Brasile
LE ILLUSIONI SU LULA VACILLANO
Sindacati in rivolta, i contadini occupano la terra. La "sinistra" del Pt in subbuglio
IL GOVERNO OPERA SECONDO IL DIKTAT DEL FMI

La lettera con la quale un folto gruppo di intellettuali, docenti, politologi e vescovi sostenitori del nuovo presidente brasiliano Lula gli hanno chiesto di respingere i diktat del Fondo monetario internazionale (Fmi) e di mettere in pratica le riforme promesse nella campagna elettorale dello scorso anno era datata Primo Maggio. La risposta indiretta è arrivata il 21 maggio con la decisione del Comitato per la politica monetaria della Banca centrale di mantenere i tassi di interesse al 26,5% come chiesto due giorni prima da una delegazione del Fmi in visita a Brasilia. Una conferma della continuità nella politica economica, e non solo, del governo di "sinistra" con quella del socialdemocratico Cardoso sconfitto nel voto dell'ottobre 2002. Un altro colpo alle sempre più vacillanti illusioni seminate da Lula.
La delegazione del Fmi nei colloqui col governo brasiliano aveva definito "eccezionale" la politica economica condotta dal ministro delle Finanze, l'ex trotzkista Antonio Paolucci, e dal presidente della Banca centrale, l'ex socialdemocratico Henrique Meirelles. Fra i consigli seminati dalla delegazione del Fmi vi era quello di non ridurre gli alti tassi di interesse e di non adottare nessuna misura per limitare gli effetti negativi dei capitali speculativi che grazie ai favorevoli tassi sono tornati in grande stile a investire in Brasile. Il Comitato della Banca centrale, presieduto da Meirelles accoglieva la richiesta sul mantenimento degli stratosferici tassi che pongono il Brasile al non invidiabile terzo posto mondiale dopo la Turchia, che li ha al 42%, e il Venezuela al 30%. Per capire meglio il significato della decisione della Banca centrale brasiliana basti pensare che secondo alcuni economisti la riduzione di un solo punto dei tassi avrebbe non solo aiutato gli investimenti interni ma anche permesso di risparmiare nei prossimi sette mesi circa 700 milioni di euro, una cifra simile a quella necessaria per mettere in pratica nel 2003 il progetto Fame zero, che invece è fermo al palo. Per attuare il progetto Lula ha invece pensato di andare a mendicare un contributo dai paesi più ricchi alla riunione del G8 di Evian.
La decisione del Comitato della Banca centrale è stata giustificata dal ministro Paolucci con la necessità di contenere l'inflazione che secondo i paletti definiti col Fmi dovrebbe scendere attorno all'8% a fine 2003 mentre nelle previsioni è ancora al 12%. "La lotta all'inflazione è la principale priorità della politica economica del governo" ha sottolineato Paolucci, ribadendo l'impegno preso dal governo col Fmi, per risanare il deficit di bilancio e garantire il rimborso dei 30 miliardi di dollari prestati.
Risultati di tale politica economica sono la caduta dei salari del 7,7% da aprile 2002 a aprile 2003, la diminuzione dei consumi dell'11,3%, la diminuzione della produzione industriale del 12% in marzo, mentre il tasso di disoccupazione è sceso solo di uno 0,1% attestandosi al 12,4.
Se da una parte Lula consolida il suo governo con l'ingresso nella coalizione di uno dei partiti che sostenevano la presidenza Cardoso dall'altra vede crescere il dissenso dei sindacati e della "sinistra" del suo partito, il Pt, che si oppongono al suo progetto di revisione delle pensioni e delle tasse. Tre deputati e una senatrice del Pt sono stati sospesi dai gruppi parlamentari e minacciati di espulsione perché hanno reso pubblico un video del 1987 nel quale Lula criticava duramente l'allora progetto di riforma delle pensioni molto simile a quello proposto dal suo governo che prevede la previdenza privata complementare alla pensione pubblica e un taglio delle pensioni più alte.
Cresce anche il malumore dei contadini senza terra che chiedono una riforma agraria, a partire dall'abolizione della legge emanata da Cardoso che impedisce l'assegnazione delle terre occupate e che Lula non vuole abrogare. Di pari passo sono riprese le occupazioni delle terre e gli assassinii dei contadini occupanti da parte delle bande al soldo dei latifondisti.