Nonostante la pioggia battente in 80.000 invadono la Valsusa
Immenso corteo No Tav da Susa a Bussoleno
Contestato Crimi (M5S): "Qui siamo antifascisti". Sagome di cartone dei politicanti borghesi Berlusconi, Bersani, Fassino e Grillo. Applausi al cartello del PMLI

Dal corrispondente del PMLI per il Piemonte
Sembrava quasi impossibile bissare il successo di partecipazione alla marcia NO TAV del 25 febbraio 2012, invece è accaduto nonostante la pioggia continua abbia cercato di rendere difficile la marcia di oltre 80.000 NO TAV che hanno invaso la Valsusa regalando un pieno successo al corteo, opposto nella direzione di marcia rispetto a quello dello scorso anno, ossia dal comune di Susa a quello di Bussoleno dove, al termine della marcia di oltre 8 km, è stato allestito il palco per i comizi finali.
Alle 14,30, davanti alla stazione ferroviaria di Susa, è partito il corteo NO TAV composto da manifestanti della Valsusa seguiti dai figli più piccoli che aprivano il corteo con lo slogan "Più trenini meno trenoni" rappresentando così le motivazioni da sempre addotte dai comitati di lotta popolare contro l'assurdità di voler costruire nuove linee ferroviarie ad alta velocità quando il trasporto su rotaia locale versa in condizioni misere ed insufficienti per soddisfare le esigenze dei lavoratori e studenti pendolari della valle.
Nelle prime file alcuni manifestanti portavano in alto le sagome in cartone degli attuali politicanti nazionali tra cui Berlusconi, ritratto con le mani pieni di soldi pronto a corrompere tutti e tutto, poi i leader del PD Bersani e il sindaco di Torino, Piero Fassino, intenzionati a confermare i loro sì alla costruzione della TAV; raffigurato anche Beppe Grillo che porta al collo la bandiera NO TAV ma viene apostrofato quale demagogo e populista. Al grido "Siamo tutti antifascisti" alcuni aderenti all'USB contestano il senatore portavoce di 5 stelle, Vito Crimi. Subito dietro i sindaci dei principali comuni della Valsusa, quasi tutti contrari alla costruzione della linea Torino-Lione, erano posizionate le bandiere NO TAV di tutti i Comitati di lotta della Valsusa, composti da decine di migliaia di persone, che da oltre 20 anni si battono apertamente contro la devastazione ambientale del loro territorio e contro le speculazioni dei signori del cemento interessati a fare ingenti profitti con denaro pubblico costruendo simili inutili opere faraoniche.
Tantissime le associazioni presenti: da Legambiente a ProNatura, a "Salviamo l'Ambiente", a "Italia Nostra" che attraverso le loro riviste portano sempre motivazioni scientifiche per chiarire i legittimi no a tale scempio ecologico che sarebbe la costruzione della TAV in Valsusa. Presenti in massa i principali "sindacati di base" dai CUB all'USB ai Cobas; poi la Rete 28 Aprile della CGIL e la delegazione nazionale della FIOM che ha ufficialmente aderito alla manifestazione. Presente la delegazione della Federazione torinese del Partito della rifondazione comunista con in prima fila il segretario nazionale Paolo Ferrero apparentemente ancora frastornato dalla batosta elettorale ottenuta dal cartello elettorale della "Lista Ingroia". C'erano anche SEL di Vendola e Sinistra critica di Torino di Franco Turigliatto.
Il PMLI aveva un cartello con un inequivocabile "Cancellare TAV", e quindi "Opponiamoci al capitalismo e al suo governo per il socialismo", che ha attirato le attenzioni di migliaia di manifestanti che l'hanno fotografato e applaudito. Alla delegazione sono giunti i ringraziamenti della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI per aver testimoniato in occasione di un "appuntamento politico estremamente importante", la "ferma contrarietà al mostruoso progetto della Tav in Val Susa" da sempre sostenuta dal Partito.
Molto applaudite tutte le delegazioni degli altri comitati di lotta sparsi per l'Italia: dal siciliano NO MUOS contro la militarizzazione di Niscemi in provincia di Caltanissetta, al NO MOSE di Venezia che si batte contro la costruzione delle dighe mobili per contrastare l'acqua alta nella città dei Dogi che però renderebbero in realtà uno "stagno " la laguna di Venezia, NO Pedemontana, il Comitato NO F-35 di Novara contro l'assemblaggio dei caccia da guerra in Italia e il Comitato NO Ponte di Messina che chiudeva lo spezzone di tutte quelle realtà politiche autorganizzate che in questi anni hanno concretamente impedito la devastazione dei territori dove sono operanti.
In mattinata un pullman di parlamentari del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo e di SEL è giunto presso il cantiere della Maddalena dove sono iniziati i lavori della costruzione della galleria dell'alta velocità arrivati, sinora, solo ad una cinquantina di metri di lunghezza. Qui hanno potuto visitare il sito anche gli storici leader del movimento NO TAV Alberto Perino e Lele Rizzo che hanno visto coi propri occhi l'asfissiante militarizzazione del territorio con centinaia di poliziotti posti a presidio di un buco nella montagna di poche decine di metri. Per tale provocatoria e spropositata presenza i deputati del M5S chiederanno in Parlamento di istituire una commissione di inchiesta sulla Tav.

27 marzo 2013