiamento da primo della classe del governo Prodi, il solo per adesso tra i governi dell'Europa occidentale ad aver detto prontamente sì e ad offrire la sua collaborazione ai piani bellicisti di Bush.

9 maggio 2007