Presidio a Bergamo
Grande unità antisionista tra PMLI e palestinesi
Vile provocazione da parte di elementi di Rifondazione trotzkista per zittire i marxisti-leninisti. Piena solidarietà dai manifestanti palestinesi

Dal corrispondente della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo
Sabato 17 gennaio, in contemporanea con la grande manifestazione nazionale di Roma, a Bergamo si è svolto un presidio contro il genocidio nazista a Gaza organizzato dal Forum Palestina e dai pacifisti. Presenti i Comunisti italiani, Rifondazione, gli anarchici e alcune associazioni pacifiste. Il PMLI, per l'occasione era presente con una delegazione regionale composta da militanti della Cellula "Mao" di Milano e dell'Organizzazione di Viggiù, oltre che da militanti e simpatizzanti della Cellula "Lenin" della provincia di Bergamo.
Il presidio si è svolto davanti al comune di Bergamo e prevedeva anche una mostra fotografica con immagini della vergognosa occupazione militare e degli eccidi sionisti a Gaza.
Il "clima" politico era piuttosto freddino, nessuno lanciava degli slogan. Solo i compagni marxisti-leninisti, con le bandiere del Partito e un cartello con la giusta parola d'ordine "Palestina libera! Uno Stato due popoli", hanno animato il presidio lanciando ad alta voce slogan antimperialisti come: "Contro Israele nazista ed invasore, l'Italia rompa subito ogni relazione", "Nessuna relazione coi massacratori, ritirare gli ambasciatori" e altri. Fin da subito sono accorsi, intorno al PMLI, numerosi manifestanti palestinesi, tra cui molte giovani di origine palestinese e araba, che perfettamente sincronizzate e dirette dai marxisti-leninisti parevano una voce sola, forte e imponente.
Una voce talmente forte e coinvolgente che ha monopolizzato di fatto l'attenzione generale. Persino compagni di base del PRC, di origine palestinese, con le loro bandiere, si sono uniti a gridare gli slogan lanciati dal PMLI. Questo, evidentemente, ha fatto arrabbiare molto il Segretario provinciale di Rifondazione, l'ex DP vendoliano cofirmatario della mozione "Contro la scissione per continuare il cammino di Rifondazione per la sinistra" e parlamentare durante il governo del dittatore DC Prodi, Ezio Locatelli, che ha intimato loro di non mescolare le bandiere di Rifondazione con quelle del PMLI, chiaramente infastidito dalla combattività e dalla coesione tra palestinesi e marxisti-leninisti.
Un fatto da sottolineare è che i manifestanti palestinesi, in genere migranti, hanno urlato gli slogan del nostro Partito, attaccando Israele come uno Stato sionista e illegittimo e quindi appoggiando e riconoscendosi nella nostra giusta parola d'ordine della costituzione di un solo Stato in cui convivano, nella pienezza dei rispettivi diritti, i popoli palestinese ed ebraico. Bocciata quindi nei fatti e dai diretti interessati la posizione revisionista del PRC, del PdCI e di altri, che propugnano due Stati e due popoli!
Ma la rabbia di Locatelli e dei suoi non si è placata e visto che il numero dei manifestanti che lanciavano slogan col PMLI stava aumentando, per riprendere il controllo della situazione, ha improvvisamente invitato tutti a un dibattito "aperto" rivolto, come vedremo solo a parole, a tutti. Un giovane "comunista" ha aperto il dibattito invitando a smettere gli slogan, che intanto sovrastavano la sua voce e ammonendo "gli slogan li facciamo noi!". Chiaro il riferimento al PMLI e al tentativo, peraltro miseramente fallito, di egemonizzare il presidio da parte di Rifondazione.
Sono intervenuti molte e molti manifestanti palestinesi che hanno denunciato Israele e le pessime condizioni del popolo palestinese causate dal terrorista attacco sionista.
Visto che il microfono era "aperto" anche il PMLI voleva dire la sua e per bocca del compagno Angelo Urgo ha chiesto di prendere la parola. Ciò gli è stato impedito con la forza da un tirapiedi del Locatelli, che l'ha spintonato minacciandolo. Il gesto, vile e squadrista, ha provocato lo sdegno di molti partecipanti, italiani e non, che hanno protestato. Il brutto atto intimidatorio ha una spiegazione più subdola: il tentativo di isolare il PMLI, l'unico Partito che nei fatti e nelle rivendicazioni si è dimostrato realmente solidale con i palestinesi, provocandolo e cercando di infangarlo agli occhi dei manifestanti. Provocazione che i marxisti-leninisti non hanno raccolto ma che va denunciata con forza.
Il bravo compagno Urgo ha tenuto duro e, invitato dai manifestanti, in primo luogo proprio dai palestinesi, ha preso la parola denunciando e soprattutto contestualizzando la lotta contro il massacro sionista a Gaza, ha criticato il governo del neoduce Berlusconi e quindi l'imperialismo italiano ed europeo complici dell'imperialismo sionista. Un intervento apprezzatissimo e applauditissimo dai presenti.
Al termine del presidio i compagni hanno ricevuto molti complimenti, venduto diverse copie de Il Bolscevico e preso contatti con diversi manifestanti immigrati.
Ancora una volta si è dimostrata la giustezza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e di come il PMLI abbia la capacità con i suoi militanti di fondersi tra le masse popolari in lotta in nome dell'internazionalismo proletario.
Il prossimo appuntamento è per la manifestazione di domenica 25 gennaio a Bergamo, a cui il PMLI parteciperà con una delegazione regionale.

21 gennaio 2009