Hollande: dare un ruolo mondiale alla Ue rafforzando la politica militare, il "nocciolo duro" e l'euro

Per risalire la china di una crescente impopolarità il presidente francese François Hollande ha rilanciato nella questioni interne con una vergognosa politica delle espulsioni, per recuperare anche consensi nell'elettorato di destra, e in politica estera con una recente intervista nella quale ha sostenuto che occorre dare un ruolo mondiale all'Unione europea (Ue) rafforzando la politica militare, il "nocciolo duro" e l'euro.
Partendo dalla considerazione che dalle elezioni europee previste nella prossima primavera potrebbe uscire un parlamento di Strasburgo "composto in larga parte di antieuropeisti, sarebbe una regressione e correremmo il rischio di una paralisi" ha sostenuto che prima di tutto "bisogna rivendicare quello che l'Europa è stata capace di fare: la crisi finanziaria è stata domata, l'euro è ancora in piedi, l'unione bancaria ci proteggerà da altri scossoni e la Banca centrale europea ha agito piuttosto bene. L'Europa ha tenuto". Ha tenuto l'Europa imperialista, seppur indebolita, a scapito dei sacrifici imposti alle masse popolari europee.
Evidente che alla lunga questa Europa non tiene e ha voglia Hollande a ripetere che "i suoi dirigenti devono andare al di là dei loro obbiettivi nazionali. Bisogna rivendicare con più forza l'idea europea". E riconoscendo che "certo, non è facile con un'Europa a 28" rilanciava il ruolo dell'asse imperialista trainante tra i maggior paesi, Francia in testa. Occorre "partire da un nocciolo duro, con la zona euro, e avanzare più in fretta insieme ai Paesi che vorranno farlo". E sottolineava che "l'Europa deve avere anche più fiducia in se stessa. Non ricordiamo abbastanza spesso che l'Europa è la prima potenza economica mondiale, l'Unione deve diventare più consapevole del suo ruolo (imperialista, ndr) nel mondo".
Fra le misure concrete da prendere nei prossimi mesi affermava che al primo posto deve stare l'emergenza giovani: "Innanzitutto i giovani. L'Europa dev'essere un'occasione per le nuove generazioni, in qualunque parte del continente vivano. A livello di bilancio comunitario, deve orientare le sue priorità verso la formazione, la mobilità, la cultura. L'Europa non può ammettere che in certi paesi quasi il 40% dei giovani al di sotto dei 25 anni sia fuori dal mercato del lavoro". Se si prendono a paragone le ridicole misure adottate dalla Ue a favore del lavoro giovanile e dell'occupazione in generale risulta evidente che tale posizione è tutto fumo negli occhi. Ben altra attenzione e interventi sul campo la Francia ha avuto modo di dimostrare con i parà in Mali o con le pressioni per una aggressione alla Siria.
In merito all'intervento nelle crisi locali Hollande ha sottolineato che "qui si pone il problema della presenza e dell'influenza dell'Europa nel mondo. Gli Stati Uniti non vogliono più fare i gendarmi del pianeta, l'Europa deve tirarne le conclusioni: innanzitutto, promuovere un'azione esterna più coerente. In secondo luogo, rafforzare l'Europa della difesa".
Politica militare, "nocciolo duro" e euro, i capisaldi, secondo il socialista Hollande, del rilancio delle ambizioni dell'imperialismo europeo.

23 ottobre 2013