Quasi ignorata dalla tv del regime neofascista. Grande manifestazione a Napoli
Oltre 20mila con la popolazione di Pianura in rivolta
Solidarietà dagli altri comuni in lotta contro megadiscariche ed inceneritori. Bersagliato il Commissariato di governo. Il PMLI unico partito presente
Invocate le dimissioni di Bassolino

Redazione di Napoli
Mercoledì 9 gennaio un grande corteo di oltre 20mila manifestanti, qualcuno dice 30mila, ha attraversato Napoli, da Piazza del Gesù a Piazza Plebiscito, per dire basta alle megadiscariche che avvelenano il territorio e per rivendicare un serio piano per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Il centro pulsante del corteo è costituito dalle popolazioni di Pianura, Quarto e Pozzuoli, con in prima fila donne e bambini, che si stanno battendo con tutte le loro forze fisiche e mentali per scongiurare la riapertura della discarica di Contrada Pisani. Una megadiscarica che ha ingoiato per quasi 50 anni i rifiuti solidi urbani, mischiati a quelli industriali di mezza Italia, chiusa 14 anni fa e mai bonificata.
I manifestanti, provenienti anche da Portici, S. Giorgio a Cremano, gridano forte e chiaro il loro "No" ai diktat del Commissariato, negli slogan, negli striscioni, nei cartelli, sui sacchetti dell'immondizia. Tantissimi prendono la parola per esprimere la rabbia e lo sdegno. I pianuresi peraltro rispediscono al mittente, ossia le istituzioni in camicia nera e i mass-media di regime, le calunnie che gli sono piovute addosso in questi giorni di rivolta. "I veri delinquenti, i veri camorristi siete voi" si legge su uno striscione. Un gruppo di donne di Acerra ha intorno al collo le foto di neonati che succhiano latte materno alla diossina sullo sfondo di uno scheletro malformato. Le gigantografie della montagna di ecoballe che marciscono all'aria nel sito legalizzato di "Taverna del re" sono portate in piazza dal "Presidio permanente", immagini indelebili a perenne testimonianza dell'operato di stampo mafioso del Commissariato di governo.
Al loro fianco ci sono folte delegazioni delle altre popolazioni in lotta, che hanno vissuto e stanno vivendo la stessa identica sorte di Pianura, da Serre, a Terzigno, ad Acerra, sono arrivati persino dalla Calabria per sostenere la mobilitazione, mentre presidi di solidarietà si svolgevano a Reggio Calabria e Vibo Valentia. Vengono diffusi i dati dell'impennata delle patologie tumorali tra Napoli e Caserta. Un delegato del comitato di Serre denuncia che l'agricoltura della zona è seriamente danneggiata dalla discarica di Macchia Soprana e che l'inquinamento ha raggiunto il fiume Sele e la piana circostante. Significativa anche la presenza dei comitati di lotta dei disoccupati, che si battono per la finalizzazione del progetto "Isola" che finora non ha creato neanche un posto di lavoro stabile e a salario pieno, dei Cobas (unico sindacato), dei "centri sociali", di alcune associazioni ambientaliste, degli studenti universitari dell'Orientale e dell'Accademia di belle arti da inizio dicembre occupata, dell'Arcigay, dell'associazione "Tutti a scuola", della rete Lilliput diretta da Alex Zanotelli, e poi Attac, associazioni teatrali e cooperative di diversamente abili sulle sedie a rotelle. Folta è la presenza della stampa, delle tv e delle radio locali e nazionali. In televisione, però, si vedrà ben poco.
Il PMLI, ancora una volta unico partito presente, è stato bene accolto tra le masse ed ha partecipato con una combattiva delegazione di militanti e simpatizzanti di Napoli, Melito e Ercolano, diretta dal compagno Franco Di Matteo, che ha tenuto ben in alto i cartelli con su scritto: "Bassolino, Iervolino, Pecoraro Scanio sono responsabili del disastro ambientale e sanitario... Cacciamoli via", "Chiusura immediata e definitiva della megadiscarica di Pianura. Via l'esercito e le 'forze dell'ordine'", "No all'inceneritore di Acerra. Lottiamo contro le logiche di devastazione ambientale. Per la difesa della salute e il potenziamento della raccolta differenziata. Bonificare subito tutti i territori inquinati. Dimissioni del governatore e fine del commissariamento".
