Grillo: "La gente vuole prendere i fucili e i bastoni, se non lo fa è perché io la fermo"
Il padre padrone del M5S riconferma il suo ruolo di puntello del capitalismo e delle sue istituzioni

"L'ho detto al presidente: io calmo le persone, è pieno di gente che dice 'armiamoci, la rivoluzione si fa solo così'. Io cerco di spingerli sui binari della democrazia, ma fino a che punto ce la faremo? Prima o poi ci stuferemo". Così Beppe Grillo ha nuovamente rivendicato il suo ruolo fondamentale di puntello del capitalismo e delle istituzioni borghesi direttamente al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nell'incontro avuto il 10 luglio scorso al Quirinale assieme al guru del Movimento 5 stelle, Gianroberto Casaleggio e ai due capigruppo Nicola Morra e Riccardo Nuti.
Nell'incontro, durato due ore e definito cordiale dallo stesso Grillo, il padre padrone del M5S ha spinto perché il nuovo Vittorio Emanuele III, che peraltro ha "condiviso gran parte dei ragionamenti", concedesse qualcosina, almeno sul piano formale, alle richieste del Movimento in modo che esso possa continuare ad ingannare le masse popolari specie di "sinistra" che pretendono un vero cambiamento. È anche un implicito invito a non minare la credibilità del M5S che è stato fin qui un argine al dilagare della lotta di piazza e di classe. Sennò, sembra minacciare Grillo, chi riuscirà a impedire che la prateria prenda fuoco? "Ci sono cittadini che vogliono prendere i fucili e i bastoni", ha sostenuto Grillo, e se non lo fanno è solo perché "io dico no, abbiamo i metodi democratici, proviamo ancora quelli".
Insomma, a parole Grillo fa l'incendiario, ma nei fatti non è altro che un pompiere, un pompiere qualunquista di destra.

17 luglio 2013