Una grande forza sprecata

Guerra di cifre. Sulla partecipazione alla manifestazione nazionale del PD. Due milioni e mezzo secondo il PD, duecentomila per il governo e il questore. Forse è più esatto il primo calcolo che il secondo. Ma non è questa la questione. La realtà è che a Roma il 25 ottobre è sfilata in due cortei e poi si è riunita al Circo Massimo una grande forza sociale e politica. Peccato però che è sprecata. Non è infatti in grado di dare del filo da torcere al governo Berlusconi, nonostante la sua carica antigovernativa espressa dai cartelli, dagli slogan e dal canto Bella ciao.
Le bandiere bianche col simbolo del PD tricolore, i fazzoletti tricolori, l'Inno di Mameli non incitavano certo a una vera lotta antigovernativa. Soprattutto il discorso di Walter Veltroni ha buttato acqua sul fuoco. Egli non ha detto una sola parola sul carattere neofascista del governo Berlusconi. Anzi ha voluto specificare: "noi non gridiamo al regime". Per lui "il governo è inadeguato a fronteggiare la crisi", poi però ha aggiunto: "appoggeremo le decisioni del governo sulla crisi". Sulla "riforma" Gelmini si è detto disponibile a un confronto.
Di più non ha potuto dire, ma si sa che dietro le quinte si tratta su tutto, specie sul cambiamento della forma dello Stato e del governo, attraverso rispettivamente il federalismo e il presidenzialismo.
Veltroni ha illustrato le parole d'ordine della manifestazione "Un'altra Italia è possibile" e "Salvare l'Italia". Ma non è uscito dai confini del capitalismo e dal terreno imposto dal nuovo Mussolini.
Su costui non ci si può contare nemmeno sul piano dell'antifascismo, ma sulla grande forza del Circo Massimo certamente sì. Coloro che sfilavano dietro lo striscione "Democraticamente" e cantavano sull'aria di Bandiera Rossa "O democratici alla ricotta, bandiera rotta, bandiera rotta, via Marx, via Lenin, via Mao Tse tung" esprimevano bene il sentimento della componente più avanzata e informata di essa.
In ogni caso, la grande forza del Circo Massimo, nel suo complesso, fa parte integrante delle masse di sinistra che non si può assolutamente ignorare e sottovalutare. Abbiamo il dovere di chiarirle le idee, di strapparla agli imbroglioni liberali e di portarla dalla nostra parte per abbattere il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica.
Non si può non sperare, non si può pensare che siano chiusi e refrattari alla nostra proposta dell'Italia unita, rossa e socialista, coloro che non hanno avuto paura di affrontare dei sacrifici partendo in nave la sera prima o in treno all'alba, per partecipare alla manifestazione con lo scopo di dare una dura lezione al governo Berlusconi.

29 ottobre 2008