A Verona
Grande manifestazione antifascista per ricordare Nicola barbaramente ucciso dai nazifascisti
Diecimila in corteo. Presente una rossa e combattiva delegazione del PMLI

Dal corrispondente della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo
Sabato 17 maggio a Verona si è svolta una bella manifestazione antifascista, a carattere nazionale, in ricordo di Nicola Tommasoli, il giovane ucciso di botte da cinque neonazisti la notte del Primo Maggio. Come al solito una città blindata ha accolto le migliaia di partecipanti giunti da tutta Italia per dire no al fascismo. Erano circa diecimila sotto una poggia a tratti battente e hanno sfilato per le strade della città del neopodestà fascio-leghista Tosi fino a Piazza delle Erbe.
Il corteo antifascista è stato promosso dall'Assemblea cittadina "Per sconfiggere l'intolleranza, il razzismo", che riunisce molti centri sociali e varie sigle della sinistra e voleva essere una risposta politica al pestaggio nazista. In testa al corteo e a chiudere con gli interventi finali sono stati gli amici del ragazzo ucciso e i giovani del centro sociale "Chimica", e altre associazioni e collettivi veronesi. In contemporanea si è svolta a Verona un'altra manifestazione dei migranti e dei "disobbedienti" contro il razzismo.
Dalla stazione, dietro allo striscione di testa "Nicola è ognuno di noi", sfilano verso il centro della città scaligera decine di diverse formazioni politiche, dal PdCI revisionista a Rifondazione trotzkista, presente con il baciapile di Bertinotti Gennaro Migliore e Russo Spena, dalla Sinistra democratica di Verona a Sinistra critica, e poi i circoli Anpi, Arcigay e Arcilesbica, Emergency, i centri sociali e i collettivi universitari. Da sottolineare la solita comparsata dei leader della "sinistra" borghese come Rizzo e la Palermi del PdCI che si sono fatti fotografare salvo poi andarsene a neanche metà corteo.
L'episodio di contestazione più "duro" è avvenuto poco dopo la partenza, quando qualcuno dei giovani dei centri sociali ha scritto una frase contro il precariato sulla vetrata di un'agenzia interinale chiusa e la polizia è intervenuta con una breve carica, spezzando il corteo. Ma poi la manifestazione è ripartita e si è conclusa senza arresti o incidenti. Un corteo che contava la significativa presenza di operai migranti che hanno manifestato contro il razzismo xenofobo che si respira a Verona e che è stato una splendida risposta alle dichiarazioni del Gip di Verona che in merito all'assassinio di Nicola ha detto: "Nessun movente politico". Sandro Sperandio ha infatti confermato la custodia cautelare per i cinque giovani accusati, con prove schiaccianti, dell'omicidio preterintenzionale di Nicola ma nell'ordinanza sostiene che l'aggressione è avvenuta per "futili motivi", per una sigaretta negata.
Noi siamo altresì convinti che Nicola non è stato ucciso per "futili motivi" bensì perché visto come diverso dal pensiero neofascista che sta dilagando, fomentato anche dai vergognosi fascio-leghisti di Verona che hanno fatto stampare dei manifesti con scritto: "Solidarietà ai 5 di Verona. Li chiamano naziskin. Sono eroi padani". Questo dovrebbe far riflettere tutti i soloni della "sinistra" borghese che hanno sempre minimizzato sul carattere neofascista della Lega e del governo del neoduce di Arcore, noi del PMLI li abbiamo sempre smascherati e continueremo a farlo per rimandare definitivamente nelle fogne, da cui la storia li aveva cacciati, le carogne fasciste!
Alla manifestazione ha partecipato una delegazione molto combattiva del PMLI composta da militanti della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo e dell'Organizzazione di Viggiù, accompagnati dall'energica presenza di un simpatizzante della provincia di Bergamo.
I compagni hanno sventolato le rosse bandiere del Partito per le strade di Verona, hanno diffuso il volantino redatto per l'occasione e hanno alzato il livello politico del corteo lanciando la netta parola d'ordine del Partito: "Fermiamo gli squadristi combattendo la terza repubblica del neoduce Berlusconi". Dal megafono i nostri compagni hanno lanciato slogan antifascisti e cantato più volte "Bella Ciao" e "Fischia il vento", coinvolgendo militanti del PRC. Ciò ha fatto del PMLI la rossa avanguardia antifascista del corteo.
La Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI ha costantemente seguito la Delegazione di Partito a Verona e ha inviato una lettera in cui scrive tra l'altro: "i dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi vi ringraziano sentitamente per aver rappresentato degnamente il Partito... Nonostante l'esiguo numero dei membri della Delegazione, voi avete offerto ai manifestanti una bella immagine di forza, combattività e unità proletarie rivoluzionarie e marxiste-leniniste".

21 maggio 2008