Forte e bellissima l'unità stabilita nel corteo, da gran parte dei manifestanti, con lo spezzone dei marxisti-leninisti nel lanciare insieme gli slogan delle nostre compagne e compagni. Un risultato che premia il lavoro di massa e di fronte unito che il nostro Partito sta svolgendo a Napoli e in Campania.
Lungo Via Toledo applausi di incoraggiamento da chi osservava ai lati la compattezza e la determinazione dei manifestanti. Molti si sono uniti al corteo. In Via Medina il fiume in piena ha sostato qualche minuto dinanzi alla sede del commissariato di governo depositando una ventina di sacchetti dell'immondizia prelevati da un vicino cassonetto. Arrivati in Piazza Municipio dal camioncino con il microfono è stato denunciato "il sabotaggio" della raccolta differenziata da parte del comune di Napoli diretto dalla neopodestà Iervolino e lanciato l'invito a disertare le urne alle prossime elezioni.
Nonostante le minacce, le provocazioni e l'intollerabile decisione del dittatore democristiano Prodi e dei suoi lacché di schierare l'esercito per sedare le rivolte in Campania, dando pieni poteri al superprefetto Gianni De Gennaro, gli abitanti della zona occidentale hanno ribadito il carattere pacifico della protesta e la volontà di non farsi strumentalizzare da nessuno, con riferimento evidente allo sciacallaggio messo in atto dai dirigenti di AN, FI, FN, tutti trasversalmente coinvolti nel "grande affare".
Il corteo è confluito, pianuresi in testa, dinanzi alle porte sbarrate della prefettura dov'era in corso il primo incontro tra il nuovo Commissario straordinario inviato a Napoli da Prodi, il macellaio di Genova De Gennaro, e i responsabili del disastro socio-economico-ambientale e sanitario campano.
Nessuno crede più ad una parola di questi biechi personaggi. Liberiamocene! I giornalisti pennivendoli del Tg3 regionale hanno avuto mandato di chiudere rapidamente la finestra informativa sui rifiuti: "siamo stanchi di parlare dell'emergenza rifiuti". L'ordine evidente è di tornare al ferreo black-out che ha contraddistinto questo 15ennio di "rinascimento bassoliniano".
Al termine della manifestazione, conclusasi positivamente, il Centro del PMLI si è complimentato tramite lettera con tutte le compagne e i compagni campani che hanno reso alle masse popolari in rivolta un importante servizio nella lotta contro la devastazione ambientale e sanitaria, alla militarizzazione e fascistizzazione dei territori voluta dal democristiano Prodi, per una vera raccolta differenziata e contro ogni logica di incenerimento e di megadiscariche. Nella lettera si legge tra l'altro: "Sotto la direzione esemplare e puntuale del compagno Franco Di Matteo, con una chiara strategia, un'accorta tattica e una concreta piattaforma sui rifiuti che recepisce le richieste e la volontà delle masse interessate, praticando un'abile politica di fronte unito, voi vi state battendo in prima linea su una questione vitale che interessa in prima persona le popolazioni napoletane e campane, ma che ha un valore nazionale e sta molto a cuore a tutto il PMLI... Per tutto ciò i drigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi vi ringraziano dal profondo del cuore e vi augurano successi sempre più grandi in tale dura e complessa battaglia, prendendo esempio, ispirazione e forza per assolvere i loro compiti. Ci tocca particolarmente l'impegno anche in piazza delle compagne napoletane e campane. Naturalmente il nostro elogio e la nostra riconoscenza sono rivolte anche alle simpatizzanti e ai simpatizzanti che lottano con il vostro stesso spirito e con la vostra stessa determinazione e volontà al vostro fianco".
Lo stesso Segretario generale del Partito Scuderi ha telefonato a Di Matteo complimentandosi con la rossa delegazione ed esprimendo soddisfazione per il lavoro politico di massa che si sta svolgendo in Campania.

16 gennaio 2008