Fulminante successo del banchino antigovernativo del PMLI a Napoli Il manifesto che i militari volevano far togliere dal banchino
Comunicato della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI
Grave intimidazione alla libertà di stampa e di espressione

Domenica 27 settembre, in pieno centro di Napoli si è consumata una grave intimidazione nei confronti dei marxisti-leninisti partenopei.
Guardia di Finanza e militari dell'Esercito hanno cercato di far togliere dal banchino di propaganda, organizzato dalla Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI, il manifesto con l'immagine del neoduce Berlusconi raffigurato sul balcone di palazzo Venezia riportante la parola d'ordine: "FERMIAMO l'uomo della 'provvidenza' e della terza repubblica. Per l'Italia unita, rossa e socialista".
Provocatorio è stato poi imporre minacciosamente al fotografo del PMLI di cancellare le foto che stavano documentando l'accaduto. I compagni hanno contestato il tentativo neofascista di oscurare il loro pensiero verso il nuovo Mussolini, ottenendo la solidarietà dei passanti e denunciando che il loro banchino era regolarmente autorizzato, che il manifesto rientrava nella loro iniziativa ed è tutelato ad oggi dall'articolo 21 della Costituzione.
La documentata presa di posizione dei marxisti-leninisti ha fatto abbandonare ai "tutori della sicurezza militare" sul territorio l'oscuro intento di bloccare la propaganda contro il governo Berlusconi da parte del PMLI. Questo episodio rappresenta una vera e propria intimidazione alla libertà di stampa e di espressione, in linea con la politica da regime fascista, attuata e proseguita da Berlusconi, con l'intento di mettere il bavaglio e soffocare ogni forma di denuncia politica, democratica, giornalistica, sindacale e sociale.
Chi ha un minimo di coscienza antifascista e di memoria storica non può tollerare che si verifichino tali episodi di intimidazione verso la libertà di stampa e di espressione. Pertanto, gli autentici antifascisti abbiano il coraggio di prendere le misure conseguenti: per noi marxisti-leninisti, occorre con urgenza chiamare le masse a scendere in piazza per abbattere la nuova dittatura fascista. Il PMLI non ha la forza sufficiente per farlo, chi ce l'ha lo faccia senza indugio, altrimenti si assumerà una responsabilità storica che non sarà mai cancellata.
Contiamo sull'aiuto degli intellettuali e dei giornalisti antifascisti non a parole per smascherare la vera natura di questo governo e per far maturare l'idea che non c'è altro modo per liberarsi del neoduce Berlusconi che quello della lotta di piazza e di massa.
La Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI
Napoli, 27 settembre 2009


I media, com'era prevedibile, hanno totalmente ignorato il comunicato della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI. Anche quelli della "sinistra" borghese.
C'è da domandarsi che senso ha allora indire una manifestazione per la libertà di stampa, quando non si informano i propri lettori di tutto ciò che accade nel Paese. Addirittura "l'Unità" e "La Repubblica" hanno censurato la solidarietà del PMLI e de "Il Bolscevico".
Evidentemente si vuole la libertà per se stessi e non anche per chi sta fuori dalle istituzioni e dal parlamento e per chi critica il sistema capitalistico e il suo regime neofascista.


30 settembre 2009